Capitolo 59

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Davide usci tardi quella sera dall'ufficio. Non aveva lavorato nulla ma aveva solamente sfogiato avidamente quel libro. Cercava di capire cosa avesse potuto significare, cosa doveva ancora capire e cosa diceva al suo predecessore che a lui non diceva.

Aveva sfogliato quelle pagine piu e piu volte quasi a consumarle ma nulla solo immagini di quadri e spiegazioni sugli artisti che li avevano dipinti. Ma tutto cio non gli diceva nulla.

Uscì dall'ufficio portando con se il libro avidamente nascosto nella borsa.

Non aveva vogli adi nulla voleva solo andare a pensare. A casa sua lo aspettava Valentina con il suo umore solare, al telefono avrebbe potuto sentire sua moglie che gli avrebbe raccontato la sua giornata, cosa che in quel momento gli interessava poco, poteva sentire Barbara ma non voleva rischiare che la ragazza vedesse il libro. 

Prosegui il suo commino senza meta. Una vetrata appananta di un caffè attiro la sua attenzione, era qualsi Natale e le luci intermittenti illuminavano la scritta "Antico caffè". Non ne aveva mai sentito parlare. Entrò timidamente, il locale lo attirò da subito; il design antico del posto, i camerieri vestiti come se il tempo si fosse fermato nel dopoguerra e la macchina del caffè stile antico lo conquistarono. Si sedette a un tavolino libero. Un cameriere comparve quasi istantaneamente.

"Un caffè .. " disse Davide.

Il cameriere si dileguò prima che riuscisse ad aggiungere ".... grazie" 

Il ragazzo torno poco dopo con un caffe il cui aroma avvolse Davide. Era certamente il caffè migliore che avesse mai bevuto.

Pagò e uscì. Gli addetti alle luminarie del comiune iniziavano a mettere le luci sulle strade e tra i palazzi, decisamente il Natale era alle porte.

Davide guardava in alto, non pensava piu al libro e al suo mistero rapito dallo spirito natalizio. Aveva sempre amato il Natale, gli ricordava i momenti felice da bambino spensierati innocenti, apettare quel magnifico giorno e aprire i regali avvolti da quella magia.

Si sentiva attratto da quelle luci come una falena.... non prestava piu attenzione a nulla, vedeva solo quelle luci e alla sensazione che gli stavano trasmettendo.

All'improvviso qualcosa lo urtò alla pancia, senti una fitta ma per fortuna il suo tono muscolare riusci ad attutire il colpo.

"Ma stai attento" disse la ragazza con cui si scontro accidentalmente.  Nello scontro alla ragazza cadde una cartellina che si apri facendo uuscire una decina di fogli. La cosa la fece arrabbiare ulteriormente.

"Ma a che pensavi"

"Mi scusi lasci che l'aiuti" Davied raccolse solo un foglio.

La ragazza arrabbiata raccolse in fretta tutti i fogli e strappo dalle mani di Davide quello che aveva raccolto. "Non mi serve il tuo aiuto mi hai gia aiutato abbastanza" laragazza andò via.

Davide era veramente dispiaciuto,ma certamente la ragazza aveva ragione doveva stare piu attento.

"Tenga e suo" un vecchio gli stava porgendo un foglio, probabilmente era della ragazza, ma Davide lo prese. Era il foglio di una mostra di uno scultore, a Davide non interessavano le mostre. Sulla foto pero si vedeva lo scultore con la sua ultima creazione ma cio che lo attiro fu cio che lo scultore aveva dietro. La foto era stata scattata in un museo della città, la parete che faceva da sfondo era piena di quadri. Uno di quelli attirò la sua attenzione, lo aveva gia visto nel suo libro. Estrasse il libro lo sfoglio fino a trovare il quadro interessato, era unquadro di un pittore che non aveva mai sentito Philippe Olay si intitolava "La duchessa" raffigurava una donna nuda che mangiava un uomo.

Davide si diresse di buon passo verso il museo

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