Tu mi appartieni

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●○ Buonasera, mi scuso per l'estremo ritardo nel pubblicare.
Ma eccomi qui.
Volevo solo precisare che questo capitolo sarà un po spinto, leggermente diverso dal solito, ma chi ama la storia né capirà il motivo.
Buona lettura. ○● 🔞

"Eravamo presi costantemente da quel desiderio impellente di toccarci, di perderci l'uno nell'altro, da non capire che quello che ci stava legando andava ben oltre, una semplice attrazione fisica"

"Togliti quel sorrisetto dalla faccia River"
"Altrimenti che fai Milton?"
"Non provocarmi, o potresti pentirtene"
"Ooh, ma davvero?"

I suoi occhioni si chiusero a fessura, e incrociando le braccia al petto assunse una di quelle espressioni al quale mi fu impossibile resistere, e scoppiai in una fragorosa risata.

"Te ne farò pentire, stronzo"
Portai il ciuffo dei miei capelli all'indietro , in una mossa al quanto studiata, e subito dopo gli rivolsi un occhiolino con un atteggiamento da strafottente, qual'ero.

Sapevo bene, che la cosa l'avrebbe infastidita, e infatti alzò gli occhi al cielo, per poi dedicarmi il suo bel dito medio, mentre io cercavo di limitare il mio divertimento, nel vederla incazzata, e seguii ogni suo movimento mentre tornava a quel tronco.

Quel dannato sorriso sulle mie labbra, e la mia mente completamente svuotata, era la prova che avevo staccato la spina dalla vita reale, e mi stavo godendo ogni singolo momento.

Non era facile per un tipo come me raggiungere quello stato di felicità, è abbassare le difese. Ma quella ragazza era in grado di far di me ciò che cazzo voleva, al punto da non riconoscerni piu.

"Sei pronto a perdere, River?"
La sua voce mi distrasse, e ritornai a fissare il suo perfetto sedere, stretto in una misera muntanda che ormai quasi non esisteva più, cazzo se era bella

Raggiunse il punto piu alto di quell'albero, dove da piu di un'ora l'avevo sfidata a lanciarsi in acqua, formando una capriola, e dovetti ammettere, che le sue scarse capacità erano al quanto affascinanti dato che mi ero divertito come un pazzo, a vedere la sua faccia stupefatta dai miei salti al quanto perfezionati, dato che avevo sfidato Luke in quel modo per anni.

"Tre..due..uno. Fottiti Chriss"
Urlò a squarciagola prima di lanciarsi per l'ennesima volta da quella corda, ma in un modo del tutto inaspettato riuscì finalmente a ruotare su sé stessa formando una sorta di capriola, che Luke avrebbe ritenuto accettabile, anche solo per farmi un dispetto.

Avrei voluto non perdermi in quei ricordi, ma quel posto parlava di lui e mi fu inevitabile.
Al punto che i miei occhi si alzarono al cielo seguiti forse per la prima volta da un sorriso, non servivano parole per descrivere ciò che provavo, la mancanza straziante di quel ragazzo nella mia vita, si faceva sempre piu forte, ed io ancora una volta pensai che non avrei mai superato quel dolore, quel sentirmi uni schifo per aver causato una cosa del genere.

Ma delle gocce d'acqua, si posizionarono violente sul mio viso, distraendomi da quel tormento.
E non appena tornai a guardare quel viso, contornato da un estremo sorriso, riuscii a respirare.

"Che c'è River? Stavi pregando dio, affinché perdoni il tuo ego smisurato che si è appena andato a farsi fottere?"
Sorrisi, e mi avvicinai al suo corpo.

"No, stavo chiedendo scusa a Luke, per il tuo salto al quanto orribile. Sai non l'avrebbe mai accettato, è piuttosto presuntuoso su certe cose" mi presi gioco di lei
"Ma davvero? Sai, mi ricorda qualcuno"
Fissai il suo verde, che luccicava riflesso tra i suoi capelli bagnati, e mi resi conto di quanto fossi fortunato ad avere una come lei al mio fianco, una che riusciva a capire la mia testa malata, il mio continuo parlare di Luke al passato e poi al presente, il mio non accettare che non ci fosse più, forse era l'unica con la quale sarei potuto essere me stesso.

Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-Where stories live. Discover now