Capitolo 43

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Davide e DEbora decisero di passare una mattina al mare da soli, loro figlio era impegnato in un corso di windsurf che lo avrebbe tenuto impagnato tutto il giorno. 

Erano sotto l'ombrellone, Davide era con gli occhi chiusi che si godeva il silenzio e la pace del momento.

"Vado dall'estetista" disse Debora che contrariamente al marito preferiva curare il suo corpo in quel momento di pace.

"Ok" disse Davide gardando il corpo ancora perfetto della moglie che si allontanava; di Debora adorava il fatto che avesse ancora cura del suo corpo.

La guardo fino a quando non fu in vista. Poi si mise seduto a guardare dei ragazzi che giocavano a palla in mare, la cosa gli ricordava le estati passate al mare con gli amici.

Davanti ai suoi occhi comparve la ragazza bionda che aveva visto il primo giorno alla spiaggia. Anche oggi stava correndo. La perfetta muscolatura delle sue gambe sode veniva messa in risalto ad ogni passo che faceva.

Il costume fucsia faceva risaltare ancora di piu la pelle abbronzata della ragazza. Davide la guardo passare, da dietro il sedere perfetto era messo in evidenza da un perizoma quasi impercettibile. Davide penso che una ragazza cosi probabilmene era certa di essere una dea sulla spiaggia.

Sospiro pensando al fortunato che avrebbe avuto quel corpo perfetto frale sue mani.

Guardò di nuovo il mare. Un oggetto sulla spiaggia attiro l'attenzione di Davide. Si avvicinò. Era uno smartphone. Davide accese il display , lo schermo mostrava l'mmagine della proprietaria, era la ragazza con il costume fucsia. Davide guardò nella direzione in cui era andata la ragazza, il costume si notava ancora in lontananza. DAvide inizio a correre verso la ragazza per restituirle il telefono, per fortuna era in forma altrimenti non sarebbe riuscito a recuperare la distanza con la ragazza. Per quanto fosse stato allenato DAvide ci mise qualche minuto qer raggiungere la ragazza in fucsia.

"Ehi" la chiamo, un bo sgarbatamente , ma non ne conosceva il nome.

La ragazza si volto di scattto, probabilmente pensava che fosse qualche cretino che ci voleva provare.

"Che vuole?" chiese

"Penso questo sia tuo"

Lo sguardo corrucciato della ragazza si trasformò lasciando spazio a un sorriso che le illumino il viso. Era bellissima penso Davide.

"Grazie, non so come avrei fatto senza telefono. Ma pure tu stavi correndo, mi fai compagnia."

La risposta era ovvia "Dai volentieri, grazie, cosi mi annoio meno"

"Io adoro correre"disse la ragazza

"Beh si vede" Davide sottolineo l'evidete forma fisica perfetta della ragazza

"Anche tu sei in forma pero"

"Fai che non dica per la tua eta" penso Davide, e in effetti la ragazza continuo di cendo "Piacere io sono Daniela" 

"Davide piacere mio" e i due iniziarono a correre assime.

Davide doveva ammettere che la ragazza correva veramente bene con ritmo sostenuto. Durante la corsa parlarono di cosa fanno nella vita, lei era studentessa di medicina e praticava l'atletica precisamente gli ottocento metri. DAvide aveva omesso di essere sposato e di avere un figlio. Lo vinvecchiava troppo, anche se sapeva benissimo che la verita non era quella.

Dopo una buona mezzora la ragazza rallentò.

"Io sono arrivata"

"Ah,ok, io continuo" Davide infatti ora doveva tornare indietro all'ombrellone " è stato piacevole grazie, alla prossima" disse girandosi per proseguire per la sua strada.

"Ehi, aspetta" la ragazza fece una breve corsa verso di lui "se vuoi ci sentiamo pper correre di nuovo, ecco ti do il mio numeroo , poi fammi uno squillo cosi so chi sei"

DAvide lo fece subito, si scambiarono i numeri, lui la saluto, lei fece lo stesso regalandogli un suo magnifico sorriso.

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