Ciao Brother

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Strinsi le braccia intorno al corpo, a causa della temperatura, mentre andavo avanti e dietro nel giardino, presa da mille pensieri.

L'azzurro era ritornato a colorare il cielo, e nonostante fosse dicembre dei leggeri raggi di sole riflettevano sul bianco candido della neve che stava per sciogliersi ai margini della strada.

"Ciao!" bloccai il respiro, non appena una voce sussurrata a pena arrivò alle mie orecchie.

Mi voltai.

"Ciao!" dissi, come se non conoscessi la persona che avevo di fronte.

"Tieni!" mi porse una tazza, molto probabilmente con dentro una cioccolata calda, lo capii dall'odore che emanava, e accettai molto volentieri.

"Che ci fai qui fuori?"
"Guardavo la neve" tagliai corto.
"Certo!" quasi sembrò che sulle sue labbra si disegnasse un sorriso, ma forse lo avevo solo immaginato.

"Un giorno me lo spiegherai cosa ci trovi di bello in quei fiocchi bianchi?"
Sorseggiai la cioccolata, che era al quanto buona, e poi lo guardai.

Sempre così bello da togliere il fiato, come se fosse proibito.
Una sigaretta tra le labbra, e i suoi occhi scuri che guardavano i miei

"Sono Spettacolari!" dissi, parlando soprattutto del colore dei suoi occhi.
"Io direi, freddi e fastidiosi"
Stava parlando della neve.
"Io penso sia magica. Ricopre tutto di bianco, facendo diventare ogni cosa pura, e immensamente spettacolare! Starei ore ed ore a guardarla"
Alzò le sopraciglia come se non credesse alle mie parole.

"Non ci credo che da piccolo non hai mai giocato a pallonate" 
"Forse piccolo non lo sono mai stato!"

Mi fermai, anche se avrei voluto spiegargli ciò che i miei occhi immaginavano ogni qualvolta  si fermavo a guardare quei petali di neve.

Lui non aggiunse nemmeno una parola, e notai i suoi occhi fissi su un punto del giardino.

Forse pensava alle mie parole, o semplicemente aveva lo sguardo perso, segno che la sistuazione non era affatto migliorata, e uno sbuffo lasciò le mie labbra.

Avrei voluto  entrare nella sua testa, per capire cosa lo avesse portato ad allontanarsi fino a quel punto, ma sarebbe stato impossibile.

Così mi limitai a guardarlo.

Le sue labbra si dischiusero per assaporare la cioccolata, che poi vennero sfiorare dalla sua lingua, in modo cosi lento che sentii qualcosa accendersi nel mio corpo, che cercai di ignorare.

Ma cavolo era così bello, i suoi capelli scompigliati gli ricadevano sulla fronte, dove facevano da contrasto con quei occhi neri, il suo corpo ricoperto da una semplice tuta a vita bassa in total black, non poteva che dargli ancora di piu un'aria da stronzo, e la cosa mi piaceva da impazzire.

"Non guardarmi in quel modo!" i suoi occhi si fermarono nei miei. Mi aveva appena beccata a fissarlo come una cretina.

"Quale modo?"
si passò una mano tra i capelli, e distolse lo.sguardo quasi infastidito.
Ma dopo qualche istante la mia schiena si scontrò contro il muro a causa del suo corpo che aveva azzerato ogni distanza.

Tutto così velocemente che sentii la tazza scontrarsi al suolo, prima di ridursi in mille pezzi.

"Se mi guardi così non resisto, e me ne fotto di tutto il resto, Al" disse quelle parole, mentre con il suo pollice sfiorava le mie labbra facendole dischiudere.

Sentivo il desiderio invadere il mio.corpo, mentre cercavo di trattenere ogni singola azione.

Ma il.suo profumo invase violento le mie narici, e non appena le sue dita entrarono nella mia bocca,  una strana sensazione mi fece stringere le gambe, e subito dopo bloccai la sua mano.

Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-Where stories live. Discover now