Capitolo 23 - II

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Mancava ancora mezz'ora alla mezzanotte ma Mete e John aprirono con anticipo delle bottiglie di champagne e diedero un bicchiere ad ognuno.
John venne verso di me, posò i nostri bicchieri su un tavolo e mi portò al centro del locale. Sicuramente voleva dire qualcosa di importante, un discorso per dare il benvenuto e festeggiare il nuovo anno. Tutti si radunarono intorno a noi, ero molto orgogliosa di lui e di come avesse organizzato quella festa.
"Grazie a tutti di essere qui questa sera, è importante per me ma soprattutto per la mia splendida Isi!" Mi strinse una mano e continuò "C'è una cosa che avrei voluto fare bene e come si deve da tempo e credo che non ci sia momento migliore di questo."
Mi guardò, sorrise, si inginocchiò e tirò fuori dalla giacca una scatolina, non blu ma rossa.
"Isi questa volta non ci sarà niente e nessuno che me lo impedirà, basta solo che tu dica sì e io ti renderò la donna più felice del mondo, ti amerò per tutto il resto della mia vita e anche oltre. Isi mi vuoi sposare?"
Sorpresa, tra le lacrime di felicita dissi di nuovo sì "Sì, sempre e per sempre sì!"
Si alzò in piedi e tra gli applausi di tutti mi strinse e mi baciò.
Mi infilò l'anello che con mio grande stupore non era quello con cui mi chiese di sposarlo la prima volta.
Era un anello con un evidente rubino a goccia.
"Ti piace?"
"Tantissimo! È perfetto! Ma l'altro che fine ha fatto?" Chiesi asciugandomi le lacrime di felicità.
"Non era quello giusto."
"Perché un rubino?"
"Perché è una pietra che simboleggia vittoria, vita, longevità tutto ciò che mi auguro per il nostro futuro, oltre il fatto che rosso il colore della passione. Avevi detto o no che senza passione non riesci a fare nulla?"
Lo abbracciai.
"Ma lo hai comprato qui a Istanbul?"
"No è partito con me da Napoli!"
"Allora era vero che avresti fatto qualsiasi cosa per riportarmi a casa!"
"Sono un uomo caparbio!"
Per quanto sorrisi i miei zigomi si erano indolenziti. Arrivò la mezzanotte e uscimmo fuori a vedere i fuochi d'artificio. Tutta Istanbul luccicava e veniva avvolta da giochi pirotecnici. Di solito al nuovo anno si chiedono per sé stessi tutti i desideri per il futuro, io non avevo nulla da chiedere, avevo tutto quello che desideravo, tutto quello che mi serviva mi teneva stretta tra le sue braccia.

Era di MaggioWhere stories live. Discover now