Capitolo 27 - III

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Anche aprile volò in un batter d’occhio e il giorno del matrimonio si avvicinava sempre di più.
Scoprii che i miei amici turchi Berk, Alice e Mete sarebbero venuti alla cerimonia e la cosa mi rese molto felice.
Loro mi mancavano molto, ma più di tutto mi mancava Istanbul e come mi aveva fatto sentire.
Non riuscivo a far capire a nessuno che quella città, non era stato il luogo in cui mi ero lasciata andare alla disperazione o alla tristezza, anzi era stato il posto dove avevo trovato le energie per non soccombervi. Nonostante fosse legato a un periodo della mia vita molto brutto io non ne mantenevo un pessimo ricordo anzi, nella mia mente Istanbul, era la città dove avevo ricostruito e rinforzato il mio essere, la città dove avevo ritrovato l’amore della mia vita e dove avevamo dato inizio alla nostra futura famiglia con il figlio che sarebbe arrivato.
John era l’unico a capirmi, perché anche se in maniera diversa, anche per lui era stato un luogo di forti emozioni e intensi ricordi.
“Ho due proposte da farti per il viaggio di nozze!” Disse una sera John mentre guardavamo la tv sul divano.
“Spara…”
“Io ho una preferenza ma vorrei che scegliessi te. Un resort in qualche isola esotica o ce ne torniamo in un posto dove il sole tramonta sul Bosforo, si beve il the e si mangiano i simit?”
“Simit, sì Simit” Urlai eccitata.
“Allora deciso si torna a Istanbul, ma tua sorella Rania non ce ne vorrà se ce ne andiamo in albergo per qualche giorno, vorrei stare un po' solo con la mia futura moglie!”
“Credo che se ne farà una ragione” Come un gatto che fa le fusa mi avvicinai a John tentando di sedurlo, anche se alla fine fu lui a sedurre me.
Nonostante fosse passato del tempo e lo avessi continuamente sotto gli occhi, continuava a togliermi il fiato ogni volta che mi toccava e baciava.
Fui costretta ad allontanarmi da lui il giorno prima del matrimonio, andò a dormire da suo padre lasciando la casa a disposizione per me, i miei famigliari e amici.
Sua madre era venuta qualche giorno prima direttamente dall’America. Mi fece piacere conoscerla, non avevamo mai avuto la possibilità di vederci dal vivo, solo qualche videochiamata e telefonata in cui gentilmente mi chiedeva come stavo.
Fu molto carina e rispettosa nei miei confronti e soprattutto verso John.
Non avevo mai approfondito il suo rapporto con la madre, sapevo che non andava molto d’accordo con il nuovo marito ma con lei non credo avesse enormi problemi.
Mi limitavo ad ascoltare e a non chiedere troppo, conoscendo quanto fosse stato burrascoso il suo rapporto con i genitori in passato, evitavo di mettere il coltello nella piaga.
Comunque, quello che avevo davanti era un nucleo famigliare che anche se diviso aveva trovato un suo equilibrio e si rispettava a vicenda, entrambi i genitori di John furono disponibili e ben lieti di vedere il figlio felice e appagato.

Era di MaggioOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz