Capitolo 29 - II

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Cominciai a piangere, provai a trattenermi ma non ci riuscii. Mi alzò il viso e mi baciò nonostante fosse bagnato, ero un rubinetto, non riuscivo a calmarmi, mi uscì anche qualche singhiozzo.
Mi vergognavo, era veramente una reazione eccessiva, provai a nascondermi mettendo la testa tra le braccia ma lui non me lo permise.
"Non devi piangere, non merita le tue lacrime quella stronza!"
"Ma io non piango per come mi ha trattato ma perché in parte penso che sia vero quello che ha detto!"
"Ma sei scema, ma cosa dici!"
"Ma si dai che coppia strana siamo noi! Io una ragazza normalissima e tu lo scapolo più quotato di Napoli che potrebbe avere il mondo ai suoi piedi."
"Ma perché mi vedi così? Vuoi sapere veramente cosa sono io?"
Feci cenno di sì con la testa e intanto mi asciugavo il viso con un tovagliolo.
"Inizierò col dirti cosa sono stato, un uomo insoddisfatto, immensamente triste e solo, nonostante ero circondato sempre da una marea di persone, consapevole del fatto che la mia vita sarebbe stata contornata solo da frivolezze e ipocrisie e di pochi e rari momenti di concretezza che vivevo solo con Michele e mio fratello. Poi ho incontrato te.
Mi sei piaciuta subito per il tuo aspetto, ovvio sei bellissima, ma poi quello che mi ha creato dipendenza era come riuscivi a farmi sentire spensierato.
Il tuo modo spontaneo e allegro di approcciare alle cose mi ha coinvolto talmente tanto che mi ha creato una dipendenza.
Mi sono ritrovato senza volerlo vicino a l'unica persona che era in grado di donarmi la normalità che tanto avevo desiderato ma allo stesso tempo mi hai fatto vivere e mi fai vivere così tante emozioni che mi sento un uomo completo ogni giorno di più.
Quando sei andata via ho pensato tanto e mi facevo sempre la stessa domanda - come immaginavo la mia vita futura- e io vedevo solo ed esclusivamente te, vedevo solo i tuoi occhi che sorridono e ho capito che non c'era altra soluzione che passare il resto della mia vita con te.
Ora ti chiedo... Ma te la immagini una vita senza di me? Io ho capito che è impossibile"
"No mai e poi mai" Risposi. Solo all'idea mi saliva un senso di panico.
"E allora pensa solo a noi due e al fatto che ti amo immensamente e che passeremo felici tutta la vita insieme!"
Di solito era sempre più lui, quando dormivano, a cercare e pretendere un contatto con me, spesso e volentieri anche esagerando non lasciandomi lo spazio per muovermi e a volte anche di respirare.
Ma quella notte fui io a cercarlo morbosamente nel letto, dormii attaccata a lui senza mai mollare un centimetro.

Era di MaggioWhere stories live. Discover now