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(REVISIONATO)

Chiusa in biblioteca a scontare la mia punizione, mi ritrovai a canticchiare e ballare con le cuffiette nelle orecchie e almeno tre libri per mano.

Ci avevo preso gusto, quasi non la reputavo nemmeno una punizione. Che poi, il motivo per cui ci ero finita faceva veramente ridere. Avevo solo difeso Alay, lei al contrario mio avrebbe preso una bella sospensione di una settimana e nessuno di noi ci teneva.

Cambiai canzone, raccolsi una pila di libri e lessi prima i titoli e le trame per poi cercai nella piccola mappa, che mi ero disegnata, lo scaffale in cui avrebbe dovuto prendere posto. Come facevano i libri ad essere tutti, o buona parte, in categorie che non avevano nulla a che fare con il loro genere se dal primo anno ci avevo visto almeno sette persone in biblioteca?

Fu la domanda più frequente che mi feci mentre continuavo il lavoro.

«Mi dispiace così tanto.» mi voltai, facendo cascare dalla paura un libro sul tavolo. Mi portai le mani sul volto, cercando di regolarizzare il respiro e tornare al mio regolare battito. «Non dovevi farlo, ora mi sento in colpa.» Alay era appoggiata allo stipite della porta che mi guardava con il suo solito sguardo da cerbiatto e il labbro inferiore abbassato, alzai gli occhi al cielo.

«Guarda che in realtà è stata una bella esperienza fare il culo ad Ashley Collins, mi hai offerto un bel ricordo.» i diversi momenti della rissa tra le due mi tornarono in mente e fu inevitabile trattenere il sorriso. «E poi amo le biblioteche, non la si può nemmeno considerare una punizione.»

La mora entrò nell'ingresso con la testa china e una camminata barcollante. «Tirati su con il morale, almeno hai dato uno schiaffo alla Collins e non hai ricevuto nessuna punizione. Già questo dovrebbe essere una vittoria.» riuscii a strapparle un sorriso mentre finivo con il girovagare tra le varie scaffalature.

Poi un profumino invitante di cioccolato, pistacchio e crema mi inondò e decorò l'intera aria consumata di quella parte di edificio. Fu per quello che tornai di corsa verso la mia migliore amica e ne trovai in aggiunta un'altra, corrugai la fronte quando vidi il vassoio sulla grande scrivania.

Eva stava indicando l'evidente merenda che ci aveva portato con entrambe le braccia e la bocca spalancata in un mega sorriso di quelli che sapeva fare solo lei, le corsi incontro e le lasciai tanti di quei baci sul volto che per poco mi si frantumò sotto le mani.

«Ho portato un po' di dolci.» Alay tolse rapidamente la carta che li copriva e poi ne mangiò subito uno, senza nemmeno aspettarci. «Io e questa mangiatrice avida abbiamo pensato che ti sarebbero piaciuti.» presi il telefono e scattai una foto alle due quando iniziarono a litigare per un dolcetto.

Erano buffe, sembravano quasi sorelle e lo sembravano sempre. Litigavano dalla mattina alla sera, si urlavano contro il più delle volte, si prendevano in giro per ore, ma erano sempre pronte ad affiancarsi nei momenti di sconforto.

Mi presi dieci minuti di pausa dopo quasi due ore a smistare libri e rimasi a parlare con loro di tanti argomenti diversi.

Avevamo iniziato con la rabbia che provocava in noi Ashley Collins, per poi commentare i difetti della scuola e dei vari professori e avevamo terminato con il prendere in giro le strane fissazioni di Eva.

Come quello strano movimento che faceva quando cercava di spiegare meglio un concetto, creando cerchi immaginari con le braccia davanti al petto. Oppure quando si metteva a fissare le ragazze che passavano come se fosse un ragazzo in calore. Ma la cosa che ci fece più ridere fu il fatto che rideva sempre, di continuo, e lo faceva come un piccolo e delizioso pinguino.

«Allora... è arrivato il momento di lasciarti.» feci cenno ad Eva di riprendersi i pasticcini avanzati che mi aveva portato. «No, no. Prendeteli voi, io sono ancora fedele alla mia rigidissima dieta.» scossi la testa con un sorriso e indirizzai il vassoio verso la mora.

Per Sempre TuaWhere stories live. Discover now