Un'unica Dipendenza

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"Se potessi darti una cosa nella vita,
Mi piacerebbe darti la capacità di vedere te stesso, attraverso i miei occhi, solo allora ti renderesti conto, quando sei speciale per me"

Un fastidioso rumore del cazzo entrò nelle mie orecchie, e molto svogliatamente mi ritrovai costretto ad aprire i miei occhi, che si scontrarono con un buio immenso.

"Cazzo" biascicai a mezza lingua, a causa del sonno che ancora padroneggiava su di me, e i miei occhi molto lentamente stavano per chiudersi, ma il mio cellulare tornò a squillare ad intirmittenza, e al limite della sopportazione, alzai lo sguardo sul mio comodino, dove sollevai quel dannato cellulare del cazzo, che in quel momento avrei fatto volentieri in mille pezzi.

Un numero sconusciuto arrivò sbiadito ai miei occhi, e così ignorai la chiamata, tornando brutalmente con la schiena sul materasso.

Cercai di addormentarmi, ma la rabbia che mi ribolliva nelle vene, me l'ho impedì, cosi lentamente mi voltai dall'altro lato, ma qualcosa colpì il mio fianco, e afferrai quel libro del cavolo scaravendandolo al suolo.

Dio!

Se c'era un modo per farmi diventare ancora piu irrascibile del dovuto, era svegliarmi in un modo del cazzo, perché a quel punto avrei mostrato il peggio di me.

Una gamba, fredda e liscia, sfiorò la mia facendomi quasi sussultare. stupito, alzai la testa dal cuscino nel quale era sprofondata e un fascio di luce proveniente dai lampioni sulla strada, riflette' nitido su una piccola parte del mio letto, dove dormiva una meravigliosa creatura.

Il mio sguardo cominciò a vagare su quel corpo ,facendomi dimenticare il motivo per cui, pochi istanti prima ero quasi diventato una bestia.

Mi concentrai subito, su un manto di capelli neri aggrovigliati sul cuscino, la quale incorniciavano il suo viso bianco, a dir poco spettacolare.
Le sue sopraciglia definivano una linea scura e perfetta, la sua bocca rosea era socchiusa mentre respirava, ed io tirai il mio percing tra i denti per resistere alla voglia che avevo di assaporare quelle labbra.

Per distrarmi, seguii per intero tutto il suo braccio, e mi soffermai sul suo polso disegnando con le mie dita, qualcosa di astratto.

Pochi minuti dopo, non riuscii piu a trattenermi, e i miei occhi si fecero guidare da una strano impulso, che lì portò dritti sulle sue gambe, semi aperte, a causa della posizione che aveva assunto, così chiare che fasciate dalle mie lenzuola grigie, che erano attorcigliate tra di esse, la rendevano davvero troppo sexy, che il mio basso ventre cominciò a parcepire fin da subito.
Ma quelle dannate lenzuola non la rendevano solo bellissima, ma anche troppo scoperta.

Cazzo..cazzo.

In quel momento, mi sentii un cretino in vera difficoltà, stavo letteralmente sbavando sulla mia ragazza alle 3.00 di notte, come il piu folle dei pervertiti
Cominciai a deglutire, e devo dire che le sue misere mutandine che scomparivano per metà nel suo sedere, non mi stavano di certo aiutando.

Portai le mani sui miei occhi e tornai a immergere la testa sul cuscino, molto piu frustrato di prima.

Non avevo ancora capito cosa avessi fatto in quella vita per meritarmi una ragazza del genere, cosi bella , da essere stata in grado di fottermi in cervello, ma sapevo bene, che il suo essere così diversa, così stronza, e cosi semplicemente se stessa, era stata la causa per il quale mi trovavo in quello stato, per me completamente nuovo, e stranamente bellissimo, che da egoista qual'ero non avrei lasciato portarmi via. Perché lei era l'unica cosa bella che mi potesse mai capitare, in quella vita di merda che sembrava avercela tanto con me.

Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora