Sheol

By Little57

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Tra le macerie di un posto che cadeva a pezzi non ci eravamo resi conto che quelli più distrutti eravamo noi... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
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Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87
Capitolo 88
Capitolo 89
Capitolo 90
Sequel ed altre storie
Nuova Storia: Madera

Capitolo 59

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By Little57

I tavoli sono sparsi in modo da lasciare un cerchio al centro della sala, illuminata da luci soffuse, per la pista da ballo. E' pieno di coppie che danzano. Non conosco nemmeno la metà di queste persone: del mio tavolo solo Peter, Ofelia ed Harry. Mi sono resa conto però che, alla fine dei conti, la ragione per cui tutti quanti ci troviamo qui è per parlare d'affari, ed è esattamente quello che stanno facendo tutti quanti. Io vorrei potermene intendere almeno un poco per poter comprendere quello che stanno dicendo, per non restarmene qui ferma a contemplare gli abiti delle signore o lo smoking dei signori. E pensare ed Harry, ovviamente. 

Volto lo sguardo su di lui: il completo lo veste divinamente, come se il personale carisma non dovesse bastargli ad attrarre su di sé l'attenzione di tutti. So che ha avuto delle buone ragioni per aver invitato qui i miei nonni, e non fatico a credere che l'abbia fatto anche per me. Ma il fatto che questo sia più un bonus che la ragione principale non mi fa certo fare i salti di gioia. E non riesco nemmeno a placare la rabbia che mi ribolle dentro all'idea che mi ritenga così incapace da non saper distinguere una gentilezza da un tornaconto personale. Devo stargli lanciando un'occhiata feroce, almeno questo è quello che mi suggerisce il sorriso imbarazzato di nonna Ofelia. Distolgo in fretta lo sguardo afferrando il mio bicchiere e bevendo un sorso. 

"Harry, ragazzo, vuoi favorire?" nonno Peter gli porge uno dei sigari contenuti nella custodia argentata. Harry sorride e ne prende uno facendoselo accendere. E' così maledettamente preso dal ammagliare mio nonno ed il patrimonio che da lui dipende che, per un attimo, mi domando se non stia osservando quello che fa continuamente con me. Forse è una cosa di noi Adkins essere totalmente in balia del fascino di questo ragazzo. Scuoto leggermente la testa finendo d'un sorso il mio calice, quindi mi alzo non senza attirare l'attenzione del tavolo. 

Ricordo a me stessa che sono una persona a modo, e che non sono qui per dare spettacolo: "Permesso." sussurro con un sorriso mentre mi alzo. Afferro con prepotenza la borsetta e, senza più uno sguardo a nessuno, esco dalla sala.

Raggiunto i bagni femminili e come se stessi respirando solo ora mi appoggio al lavandino, osservo la mia immagine allo specchio che mi trovo dinanzi. Lancio uno sguardo alla borsa nella quale sono custodite le fialette di Ginger, ma resisto alla tentazione di berne. Il ricordo di quello che è accaduto l'ultima volta è ancora vivido nella mia mente e poi questa sarebbe una mossa da incosciente. Non lascerò che Harry condizioni le mie mosse per tutta la vita. 

Riempio i polmoni d'aria desiderando che tutto questo sia già finito. La musica giunge debole fin qui, le signore entrano ed escono avvolte nei loro magnifici pizzi, nelle loro sete e nelle piume leggerissime. Non mi sembrano nemmeno reali: qui c'è troppa bellezza, e non sono abituata che alla distruzione da quando ho messo piede nella Douglas Hight School. Perché mi infastidisce tanto? Perché mi da fastidio che all'improvviso ad Harry importi di piacere a qualcuno che non sia io? Avermi portata qui doveva essere la più grande dimostrazione del mondo eppure non ha fatto che deludermi. E mi delude che tutto ciò che voglia in questo momento siano i soldi ed il potere. Serro gli occhi cercando di controllare quell'istinto furibondo che mi comanda di rompere qualcosa per la frustrazione. 

Quando la porta si apre nuovamente a fare capolino nel bagno è nonna Ofelia. Mi sorride: è chiaro che mi stesse cercando. 

"Eccoti! E' chiaro che non ti stai proprio godendo la serata." ridacchia affiancandomi. Comprende che stare qui a chiedere conto delle mie azioni così apertamente potrebbe risultare scomodo, quindi si lava nervosamente le mani.
"Che cos'è che succede? Quel posto senza nome ti ha cambiata." mi lancia un'occhiata dallo specchio. Il viso è raggiante, i capelli bianchi raccolti in uno chignon basso e ordinato, l'abito rosso che risalta la sua pelle curata, i bracciali a tintinnare ogni volta che muove le mani.
"Cosa c'è? Sei troppo grande per potermi parlare dei tuoi problemi ora?" sorride. 

"Non è nulla. Sto bene." sforzo un sorriso mentre sistemo l'acconciatura con apparente noncuranza. 

"Non mi piacciono le bugie, questo l'hai imparato bene suppongo. Se non vuoi parlarne basta dirlo, ma non fingere con me che tutto vada bene." il suo volto diventa severo e per un attimo mi ricordo di che genere di donna sia. E' tutto l'opposto di quello che è mia madre: è forte, sa ciò che vuole e non lo adatta a quello che gli altri si aspettano da lei. 

"Ti mentirei anche se dicessi di non volerne parlare. E' solo- serro gli occhi appoggiandomi al lavandino- che è tutto troppo complesso. Troppi segreti forse." ridacchio stringendomi nelle spalle. "Credevo che sarebbe stato entusiasmante." 

"Harry è un segreto?" domanda col volto serio. Io non posso fare a meno di ricambiare quella sua occhiata ferma e sicura. Non so cosa potrei risponderle. Forse non c'è nulla da dire e lei lo comprende: fa un passo verso di me, appoggiando la mano sul mio gomito come per darmi conforto. "E' chiaro che non stia bene." sussurra poi. 

"Ah si?" sussurro ironicamente sorridendole. 

"Sei tale e quale le donne di questa dannata famiglia." sussurra poi senza distogliere gli occhi dai miei nemmeno per un attimo "So cosa celi sotto quest'aria di indifferenza e noncuranza. E so che ti senti terribilmente in colpa per essere attratta da un uomo come lui. Ci sentiamo così tutte. Credi che tua madre si diverta a sottostare a un uomo come mio figlio?" domanda con occhi glaciali "Certo che no. Ma non lo lascerà mai, perché lo ama." 

"Stai divagando." sussurro in risposta scuotendo leggermente la testa. 

"Sai bene che non è così." so per certo che quando vuole arrivare al sodo di una questione lo fa e basta, non c'è modo affinché io possa placarla in questa sua estenuante ricerca. "Stai crescendo Sky. Stai diventando una donna. E sei una donna forte, il che non è mai un compito semplice. Se posso permettere una parola.." sussurra allontanandosi per poter sistemare il rossetto. So già che si permetterà tutte le parole che vuole. Incrocio le braccia sorridendole: "Quel ragazzo, quel tale Harry Styles, sta facendo un ottimo lavoro con tuo nonno, so che te ne sei accorta." mi lancia una veloce occhiata "E mi piacerebbe altrettanto se solo non ti vedessi in queste condizioni a causa sua." 

"Ti sbagli." rispondo. "Sto così per colpa mia non sua. Harry è una persona fedele alla parola data, non mi ha mai promesso né Cielo né Terra. Essere qui è più un vantaggio per lui che per me, e non ne ha di certo fatto mistero." osservo la mia immagine allo specchio "Si è sempre mostrato per ciò che è, sono io che ho scelto di vedere di più." 

"E' sempre così maledettamente alettante attribuire un buon cuore ad un bel volto." ridacchia lei "Non ti biasimo affatto, cara. Deve averti sconvolta." si volge di nuovo verso di me. Assottiglio gli occhi con sfida, lei mi pare enormemente divertita dalla cosa: "Non guardarmi così."

"Glie lo stai già lasciando fare Sky. Harry è già riuscito ad avere da te tutto quello che una persona potrebbe mai desiderare. Ma il bello è che non te ne sei resa conto tu, come non se ne è reso conto lui.." Mi sorride.

Sbuffo osservando le persone che entrano nel bagno: "Non credo proprio che sia così!" 

"Allora che cosa provi nei suoi confronti?"

"Nulla!" rispondo irritata. "Niente. Provo per lui quello che lui prova per me, e lui per me prova solo pena!"

"Non è vero." ma non è la voce di mia nonna a dirlo. Sollevo gli occhi verso la porta del bagno: è chiaro che si trovi qui, lui è sempre la posto giusto al momento giusto. 

"Non dovresti essere nel bagno delle donne." lo rimprovero con un'occhiata di sfida. 

"In realtà temo di essere io quella fuori posto, al momento." nonna Ofelia raccatta le sue cose in fretta e lascia il bagno. Io continuo ad osservare il ragazzo sulla soglia. Infila le mani nelle tasche dei pantaloni, appoggiandosi contro la parete. Mi guarda con vivo interesse. 

Gli do le spalle, estraggo il rossetto dalla mia borsa e prendo a sistemare il trucco con quanta calma possibile, per renderlo nervoso, per ignorarlo prima di andarmene di qui senza calcolarlo. Ma nel momento in cui incrocio di nuovo il suo sguardo allo specchio allunga la mano verso di me: "Vieni." sussurra avvicinandosi verso di me. 

Se solo potessi resistere all'innumerevole quantità di tentazioni che quest'uomo suscita in me, forse riuscirei ad essere fedele a me stessa prima che a chiunque altro. Non comprendo quale genere di moto autodistruttivo mi porti ad afferrare la sua mano e seguirlo oltre le porte del bagno verso quelle di mogano della sala da cerimonia. Cammina con passo sicuro verso la pista da ballo sorprendendomi non poco. Lancio un'occhiata verso il nostro tavolo incrociando quella di nonna Ofelia, beffarda. 

Harry mi ha fa fare un piccolo giro su me stessa prima di appoggiare la mano sulla mia schiena, in modo da avvicinami di più al suo corpo. Torno a respirare a fatica, petto contro petto, i suoi occhi inchiodati nei miei. Gli anelli che porta alle dita mandano una scossa di puro gelo lungo tutta la mia colonna vertebrale: applica una leggera pressione alla base della mia schiena affinché io ceda quei pochi centimetri di distacco, di rabbia. Nonna Ofelia ha completamente ragione: è difficile non attribuire ad un viso come il suo il migliore degli animi. Nonostante io sappia di essere nel torto. So chi è Harry Styles, so cosa ha fatto, eppure adagio la testa sulla sua spalla: felice, infondo, di essere qui con lui, nonostante cerchi in me l'opposto di quello che io cerco in lui. Il suo profumo mi è di conforto, i suoi capelli mi solleticano il viso, le sue mani mi fanno sentire al sicuro. 

"Credo di non essere stato abbastanza chiaro con te nel dirti quanto tu sia bella stasera." sussurra al mio orecchio mentre ondeggiamo in mezzo alla pista. "Perché non vedevo qualcosa di bello come te da tempo." continua e vorrei poter essere sorda alle sue parole. E magari di marmo alle sue carezze. 

"Quanto bella?" bisbiglio giocando con lui. 

"Tanto da immaginarti in modi che non posso descriverti quando siamo circondati da persone ricche ed aristocratiche." sorrido contro la sua spalla. "E mi dispiace se questa serata non sta andando come io avevo programmato."

"Come l'avevi programmata?" domando, ben conscia della direzione che tutto questo sta prendendo. Conscia del fatto che non posso permettere che sia l'attrazione fisica a risolvere il genere di conflitti che si frappongono tra di noi. Ma questo è tutto ciò che voglio, è troppo raro, una goccia nel deserto per me. 

"Innanzitutto avrei dovuto baciarti, ma a questo posso porre rimedio- continuo a sorridere- poi tu mi avresti creduto sul fatto che sei la ragione principale per cui Peter ed Ofelia sono qui stasera. E poi, preso quello che ci serve, troverei un modo per chiederti scusa." il suo tono sicuro è disinvolto mi inebria totalmente.

"La mia ira funesta si abbatterà su di te prima ancora che tu abbia avuto la possibilità di articolare un pensiero banale come questo." ridacchia divertito. Sollevo il viso dalla sua spalla per poterlo osservare. 

"La tua ira funesta, Skylar Adkins, può continuare ad abbattersi a questo faro. Così come tu puoi continuare a raccontarti bugie." sussurra al mio orecchio, accertandosi di appoggiare le labbra, per un attimo soltanto, nello spazio sotto al mio orecchio "Sai meglio di me quanto ho ragione." 

Continuiamo a danzare senza parlare per un paio di minuti. Quindi prende un lungo respiro. "Ascolta Sky." Continua. "Voglio che tu mi risponda sinceramente adesso. Se non te la senti di fare quello che sai tra poco dovremo, non sei costretta." lo guardo esterrefatta e divertita "Potresti restare qui con Peter ed Ofelia.." 

"Non essere stupido." sussurro.

"Non lo sono. Non ti costringerò a fare una cosa che non vuoi."

"Non mi sono messa questo dannato vestito solo per sfizio Harry, me lo sono messa per arrivare fino a qui. È una strada senza ritorno, e io non mi pento di averla fatta."

"Sai quello che potrebbe succedere."

"Si, si lo so." rispondo con sicurezza. "Non essere nervoso." gli sorrido.

"Non lo sono."

"Non mentirmi."

"Non lo sto facendo."

"Sei totalmente sincero?"

"Adesso si."

"Quanta importanza ha per te essere qui con me, in questo momento?" e so che comprende la mia domanda. Intendo dire lontano da tutti, perfino dal tavolo a cui sedevamo fino a poco fa, essere qui in piedi in mezzo a questa pista piena di persone, uno di fronte all'altro, a bisbigliarci all'orecchio come se fossimo vecchi amanti e non due persone totalmente prive di capacità relazionali. Forse a lui piace illudersi di poter far funzionare questa cosa tanto quanto piace a me. E' proprio questo quello che vorrei comprendere. Ma non riesco nemmeno a comprendere se ha intenzione di darmi una risposta dato che a precedere la sua voce è quella di Zayn, alle mie spalle. 

"Styles. Qual buon vento. Mai avrei immaginato che avresti avuto l'ardire di presentarti. Né, tanto meno, di presentarti con un simile gioiello." io mi allontano da Harry per poterlo affiancare: le nostre mani ancora unite. 

"Piacere di vederti in circostanze più formali di quelle nelle quali mi hai conosciuto Skylar." Un sorriso mozzafiato gli tinge le labbra mentre mi prende la mano libera e la bacia delicatamente sul dorso. "Zayn Malik, uno dei tanti scheletri nell'armadio di Harry." Ridacchia.

"Vattene." Il ragazzo citato ringhia tra i denti mentre stringe di più la mia mano.

"Woh..- Zayn alza le mani in segno di resa- amico, sei al mio ballo, circondato dai miei uomini, abbi un po' di riguardo." 

Harry ridacchia: "Suppongo tu abbia aumentato la guardia. Certo Snyder non deve aver fatto i salti di gioia quando ti siamo scappati la prima volta." il ghigno di Malik vacilla, ma per un istante minimo. 

"Vorrei presentarvi un po' di persone. Rettifico: le vorrei presentare alla dama rossa." mi guarda con gli occhi grandi e scuri, circondati da folte ciglia. "Harry sa bene di chi parlo."

"Siamo di fretta." sussurra il ragazzo riccio, quasi fosse dispiaciuto di dovergli dare una notizia simile.

"Ma come? Ve la stavate prendendo con comodo prima." Malik finge un viso deluso.

"Ti aspettiamo qui." Harry sembra irritato.

"Suggerisco che voi mi seguiate."

"Aspettiamo qui." ribadisce Harry, come se gli costasse fatica dire queste parole.

"Prova a scappare, e non hai idea dei guai nei quali andrai a finire, Harry." non mi capacito di come quello sguardo così dolce e sensuale si sia trasformato in un baleno in qualcosa di simile allo sguardo della morte.

Zayn ci volta le spalle e va via.

"E' ora." sussurra Harry aspettando che sia abbastanza lontano. Lancia uno sguardo perlustratore in giro per la sala: "Andiamo." 

"Dobbiamo finire quello che abbiamo cominciato." E mi trascina di corsa fuori dalla sala da ballo.

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