Sheol

By Little57

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Tra le macerie di un posto che cadeva a pezzi non ci eravamo resi conto che quelli più distrutti eravamo noi... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
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Capitolo 32
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Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
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Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
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Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
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Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87
Capitolo 89
Capitolo 90
Sequel ed altre storie
Nuova Storia: Madera

Capitolo 88

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By Little57

La giornata di oggi è totalmente diversa da quella di ieri: del sole che splendeva l'altra mattina nemmeno l'ombra, anzi: solo una pioggia torrenziale che sbatte contro i vetri e fa un rumore così piacevole che alzarsi da questo letto per andare a scuola è un'impresa assai ardua.

Harry sarà decisamente contrario ad affrontare la giornata di oggi, perché lui è fatto così: se qualcosa non ha un senso concreto (e lui considera tale la scuola) non vale la pena fare alcuno sforzo. Ma stamattina io ho intenzione di andare a scuola, che lui voglia o meno.

Certo.. la parte più difficile sarà liberarmi della sua presa, e magari non svegliarlo mentre sgattaiolo nel mio appartamento. Questo ragazzo ha un sonno troppo leggero, basta un nulla per svegliarlo..

"Harry.." sussurro mentre cerco di voltarmi verso di lui. Apre un occhio, assonnato, e sorride come un'ebete, chiaro segno che stava facendo un bel sogno.. o uno di quei sogni. "Ho bisogno di andare nel mio appartamento.." sussurro accarezzandoli i ricci e crogiolandomi, anche se non dovrei, tra le sue braccia, beandomi della sua mano che si infila sotto la t-shirt per accarezzarmi la pelle del fianco.

"No..- si lamenta con voce assonnata e piena di dispiacere- non andare via."

"Vado a farmi una doccia, non credo che sia una cosa così anormale da rischiare di non rivederti mai più." ridacchio di lui mentre mi divincolo per potermi alzare. "Ci vediamo dopo di là?" gli chiedo con un cenno quando sono in piedi accanto al letto, intenta a stiracchiarmi.

"Voglio fare sesso." borbotta.

"Ma io non ti voglio, Harry- sogghigno- fattene una ragione." e gli lascio un bacio sulla fronte prima di ridere delle sue lamentele e lasciare la stanza con i miei vestiti di ieri sera in mano.

Cammino in più in fretta e silenziosamente possibile verso il mio appartamento, per fortuna è abbastanza presto perché per i corridoi e nei pianerottoli non vi sia nessuno, così posso sgattaiolare dentro casa senza essere vista; non mi cambierebbe di certo molto, insomma, sto entrando in casa mia, ma sono in mutande e la cosa sarebbe poco piacevole.

Chiudo la porta alle spalle per poi appoggiare i vestiti sul divano.

"Buongiorno Sky." esclama Gwen sporgendosi dalla cucina.

"Dove sei stata?" chiede poi Ginger sbucando dal piccolo corridoio che porta nella camera da letto.

"Buongiorno ragazze. Ero con Harry." sbadiglio mentre mi siedo sul divano e mi sdraio ancora con la chiara intenzione di 'riposare' un attimo gli occhi.

"Certo, lo avevamo intuito, ma siete stati via fino a tardi ieri sera, nessuno sapeva dove eravate.. non siamo nemmeno riusciti ad aspettarvi svegli. So che siete intimi e tutto quanto però- sussurra Ginger sedendosi accanto me- non potete sparire così, nel nulla, senza preavviso. Siete le persone più importanti.."

"Frena- la blocco- nessuno di noi è più importante di te, di Sean, di Gwen o di Jayden... che diavolo vai dicendo?" e corrugo le sopracciglia.

"Si.. apprezzo questa tua umiltà, ma siete il leader e l'Intoccabile." Cerca di convincermi.

"Non farmi arrabbiare Ginger.. non sparare cazzate. Siamo importanti non più e non meno di voi. E ci dispiace di essercene andati così, ma pensavamo di poter tornare prima. Harry spiegherà tutto una volta che si sarà svegliato." sussurro mentre mi alzo per farmi una doccia.

"Non sparite mai più nel modo in cui avete fatto!" mi rimprovera mentre vado in bagno.

"Parola mia!" urlo in risposta mentre mi chiudo la porta alle spalle e mi lascio contro di essa. Bene, questa giornata non è ancora cominciata e già è pesante come se dovesse durare una vita e non un numero limitato di ore.

Accendo l'acqua ed entro nel box doccia una volta spogliatami della t-shirt di Harry e delle mutande.

Non ho idea di che compiti ho fatto e quali no. Ho perso letteralmente ogni interesse per la scuola, nel senso che ci vado perché la parte di me che da sempre hanno istruito, ovvero quella che dice che andare a scuola è bello ma sopratutto un dovere, è ancora presente, rivendica il mio diritto all'istruzione come poche volte ha fatto.

Io sinceramente preferirei fare della mia cultura quello che voglio. Smetterei di andare alla Douglas, passerei le ore di studio di scuola nella libreria di Arthur, ecco, lì imparerei centinaia di cose in più, e sopratutto, cose che voglio seriamente comprendere.

Andare a scuola è uno spreco di tempo per la maggior parte delle volte: ti siedi davanti a persone senza un minimo di rispetto nei tuoi confronti ed aspetti di sentirti dare dell'asino perché la persona davanti a te, comunemente detta 'professore', non ha una vita, e se ce l'ha è messa una merda, e spesso è spinto da moti di gelosia nei confronti degli alunni perché loro hanno una cosa che ai professori non tornerà mai indietro: la possibilità di ribellarsi.

Quando esco dalla doccia mi sento molto meglio, rilassata e un po' meno appesantita da tutto quello che devo fare. Cammino fino in camera e, una volta dentro, mi vesto velocemente: I miei soliti jeans, una felpa e i calzini di Gwen; si perché lei ha i calzini più belli del mondo, e non so dove li compri.

Quando faccio il mio ingresso in cucina trovo tutti i ragazzi già lì..

"Buongiorno." saluto con un sorriso.

Rispondono a loro volta in modo disordinato, senza un senso preciso.

Raggiungo Gwen che è seduta sul ripiano e mangia una ciotola di cereali. "Quelli sono i miei calzini?" chiede a bocca piena mentre mi indica i piedi.

Annuisco lasciandole un bacio sulla tempia. "Li lavo prima di rimetterli nel tuo cassetto, tranquilla." e ridiamo.

"Volete sapere una storia davvero buffa?" chiede Harry mentre guarda Jayden con un ghigno malvagio.

"Non provarci nemmeno Harry. Lo hai giurato.. hai promesso che non lo avresti detto a nessuno." il ragazzo biondo lo indica con un fare prepotente alzandosi in piedi.

"Woh.. calma, certo, non ne farò parola con nessuno, tranquillo. Comunque, devo parlarvi, a tutti voi." Harry congiunge le mani davanti a se, poi ne passa una tra i capelli; sono contenta che siano tornate del loro consueto colore. "Ieri sera io e Sky siamo stati al confine." sospira. Nessuno sembra troppo sorpreso da questa notizia. "Volevamo andarci per vedere se Snyder era arrivato fino a quaggiù e, mi duole dirvi, che è decisamente arrivato fino a qui." tutti si bloccano dal fare quello che stavano facendo, a Gwen cadono un po' di cereali dalla bocca mentre lo guarda. Ginger sembra terrorizzata, prende a torturare le maniche della sua felpa e poi fa avanti ed indietro. Jayden si contiene molto meglio di quanto non abbia fatto quando abbiamo saputo della caduta della borsa. "Ho un piano, tuttavia." sussurra il ragazzo riccio, assicurandosi così l'attenzione di tutti. "Cominceremo a colpire le basi di Amedeus, abbiamo il compito di distruggere ogni singola centrale nucleare che lui utilizza per creare dei mutati.. sappiamo che queste basi sono situate a Leed, New Castle, Kingston e Cambridge... -conta sulle dita- Colpiremo per prima quella a Cambridge, dovremmo distruggerla per davvero, in modo da non lasciar possibilità che possa essere rimessa in funzione." e ci guarda uno a uno.

"E dopo? Come puoi pensare di distruggere una centrale nucleare? se per lui sono così importanti di sicuro ci sarà un sacco di controllo in quelle zone. Harry, sii realista, ci sono troppe persone contro le quali andiamo se il tuo piano è solo questo." sussurra Gwen.

"Il mio piano non è affatto solo questo." sogghigna il ragazzo.

"Allora dicci tutto." fa spallucce lei.

"No, ogni cosa a tempo debito. Ma c'è un'altra cosa che dovete sapere: dobbiamo lasciare questo posto il prima possibile, nel senso entro due giorni bisogna che abbiamo raccattato tutte le nostre cose, messe in spalla.. e partire. Non abbiamo altro tempo da perdere." si alza in piedi e comincia a fare avanti ed indietro per la stanza.

"Quindi partiamo così.. senza altre informazioni?" chiede Sean.

"Certo che no. Andare in questo stato a combattere contro Amedeus sarebbe un omicidio di massa." sbuffa Harry. "Sky.. la proposta che ti ha fatto tuo nonno vale ancora, vero?" chiede guardandomi.

Ci penso un attimo.. lo guardo a lungo. "Di andare lì da loro, intendi?"

"Si, se non erro mi hai raccontato che ha chiesto che tutti noi andassimo lì da loro. Abbiamo bisogno della loro ospitalità per massimo tre giorni, quanto serve per organizzarci come si deve." annuisce .

"Oh si, certo, saranno solo felici di vederci." sussurro in fretta.

"Quindi non c'è altro tempo da perdere?" chiede Jayden alzandosi in piedi e sfregandosi le mani..  "Allora mi devo dare da fare perché, com'è vero che mi chiamo Jayden Sullivan, noi non ce ne andiamo di cui senza lasciare il segno."

--

"Hey.. Ciao Sky." Mi volto, lasciando dentro all'armadietto tutto quello che stavo prendendo per trovarmi alle spalle Roger.

"Hey.." Lo saluto "tutto bene?" Gli chiedo con un sorriso mentre mi volto di nuovo per poter prendere le ultime cose dall'armadio. Se ce ne dobbiamo andare tanto meglio prendere tutto, non voglio che altra gente metta mano nelle mie cose..

"Io? Oh sì.. Tutto benissimo." Fa spallucce. "Tu invece? Cosa sono quei graffi?" Fa un cenno verso di me. So quel che sta fissando, quello sul collo.. Stamattina ho avuto il piacere di constatare che la maggior parte dei graffi sul viso erano spariti e il dispiacere di notare che il graffio sul collo era diventato più marcato.

"Nulla di troppo importante. Non dovrei giocare a fare la selvaggia." Rido mentre continuo a svuotare il mio armadio.

"Hai intenzione di andare da qualche parte?" Mi chiede.

"Dipende.. Hai sentito tutto quello che sta succedendo.." Faccio spallucce.

"Quindi si?"

"Quindi non posso dirtelo." Rido. "Vieni con me? Ti devo un favore." Gli sorrido chiudendo l'armadio e decidendo che farò quello che ho da fare dopo..

"Ah sì? Da questo devo supporre che tu ed Harry non abbiate litigato a causa di quello che ti ho detto." E sorride mentre ci incamminiamo verso la mensa.

"Esatto. Ci sono cose ben più gravi che ci passano per la testa al momento, purtroppo, per poterci concedere il lusso di litigare a causa di una cosa come quella che mi hai riferito."

"Sia.. Credo che tutti noi siamo spaventati da quello che hanno detto i telegiornali.. Ma voi, tu.. Hernandez, Styles, Cruz, Jenkins e Sullivan sembrate controllati in un modo che mette più paura della paura stessa." E si gratta il retro del collo in modo nervoso.

"Abbiamo le nostre ragioni- sospiro- ma non siamo più coraggiosi di nessun altro."

"Oh, davvero.. Io credo di sì, ma queste sono opinioni." Fa spallucce. Lo guardo..

"Grazie, Roger, per essermi stato amico per davvero, fin dall'inizio." Gli sorrido mentre apro le porte della mensa per poter entrare.

"Questo significa che sono invitato alla festa che Sullivan ha tanto pubblicizzato stamattina?"

"Festa?" Gracchio per poi cominciare a ridere.. "Dovevo supporlo. Comunque si.. Ha detto per caso quando ha intenzione di farla e dove?!" Gli chiedo.

"Domani sera, casa sua."

"Oh mio Dio.." Ridacchio. "Harry lo ucciderà." Scuoto la testa mentre ci avviciniamo al tavolo che di solito condivido coi ragazzi. Là seduto, che si concentra su di un libro, vi è Sean, poi, affianco a lui Harry e accanto a questo, che gli parla, Ginger.

"Perché mi stai portando nella fossa dei serpenti?" Chiede il mio amico mentre ci facciamo sempre più vicini.

"Tranquillo.. Gwen e Jayden potrebbero metterti in imbarazzo.. Con loro starai bene."

"Ehm.. Hernandez lo capisco, e posso fare uno sforzo anche per Jenkins, ma Styles.." E si ferma nei suoi passi.. Terrorizzato alla vista di Harry. "E poi adesso magari pensa anche che ti ho detto quello che ti ho detto sul fatto che ha picchiato Hunter per mettere zizzania tra di voi.. No no e no, io lì non ci vengo." Si impunta in mezzo alla mensa.

"Quindi voi perdere la tua unica occasione di parlare con Sean?! Va bene.. Scelta tua.." Faccio spallucce mentre vado avanti con un ghigno in viso.

"Aspetta!" Urla esasperato alle mie spalle. "Eccomi.." Mi affianca. "Ma ricorda al tuo uomo che io non uscirei vivo da un pestaggio come quello che ha fatto ad Hunter." scoppio a ridere.

"Tranquillo, lo tiene già in considerazione." E ci fermiamo davanti al tavolo.

"Ciao Sky.. Hey.. Chi è quello?" Chiede Ginger con un sorriso.

"Roger." Sorride Sean mentre lo guarda.

"Donald." Aggiunge Harry con uno sguardo così freddo e una voce così profonda che penso Roger, nonostante Sean si sia ricordato il suo nome, abbia voglia di scappare a gambe levate.

"Esatto.. Roger Donald.. Un mio amico." Sorrido indicandolo.

Ginger gli porge la mano, poi anche Sean lo fa, Harry resta impassibile e mi guarda. Gli sorrido e lui sbuffa abbassando il capo.

"Come mai da queste parti?" Chiede Sean guardandolo stare in piedi. Io intanto mi vado a sedere accanto ad Harry.

"Roger, siediti." Gli sorrido indicandogli un punto accanto a Sean.

"Preferisco stare q-qui." Sorride in modo forzato mentre guarda Harry.

A quel punto capisco dov'è che si trova il problema: propio accanto a me, seduto che guarda male il povero ragazzo.

"Harry vieni con me.." Sussurro all'orecchio.

"Non mi sposto da questo tavolo." Ripete coi denti congiunti.

"Wow non pensavo che per te fosse così importate." Ridacchio "non fare il bambino e seguimi. Ti devo parlare di una cosa.." Inventa Sky.. Inventa.. devi un favore a Roger "Jay ha invitato tutta la scuola nel vostro appartamento domani, per una festa."

"Lui cosa?" Lo dice ad un tono così alto che non solo i presenti al nostro tavolo si voltano a guardarlo ma anche quelli nei tavoli circostanti e anche le cuoche della mensa.

"Harry.." Cerco di sorride e fare l'indifferente.

"Lo trovo, e lo appeno al muro, per le palle! Quello stronzo. Gli avevo espressamente detto niente feste in casa mia!"

"Smettila di usare il tono di voce di un cavernicolo." Comincio ad infastidirmi. "Che vuoi fare? Impedirgli di dare una festa? Cazzo, Harry nemmeno pulissi tu.." E sbuffo guardandolo.

"Si dà il caso, Adkins, che quella è casa mia.. e se io non voglio che si faccia una festa, non si fa!"

"Non è solo casa tua." Gli ricordo "se anche Sean è d'accordo può fare la festa e tu per opporti ti chiuderai in camera tua.. Perché devi renderla così difficile?" Sospiro facendo spallucce.

Mi accordo che i presenti al nostro tavolo ci stanno guardando.. Ginger sorride sotto i baffi, Sean ha un'espressione accigliata e Roger sembra fuori posto ma felice di sta assistendo a una cosa simile.. insomma, una discussione tra me ed Harry, secondo me, è quello per cui prega ogni notte. Nel senso buono della cosa, ovviamente.

"Va bene!" Esclama poi. "Sean..- lo interpella- acconsentì a questa cosa?" Gli chiede. E, giuro, se ponesse una domanda simile a chiunque altro, questo avrebbe paura a respirare coi i suoi occhi così puntati addosso, figuriamoci rispondere di sì, come fa poi Sean.

Harry stringe i denti e i pugni. Non aggiunge altro.. Ma ha tanto l'aria di qualcuno che la farà pagare, e questo terrifica abbastanza il povero Roger.

Si alza e cammina in fretta lontano da noi. Io, presa in fretta la mia borsa, mi alzo per poterlo seguire. Certo, prima o poi lo avrebbe saputo.. quindi meglio ora da me che dopo da qualcun altro. Sono sicura che non sia arrabbiato con me, che sia solo fastidio perché sono stata io a dargli la notizia.

"Harry." Lo richiamo quando ormai è in cortile. "Harry.. Fermati." Ridacchio prendendoli l'avambraccio per fermarlo. Sono stanca, ho il fiato corto, ma sorrido perché so che mi devo giocare bene le mie carte se voglio che la sua rabbia sbollisca.

"Che cosa c'è?" Chiede in tono burbero, che si affievolisce non appena mi vede sorridere. Attorno a noi le persone prima presenti evaporano.. hanno troppa paura di qualcosa che è fondato nella loro testa; non lo sanno che noi siamo i buoni?

"Non scappare da me." Ridacchio facendomi più vicina.

"Io non sto scappando da te. Sto solo cercando fottutamente di contenermi, e me ne sono andato solo per non spaccare la faccia a Sean." I denti stretti gli fanno assumere un'aria intimidatoria, ma non per me, non per me che lo conosco così bene.

"Nulla potrà andare storto Harry. Capiscili: si sono sempre sentiti il centro dell'universo nei corridoi di questa scuola, ovvio che vogliono andarsene facendo una festa, si sentiranno molto meglio, i loro ego si sentiranno molto meglio." Ridacchio mentre intreccio le dita della mia mano alla sua. Sistemo la borsa in spalla e lo guardo.. Adesso il suo cipiglio sta sparendo e io mi sento così bene a sapere di avere un effetto rilassante su di lui.

"Ci sarai vero? Non mi lasci solo?!" Mi chiede a tono più basso ma sempre duro.

"Certo che no. Perché dovrei? Ce ne andiamo tutti, quindi è la festa di tutti." faccio spallucce.

Appoggia le mani alla mia vita e mi fa avvicinare a se.

"Prendi tutte le tue cose dagli armadietti.. Non lasciare nulla a scuola. Nulla che possa comprometterci con quello che dobbiamo fare." Sussurra quando gli sono ad un palmo di naso.

"Si, ho già cominciato, entro domani avrò portato via tutto. Quando passeremo da Arthur?"

"Il giorno stesso in cui ce ne andiamo." Sussurra prendendo un grande respiro. "Domani dobbiamo ricordarci di prendere quello che ci serve dallo Sheol.. Per un po' non lo rivedremo."

"Ti dispiace lasciare questo posto? Insomma.. Io ho passato qui nemmeno un decimo del tempo che vi avete passato voi, però mi sento morire all'idea di non poter più rivedere tutto questo. Per quanto faccia schifo è stata la cosa più bella che potesse capitarmi." Faccio spallucce guardando la facciata della scuola.

"Certo che ci dispiace, a tutti dispiace. Per qualche ragione.." Sospira.

Appoggia le mani sulle mie e fa si che io incroci le braccia attorno alla sua vita, abbracciandolo.. Poi prende il mio viso tra le sue mani ed appoggia le labbra sulla mia fronte. Sorrido a quel contatto e chiudo gli occhi.

"Harry.." Sussurro.

"Dimmi."

"Un mese a cosa?"

Sento le sue labbra essere piegate da un sorriso mentre sono ancora premute sulla mia fronte.

"Semplicemente il tempo che avevi a disposizione per leggere quel libro." Sussurra al mio orecchio stringendomi a se a sua volta.

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