Capitolo 28

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Debora si trovo su di una sedia legata con le mani dietro alla schiena. Tutto intorno c'era il buio più totale, si accorse subito di essere bendata. Sentiva attorno a se qualcuno che si muoveva, probabilmente Davide che dopo averla posseduta stava li a guardarla tronfio di aver rivoltato la situazione a suo favore.

"Dai cazzo" disse "ti sei gia divertito abbastanza, slegami e facciamola finita." il silenzio, nessun fiato, solo dei passi leggeri, forse troppo leggeri per essere di suo marito. Ma chi altri poteva essere.

Era nuda sentiva che una mano iniziava ad accarezzarle dolcemente il capezzolo del seno sinistro, una lingua inizio a leccarglielo dolcemente. Le piaceva, ma non amava non vedere il suo partner. La lingua inizio a scendere verso la sua pancia e attorno al suo ombelico. Lei sobbalzo per il leggero solletico che provo. Scese ancora verso la sua vagina e iniziò a leccare li dolcemente ma con passione allo stesso modo. Era in estasi, Davide non l'aveva mai fatta provare tanto piacere, doveva ammettere per quanto stronzo perchè l'aveva tradita era diventato veramente bravo. Il suo partner si fermo li in quel punto di estasi suprema e lei godeva ansimando dal piacere. Poi la fece alzare dalla sedia, le mise sempre con le mani dietro alla schiena ma appoggiata su qualcosa di morbido, probabilmente il letto. Inizio a penetrarla sempre con dolcezza. La donna rimase li immobile a farsi dominare dal suo partner misterioso. Stava in silenzio, rimaneva li ferma a farsi penetrare godendo di piacere.

Il ritmo delle penetrazioni inizio ad aumentare, e con esso il piacere. Inizio ad apprezzare quel gesto sessuale cosi intenso e allo stesso tempo cosi piacevole. Ad un certo punto qualcosa la distolse da quell'irrefrenabile piacere, un profumo, un profumo di donna che aveva dia sentito, ma di chi era? Non ebbe troppo tempo per ragionare su quel nuovo indizio che le venne messo qualcosa in testa, inizio a respirare con fatica. Probabilmente era un sacchetto, il bastardo o la bastarda chiunque fosse voleva sbarazzarsi di lei  Lei cercò di gridare ma le sue grida erano smorzate dal sacchetto che iniziava attaccarsi sempre di piu al viso per effetto ventosa. Le penetrazioni aumentavano, ma iniziava a sentire la carenza di ossigeno e a essere meno presente nell'atto sessuale cercando di sopravvivere cercando di svincolarsi dal suo assalitore. ma mano che il tempo passava sentiva le forze andarsene ed essere sempre di piu nelle mani  del suo carnefice. Stava per svenire, non respirava più. In quel momento le venne tolto il sacchetto e inizio a respirare nuovamente. Debora però non si accorse di nulla svenuta accanto a Davide che stava dormendo da tutto il tempo mentre una figura si allontonò nel buio lasciando dietro di se un sapore inconfondibile.

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