Capitolo 61

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Davide correva lungo il corridoio, sentiva i passi dietro di lui farsi sempre più vicini. arrivò davanti agli ascensori, premette i tasti compulsivamente, probabilmente erano stati bloccati dagli operai per effettuarne una qualche manutenzione. Spinse la porta accanto agli ascensori che dava accesso alle scale di emergenza.

Scese le scale piu veloce che poteva saltando quando il fiato gli dava la possibilita anche quattro gradini alla volta.

Qualche piano sopra di lui sentiva la porta di sicurezza aprirsi. Davide non guardò in alto e imperterrito continuò a scendere. Era quasi arrivato al piano terra quando un'altro sparo echeggiò nel vano scale, il frastuono gli fece fischiare le orecchie mentre un bruciore improvviso invase la sua spalla sinistra. Guardò la parte dolorante. Il sangue gli scendeva lungo il braccio. Era stato ferito. Inizio a barcollare, la vista gli si offuscava sempre più riusciva a stento a vedere la luce entrare dalle finestre e illuminare i corridoi invasi dal buio.

Davanti a lui qualcosa si muoveva era un'ombra non riconosceva altro. I lineamenti si facevano sempre più familiari man mano che l'ombra gli si avvicinava.

"Venga l'aiuto io" riconosceva quella voce. Era Laura Basile. 

"Grazie" disse e poi svenne.


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