Capitolo 12

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La notte focosa e ianspettata con la moglie gli aveva tolto del tutto della mente Barbara. 

Erano andati assieme alla partita di calcio del figlio, lui aveva segnato due goal ed era felicissimo e Davide era super fiero di lui. Il pomeriggio sua moglie Debora e il figlio andarono a una festa di compleanno, sua moglie chiese timidamente "Vuoi venire pure tu?" ma sapeva che Davide non aveva nessuna viglia di venire a una festa di ragazzini, con persone che non conosceva minimamente.

"Rimarrrò a casa e aprofitterò per ridipingere il tavolo all'esterno" era mesi che doveva farlo, l'estate si avvicinava e ormai il tempo a sua disposizione si riduceva sempre più, specie inquesto periodo in cui stava parecchio lontano da casa.

Era solo nel giardino, nell'assolluto silenzio, cosa che non accadeva da tempo, prima di iniziare decise di bersi una birra ghiacciata. 

"Relax totale" e si sedette pesantemente su una sedia fissando il cielo.

Il rumore del campanello trascinò fuori da quello stato di relax.

"Che palle, neppure un minuto di pausa, sarà qualche rompiballe che lascia la pubblicità"

Aprì la porta con fare scortese, ma invece del probabile postino era la sua improbabile vicina. Quanto tempo non la vedeva, sempre in forma però. Fabiana era sempre stata una loro vicina era la prima persona che avevano conosciuto quando si erano trasferiti a vivere li. Era un po più grande di Davide, circa 45 anni, ma super sensuale. A Davide era sempre piaciuta, apprezzava molto le donne dopo i 40 che si tenevano fisicamente in forma, secondo lui erano il top da un punto di vista di sensualità. Magra fisicamente tonica sempre elegante, bel seno e soprattutto era sempre in completo e scarpa con il tacco per lavoro essendo lei un avvocato e la la rendeva ancora più piacente agli occhi di Davide. 

"Ciao mi sembrava di averti visto"

"Ciao, si sono tornato ieri, per poi ripartire domani"

"Già te ne vai?"

"Si, il nuovo lavoro mi impegna ormai al 100%. Tu cosa mi racconti?" erano sulla porta, era una cosa spiacevole lasciarla sulla porta e poi come mai aveva suonato. "Ehm , scusa ti serviva qualcosa?"

"Si, grazie, volevo sapere se mi prestavate del caffè, volevo berne uno ma l'ho sbadatamente finito"

"Beh se per quello posso fartelo io, se ovviamente non hai ospiti" Davide odiava essere invadente

La donna sorrise, e amiccando disse "No, tranquillo e tu hai ospiti?" lei sorrise.

"Si, tu" 

I due risero all'unisono, la donna entrò in casa. Davide la lasciò andare avanti da buon cavaliere, abbassò lo sguardo fissando il suo sedere sodo muoversi in modo armonioso. Alzò gli occhi e lei lo stava guardando. Probabilmente si era accorta che lui la stava fissando, ne sarà stata abituata. I due fecero finta di nulla.

"Che stavi facendo così vestito?"

"Stavo iniziando a dipingere il tavolo da esterno"

"Bene, quando hai finito se vuoi dipingi pure il mio, Federico sono anni che lo deve fare" 

"Si volentieri ovviamente de tu pero ora ti metti a pecorina qui davanti a me e ti fai possedere" pensò riguardando quel sedere perfetto. Che ingiustizia il marito, Federico era una specie di sfigato, tra gli uomini della zona ci si chiedeva come mai l'avesse sposato, l'unica risposta accettabile era sempre "L'amore è cieco" una trista verità.

Davide fece accomodare la vicina e dopo poco arrivò in salotto con due caffè fumanti. 

La donna bevette il caffè, lui le parlò del nuovo lavoro, lei le raccontava aneddoti divertenti che accadevano nella palestra che frequentava. Passò un'ora come in un istante. 

"Ora ti lascio al tuo lavoro, ti ho già disturbato fin troppo"

"Nessun problema è stata una piacevole chiacchierata" 

La donna si alzò e si diresse verso la porta. ù

"Ah volevo chiederti " disse la donna fermandosi di colpo e girandosi allo stesso momento. 

Davide non si aspettava quell'improvviso arresto e le finì contro. I seni di lei si schiacciarono contro il petto di Davide, la situazione era imbarazzante ma piacevole, almeno per Davide. La donna lo fissò negli occhi, i suoi occhi color smeraldo lo stavano scrutando dentro, lo stavano leggendo come un libro ed evidentemente aveva capito che lui la trovava sessualmente provocante.

Lei appoggio delicatamente la sua mano sul linguine di Davide che sobbalzò. 

Lei sorrise dicendo "Mi dispiace non volevo imbarazzarti"

"Non sono imbarazzato, anzi è stato piacevole" Davide la baciò.

I due andarono verso la camera da letto, lei si spogliò lentamente, lui invece fu più sbrigativo e veloce nell spogliarsi, non voleva dare il tempo all asua coscienza di fermare quel momento che desiderava da anni. 

La donna rimase in culotte di pizzo rosso e autoreggenti, non portava il reggiseno.

"Wow" alla vista del seno della donna Davide non riusci a trattenere l'euforia. Stava per andare verso di lei quando lei lo distese sul letto, si tolse i collant autoreggenti e gli legò le mani alla testiera.

Iniziò a baciarlo dolcemente vicino all'inguine, il corpo di Daivde era pervaso da scosse, come fosse collegato a degli elettrodi, ma la cosa era piacevole.

Lei salì sempre di più bacaindolo sugli addominali per poi passare ai pettorali e poi il collo.

Davide avrebbe voluto spezzare i collant che lo tenevano legato, ma non voleva dimosrtrsi troppo frettoloso e voleva vedere fino a dove voleva spingersi Fabiana.

Lei gli abbassò i boxer i dolcemente e iniziò a massaggiarlo continuando a baciarlo sul collo.

 Davide sentiva che ogni parte di lui si stava irrigidendo. Sentiva che i collant stavano iniziando a segargli i polsi, doveva tranquillizarsi altrimenti non avrebbe saputo come giustificare quei segni alla moglie. Cercava di respirare lentamente per riuscire a ridurre l'eccitazione, ma la donna era troppo passionale e lui non riusciva a non farsi trasportare dalla sua passione.

La donna gli si sedette sopra, cavalcandolo, lo fissava negli occhi e ansimava eccitata. Incazava il ritmo, era evidente che era in splendida forma, si muoveva con ritmo incessante sopra Davide. Si inarcò verso di lui. 

"Ho sempre voluto possederti, fammi tua" poi sorridendo aggiunse "se ci riesci"

Davide strappo con un colpo secco le sue improbabili manette.

"Io non sono Federico" disse prendendo la donna con forza e girandola facendola cadere faccia in giù. Poi iniziò a penatrarla da dietro incessantemente. La donna guardò indietro si spostò i bellissimi capelli e fissandolo negli occhi si passò la lingua sulle sue labbra carnose.

"Fammi vedere" disse lei piegandosi in avavanti e apettando di essere posseduta.

L'incitazione da parte della donna diede maggior impeto a Davide che aumentò ancora il ritmo, potente. 

Iniziava a sentire il suo sesso intorpidirsi per lo sforzo, continuò incessantemente, la donna godeva accompagnando il movimento a sua volta. 

"Ora tocca un po a me" disse lei facendo distendere Davide sedendosi sopra dandogli la schiena. 

La schiena della donna era perfetta e a ogni suo movimento i muscoli ch esi contraevano erano unan visione per Davide ormai schiavo dei movimenti pelvici della donna.

Lei aumentò ancora il ritmo sentendo che Davide ormai era quasi arrivato. Ecco , lei incurvò la sciena all'indietro, i due urlarono di piacere contemporaneamente.

Lei lo fece uscire, lo baciò mordicchiando le sue labbra. Si vestì velocemente prima che lui riuscisse a dire qualcosa, poi prima di uscire dalla stanza si girò verso Davide ancora riverso sul letto.

"La prossima volta che passi, vieni a bere un caffè da me"  e ammiccando uscì lasciandolo li  piacevolmente esausto e con il suo inebriante odore addosso.

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