Insopportabile

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Essere lì con lui, viverlo nella quotidianità, per quanto potesse risultare una cosa insignificante, per me non lo era affatto.
Eravamo passati da odiarci a morte, a dormire insieme nello stesso letto.

E in quel momento che eravamo lì seduti ad un tavolo del McDonalds, in mezzo alla mischia, come due normali persone che si frequentavano, io ne fui felice.
Ma non riuscii a smetterlo di fissarlo, mentre si ingozzzava di quel cibo, mostrandomi il vero Chriss.

"Fai schifo quanto mangi, Milton"
"Io?" Risposi sarcastica. "E il quarto panino che ti mangi, si può sapere dove la metti tutta quella roba?"
"Da una parte che non vedo l'ora di farti vedere"
"Fanculo!" Alzai il mio dito medio nella sua direzione, e subito dopo legai i miei capelli in una coda abbastanza alta e disordinata, dato il calore che iniziavo a sentire.

"Ti rendi conto che devo avere a che fare sempre con la visuale delle tue tette?"
"La smetti di essere volgare?"
"Sono obbiettivo,cazzo!"
"Mangia e stai zitto"
"Ricordo quanto eri una tavola da serf, e credimi la differenza è troppo eccessiva"
"Christian! Non parlare del mio seno, e di niente che riguardi il mio corpo, chiaro?"
"Allora smettila di mostrarlo in quel modo"
"Io non mostro proprio niente, sei tu che continui a parlare sempre di sesso"
"Come sei audace Milton! E comunque di che altro dovrei parlare se ho di fronte tutto il giorno le tue tette, il tuo culo o semplicemente le tue cazzo di labbra che mi fanno sangue solo a guardarle"
Sbarrai gli occhi non aspettandomi di certo quelle parole, che per una strana ragione a me sconosciuta , fecero fremere il mio basso ventre.
"Smettila davvero, Christian River! Mi fai sentire come le ragazze che sei abituato a frequentare tu"
Piegò la sua testa di lato senza smettere di guardami.
"Oltre a dar retta a ciò che dico dovresti soffermati a guardare i miei comportamenti, e vedresti che sei lontana un miglio da quelle lì"
"Per te sono tutte uguali!"
"Se così fosse ti avrei gia portata in bagno e piegata a novanta, o scopata ogni volta che abbiamo dormito insieme o semplicemente fatta venire ogni istante che passi con me,  perciò dacci un taglio a questa storia"
"Fai schifo! E comunque non capisco perché mi dai tutte queste attenzioni se io non soddisfo le tue esigenze"
Portò la sua schiena contro la sedia, assumendo una delle sue tante posizioni spavalde
"Cristo! A volte sei davvero ingenua Alissa Milton!"
"Chiudiamo qui il discorso, o finisce male!" Dissi quasi offesa dalle sue parole

Ma  non riuscii a fare a meno di fissare le sue braccia al quanto possenti e piene di tatuaggi.

"Quanto hai fatto il primo?" Dissi toccando il suo polso, con l'intenzione di deviare l'argomento su qualcosa che non riguardasse le sue abitudini al quanto discutibili.

"Tredici-quattordici anni"
Sbarrai i miei occhi.
"Eri troppo piccolo Chriss, non dire stronzate"
"Al, è la verità. Conoscevo il tatuatore, quindi non ho avuto nessun problema"
"Eppure l'ultima volta che ti ho visto avevo sedici anni, e tu non avevi niente" indicai il suo corpo.
"Non mi hai visto nudo, per quello" non smetteva mai di avere quella cavolo di risposta pronta, ma nonostante quel suo modo di fare, avevo ben capito che c'era qualcosa di strano nella sua vita, anche perche tatuarsi a quell'età non era stato certo solo uno sfizio, qualcosa l'aveva fatto diventare uno stronzo insensibile, e anche se mille domande si accavallarono nella mia testa, cercai di restare zitta, non avevo nessun diritto su di lui.

"Mi guardi in quel modo, perché vuoi farne uno? O perché ti fanno schifo?"
"Mi piacciono, ne ho due anch'io, ma non avrei il coraggio di tatuarmi così tanto"
"Ho visto quello sul piede, carino Milton"
"Oh grazie, River. Chissà prima o poi né farò un'altro, sei una tentazione"
"Ovviamente!" Sapevo bene, che le sue parole avevano un doppio senso, e ancora una volta deviai il discorso.
"I tuoi genitori lo sapevano?"
Le sue sopraciglia sbalzarono all'insù, e i suoi occhi scuri fissarono i miei

Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-Where stories live. Discover now