Sheol

By Little57

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Tra le macerie di un posto che cadeva a pezzi non ci eravamo resi conto che quelli più distrutti eravamo noi... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87
Capitolo 88
Capitolo 89
Capitolo 90
Sequel ed altre storie
Nuova Storia: Madera

Capitolo 84

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By Little57

Queste sono le poche essenziali parole che la giornalista ha il dovere di esprimere a noi e ai vicini, poiché la voce della televisione che comunica tale fatto, è un eco. Ogni singolo programma è stato interrotto per dare questa notizia, il che lascia comprendere quanto grave sia la situazione. Passo le dita sulla fronte, la musica ricomincia, ma non è più la stessa melodia, non saprei dire se è cambiata quella o noi.

"Cosa diavolo significa che il paese e la borsa sono caduti?" Chiede Jayden posizionandosi davanti alla televisione impedendo quindi a tutti noi di guardare oltre, non che prima stessimo prestando grande attenzione.

"Cristo Dio.." Sento Ginger sussurrare prima che si lasci cadere sul divano dietro di lei, le mani a coprirle la bocca e il naso, lo sguardo fisso per terra.

Gwen, Sean e io guardiamo istintivamente Harry, il quale, a sua volta, fissa Jayden e la domanda che gli ha posto. Nessuno fiata, nessuno dice nulla oltre a Jay.. Lui stesso si pente di aver posto una domanda così priva di significato. È palese ciò che è successo.

"Non può essere accaduto davvero.." Ginger è quasi in lacrime. Mi sento quindi in dovere di sedermi accanto a lei. Avvolgerle le spalle con un braccio e fare del mio meglio per mostrarmi leggermente più forte.

"Oh sì, invece, temo proprio di sì." Il tono di Gwen è a dir poco terrorizzato, nonostante ciò, è molto più controllato di quello di Ginger e Jayden. Per quanto riguarda me e Sean stiamo facendo la stessa cosa: osserviamo Harry.

Non mi sento pronta a dimostrarmi terrorizzata senza prima avere la certezza da Harry che c'è davvero da preoccuparsi.
Ma più lo guardo e più capisco che sta per confermare il panico: se ne sta zitto, i suoi occhi viaggiano sui nostri volti si soffermano un po' di più su Sean e poi su di me, restano fissi e mi danno la sensazione che sia il colore dei miei capelli ad attrarlo tanto..

"Dannazione Harry! Di qualcosa!" Jayden lo spinge indietro..

Harry lo guarda, se solo potesse uscire fumo dalle sue narici, accadrebbe.
Capisce il panico in cui è l'amico,  e non fa altro se non guardarlo un po' male.

"Datevi una regolata. Tutti quanti, Dio santissimo, mi sembrate dei poppanti." E il suo tono non è affatto spaventato, ma rigido, a tal punto da farmi provare letteralmente freddo. Si allontana da noi, cammina un po' avanti ed indietro dandoci le spalle, sembra riflettere, in modo freddo, come se già avesse preparato se stesso per una cosa simile; e non posso escluderlo conoscendolo. "Sapevamo tutti che sarebbe successo prima o poi."

"Harry!" grida Ginger, adirata per la sua placidità. "è crollato il fottuto paese, sai cosa significa questo, Dio Cristo?"

"Si!" urla lui a sua volta. "E lo spigherò a te, e a tutti voi, adesso, visto che secondo me capite solo quello che vi fa comodo." riprende con tono di nuovo moderato e pacato. "Snyder si è impradronito della finanza, sono convinto che Tomlinson sia riuscito a fare il suo lavoro abbastanza bene da riuscire a far si che tutti i più grandi azionisti inglesi vendessero le loro quote. Suppongo Amedeus le abbia comprate, e adesso ha fatto crollare la borsa." sussurra guardando il buio fuori dalla finestra.

"Come?" chiede perplesso Sean, ma molto più calmo del suo amico.

"Beh, credo che abbia ritirato il suo consistente patrimonio dalle banche dello stato, ne ha una tutta sua, ne sono sicuro, una roccaforte." continua.

"Ha derubato u-uno stato?" chiedo esitante mentre guardo tutti con un pizzico di paura. Mi sto ripromettendo che, se Harry è così calmo, allora io non ho ragione di agitarmi e farmi inutili paranoie, ma non mi risulta proprio facile.

Tutti noi siamo a bocca aperta. "Non può averlo fatto. Insomma, gli altri paesi faranno qualcosa." cerca di sdrammatizzare Gwen mentre mi guarda in cerca di sostegno.

"Si, infatti, gli altri paesi non se ne staranno con le mani in mano."

"Vuoi vedere come eviteranno addirittura d'immischiarsi, invece?" sussurra Sean attirando su di se tutta la nostra attenzione. "Andiamo ragazzi- risponde ai nostri sguardi truci per essere riuscito a smontare l'unica cosa che potesse salvarci- nessuno sta passando un buon momento. Sarà crollata la nostra borsa, sarà crollato il nostro stato, e molto probabilmente Snyder diventerà un cazzo di dittatore o quello che so io.. dannazione non lo so.. ma nessuno rischierà una guerra. Cosa stanno facendo per le guerre in altri paesi? Eh?" ci guarda accigliandosi. "Le alimentano e basta. Ragazzi, nessuno farà un cazzo per noi. Cercheranno di tenersi buono Amedeus, quel porco ha troppo potere in mano e troppi scagnozzi in giro." sbuffa battendo una mano sul ripiano del tavolo.

Non c'è più nessun tono derisorio nella sua voce.. niente più divertimento.

"Per fortuna qualcuno ragiona ancora. Sean ha ragione.." finalmente Harry riprende la parola. "Nessuna farà nulla per noi. Non potrebbero poi.. Snyder ha comprato le quote legalmente.. Se teniamo alle nostre pelli dobbiamo cominciare quello di cui abbiamo solo parlato, finora."

"Azione?" chiede Ginger alzando un sopracciglio. "Hai un piano?" gli chiede.

"Ho tradotto la mappa.." sospira mentre si fruga nella tasca dei jeans e tira fuori il foglio stropicciato, lo apre sul tavolo e tutti noi ci raccogliamo lì intorno. "New Castle, Leeds, Kingston, Cambridge." indica i nomi che ha tradotto attraverso i segni che compongono quei nomi. I suoi occhi ci stanno guardando mentre noi continuiamo a fissare la mappa ingiallita sotto di noi. "In questi quattro posti sono situate le centrali nucleari che si occupano esclusivamente di produrre scorie radioattive che gli permettono di creare sempre più mutai.. a nient'altro, non per l'energia.. non se ne fa nulla, a lui servono solo le scorie."

"Sta facendo a quelle città quello che ha fatto a questa?" chiede Sean balbuziente, sgranando gli occhi.

"No, credo che farà attenzione a non ripetere l'errore, non gli conviene avere altri morti, anche perché questa volta sarebbero tutti suoi sottomessi. Nonostante le sue truppe vadano crescendo in numero, non gli è ancora possibile perdere 'soldati'." parla Harry torturandosi il labbro inferiore.

"Vorrei sapere in tutto questo dov'è l'esercito?!" chiede Jayden.

"Quale parte del 'non esiste più uno stato' non capisci?" ringhia Harry a denti stretti. "Le sue truppe sono entrate a Londra armate, hanno distrutto tutto, Camere e tutto quello che potesse presentare un simbolo di speranza per quelli come te!" e gli punta un dito contro. "Fatti passare la paura Jayden o te la faccio passare io." e ritorna con gli occhi su quello che stava guardando prima, ovvero, la mappa.

"Andiamo.. Lui non è Giulio Cesare, e Londra non è l'antica Roma." Sussurra Jayden convinto.

"Ho bisogno di un telefono." sussurro all'improvviso, alzandomi dal divano, lasciando Ginger. Harry mi sta guardando. "Ho bisogno di parlare con mio nonno. Non ha accettato la fusione, ne sono sicura, l'Advanced ha rifiutato la proposta, voglio sapere che cosa è successo.." sussurro in fretta mentre mi avvicino ad Harry porgendo la mano perché mi presti il suo cellulare.

Lo fa, non esista nemmeno un momento. Ha già i numeri dei miei nonni salvati, quindi non devo sforzare molto la memoria, anche perché, in un momento come questo sforzare la mente è l'ultima cosa che riuscirei a fare.

Uno squillo, due, poi tre.. "Rispondi.." sussurro facendo avanti ed indietro.

"Sky! Skylar! Harry!"

"Nonno, sono io, sono Sky." sussurro cadendo di nuovo sul divano, sentendo il petto sollevato nel sentire la sua voce. Dio solo può immaginare quanto io spero loro stiano bene. Nella mia mente corre solo un pensiero: Snyder è per caso ricorso alla forza pur di avere anche l'Advanced?

"Sia lodato il Signore. Come stai bambina? Come state tutti quanti?" chiede, la voce piena di ansia. "Orfelia, cara, Skylar è al telefono." chiama mia nonna. Lo ammetto sto facendo fatica a trattenere le lacrime.

"Noi.. noi stiamo bene nonno, qui non si percepisce quello che sta succedendo, lo abbiamo saputo poco fa dalla televisione. Che cosa sta succedendo nonno, cosa succede a Londra? è vero quello che dicono? è davvero crollata la London Stock ExChange?" L'ansia nella mia voce fa avvicinare anche gli altri ragazzi, mi guardano, si siedono accanto a me o restano in piedi lì davanti.

Esita, posso sentirlo.. esattamente l'esitazione della signora del telegiornale poco fa.. "Si, si, Sky, è crollata la borsa, crollato il governo, siamo in balia di quello che ci sarà poi.. non abbiamo idea di cosa stia succedendo. Solo i telegiornali che dicono quello che già era dato per certo ormai." sbuffa un sussurro doloroso da lasciar uscire quanto da recepire.

"Come? In che senso 'era dato per certo'?" chiedo corrucciando la fronte.

"Sky, non so dove sei, com'è quel posto di cui tutti parlano tanto male, ma Londra è diventata davvero molto simile all'inferno, questo è il secondo giovedì nero della storia, non ci sono più auto per strada, gli edifici crollano come cartapesta, ci sono più vetri rotti e sirene che suonano che persone, per strada, nessuno lascia casa propria, chi ancora può tenersela stretta, la gente è sfrattata, ci sono morti in alcuni appartamenti.. Non sappiamo chi abbia fatto tutto questo, ma se non è ancora una carneficina adesso, presto, ho il timore, lo diventerà." sussurra come se avesse un groppo in gola.

"Oh, nonno, mi dispiace, mi dispiace tanto.. Oh, per Dio, dove siete? State bene?" mi affretto ad asciugare una lacrima che scende traditrice. Adesso è la volta di Ginger di stringermi a se.

"Oh si.. noi siamo bene, anzi, vorrei che tu venissi qui il prima possibile, questo è l'unico posto in cui non verrà mai, ne sono sicuro. Siamo nella casa di Liverpool. Siamo come in una fortezza. Tua madre, tuo padre, Jillian, tua nonna ed io, siamo qui. Hanno tentato di entrare, ma ho assunto guardie, non siamo soli, ti prego Sky.. raggiungici, sarai al sicuro qui con noi. Vogliamo tutti che tu stia qui, mai ho visto tuo padre e tua madre così in pena.. Porta pure anche i tuoi amici bambina, ma ti prego torna a casa, adesso che fuori è guerra."

Tiro su con il naso, poi guardo Harry. "Sono felice stiate bene, nonno, ma io non ci torno a casa." e il mio sguardo rimane fisso su quello verde, che non rifiuta certo di farsi contemplare. "Non posso, non adesso. Ve l'ho già detto una volta che chiamo casa un altro posto adesso." sussurro mentre il volto di Harry sembra dolere quasi quanto il mio cuore.

"Non essere sciocca, bambina mia, non puoi startene via adesso. Dio solo sa cosa accadrà adesso."

"Non avete ceduto l'Advanced, giusto?" cerco di cambiare argomento e ricavare l'ultima informazione per poi potermi risparmiare altri dolori.

"No, ma i suoi segretari ci stanno con il fiato sul collo, noi non la molliamo. Potessero uccidermi, io non cedo la mia azienda, l'azienda che è mia quanto di tuo padre, quanto tua e quanto dei tuoi figli, quando ne avrai, Sky."

"Non mollare l'Advanced nonno, per favore, se lasci che ti prenda quella.. non posso immaginare quanto potrete resistere." sussurro disperata mentre pulisco di nuovo gli occhi dall'eccesso di lacrime. "Saluta mamma, papà, la nonna e Jillian.. di loro che li amo, per favore, e amo anche te nonno."

"Anche noi, amore mio, le porte di casa sono sempre aperte per te, lo sai."

Attacco il telefono, Ginger è in lacrime accanto a me, e, nonostante dopo un po' io smetta, lei continua.. Gli altri ragazzi continuano a guardare altrove fino a quando non mi sono del tutto ripresa.

"Hanno ridotto Londra e, suppongo altre città, come questo posto, se non peggio, a giudicare da quello che mi ha detto nonno." sussurro guardando ora Sean ora Harry. Loro due sembrano essere quelli più in forze adesso.

Nessuno dice nulla, tutti ci teniamo i nostri pensieri per noi.. non ci sono parole che possano descrivere quello che penso adesso, quello che sento.

Siamo in trappola, ecco come mi sento, come se avessero amputato le ali di gioia che decoravano la mia schiena, e quella dei miei amici, fino a poco tempo fa. Passo le mani sulla fronte, poi sul viso..

"Domani mattina nello Sheol, nessuno assente." sussurra la voce di Harry prima che senta i suoi passi farsi lontani.. uscire dalla stanza e lasciarci.

"Non ho parole." sussurra Gwen mentre fa avanti ed indietro. "Mi sento così sopraffatta. Dio Cristo! Come ha fatto a prendesi l'intera Inghilterra?" sgrana gli occhi mentre si tira i capelli.

"Non posso, non posso reggere oltre. Mi esplode la testa, vado a dormire.. se riesco a chiudere occhio." e Ginger si alza, da la buonanotte a tutti, e poi se ne va.. si ritira nella sua stanza.

Presto seguono il suo esempio anche Jay e Sean, e io e Gwen rimaniamo le uniche nella stanza.

"Gwen.." sussurro. Lei, sedutamisi accanto, volta lo sguardo verso di me. "Ti dispiace se vado da Harry, per stasera?!" le chiedo.

"Non c'è nemmeno da chiedere." sorride in modo stanco. "Credo che abbia bisogno di te in questo momento.. più di me e Ginger.." e mi accarezza la schiena.

"Tu hai paura?"

"Tu?"

"Non lo so.. forse."

"Io si." risponde senza esitare. "Una paura fottuta, ma, finché sono con voi, so che nulla potrà andare storto." sorride prima di alzarsi ed andare verso la camera da letto.

Io mi alzo a mia volta; giungo davanti alla porta dei ragazzi ed entro assicurandomi di chiuderla a chiave alle mie spalle come ho fatto con quella dell'altro appartamento.

Jay e Sean sono seduti sul divano, la TV è spenta ma la stanno fissando che se fosse accesa per davvero.. Mi sorrido, un sorriso spaventato, un po' agitato, e poi io, in un soffio, auguro loro la buonanotte e qualche impacciata spiegazione sul perché della mia presenza in questo posto.

"Certo.." Sussurra Sean quando gli dico che sto andando in camera di Harry. "Credo che tu sia l'unica che può permettersi di entrare in quella tana e riuscire a tenere buono il lupo."

Cammino fino ad arrivare davanti alla porta della sua stanza, prendo un grande respiro, due colpi appena appena battuti e poi entro.

Lo trovo sdraiato sul letto, le mani dietro la nuca, senza maglietta, i tatuaggi sul suo torso sono tirati verso l'altro grazie alla pelle che si tende, il suo viso è volto verso la sua destra, ovvero verso la finestra, aperta, il cui vento fa smuovere le tende bianche facendole sembrare degli spiriti. L'aria è così pacifica là fuori che non si direbbe mai essere così colma di ansia e disperazione. Chissà come hanno reagito gli altri alla scoperta che siamo in balia di una guerra..

"Posso restare?" Gli chiedo una volta che ho ottenuto la sua attenzione. Fa freddissimo qui dentro, per lui non è un problema, anzi, ma per me si.

Annuisce appena, così impercettibilmente che, se non vi avessi fatto caso come invece ho fatto, non sarei riuscita a captare la sua risposta.

Chiudo la porta alle mie spalle e poi cammino fino ad andarmi a sedere sul bordo del letto. Non mi parla e credo che così sarà per questa sera.. Sento un amaro in bocca però che non va via.. Vorrei che dicesse cosa qualsiasi purché eviti il silenzio.. Odio i silenzi, e lui lo sa bene, spero solo se ne rammenti.

"Hai paura?" Ed ecco che mi pongono la stessa domanda due volte in pochi minuti.

"Tu?" Gli chiedo, come ha fatto Gwen con me.

"Rispondi." Sussurra continuando a guardare il cielo limpido e freddo fuori dalla finestra che lo impersona così bene al momento.

"Non lo so.. Dovrei averne?"

"Rispondi alla domanda con una domanda?" Non vorrei sbagliarmi, ma giuro di aver visto un ghigno sul suo viso, illuminato parzialmente dalla luna.

"Mio nonno ha detto che possiamo rifugiarci da lui, è rinchiuso in una delle sue case più confortevoli assieme a tutta la famiglia, ci sono delle guardie fuori, credo perché è l'unica persona con una proprietà privata in tutta l'Inghilterra adesso." Sbuffo.

"E tu hai intenzione di raggiungerlo?" Mi chiede senza guardarmi.

"Sai Harry.. La cosa strana di tutta questa situazione?!" Ridacchio come una pazza. Si volta a guardarmi finalmente, colpito forse dagli occhi lucidi che ora compongono il mio viso. "Che si, diavolo, ho una paura fottuta. Ma morirei adesso, qui, accanto a te, piuttosto che essere salva da qualche parte mentre tu sei un pericolo. Non ti lascio Harry, ne te e né i ragazzi." Sussurro.

Sorride, mi fa segno di andare da lui, così mi sdraio, vestita, la testa sul suo petto e a guardare fuori dalla finestra.. "Sai a cosa pensavo?" Chiede, un bisbiglio la sua voce. "Pensavo a mia madre e a mio padre, pensavo ai miei nonni: loro mi avrebbero mai avvertito di non cacciarmi nei guai in cui mi sono cacciato? Come sarebbe stato avere dei fratelli e delle sorelle? Se fossero ancora vivi forse sarei una persona migliore. Ma sono morti, allo stesso modo in cui morirò anche io." Sussurra.

"Nessuno di noi morirà Harry."

"Lo spero." Ispira profondamente. "Mi chiedo spesso perché cinque persone come voi hanno dato le redini di una simile situazione a uno come me."

Sorrido.. "Perché tu sai quello che fai Harry, sei cosciente di quello a cui vai incontro, avverti le persone di quello che le aspetta e non le costringi ad agire con la forza, ti guadagni il loro rispetto."

"Allora non sono molto diverso da Snyder."

"Non dirlo nemmeno per scherzo. Combattete due cause diverse."

"No, Sky, io e lui combattiamo la stessa causa, ma da poli diversi."

Lo guardo diritto negli occhi verdi e limpidi, freddi ma famigliari.. Si, sento la paura scivolare via, non ha ragione di persistere se lui mi è accanto, se siamo alleati. "Non sei cattivo Harry, non in questa storia."

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