5.

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(REVISIONATO)

«Stai a sentire a questa bella ragazza che ti ritrovi davanti.» mi girai verso Alay mentre Theo mi salutò divertito dal tono di voce troppo alto della mia amica. «Ho trovato un lavoro, in una casa di anziani.» corrugai la fronte, ma sorrisi contenta per questa notizia inaspettata.

Certo, sapevo che stesse cercando un lavoro dopo il colloquio che avevo sostenuto facendomi passare come una signora di mezza età ma che si fosse messa giù tra i vari fogli di giornale per cercare un annuncio non me lo aspettavo.

«Sono così contenta per te.» mi sedetti sul tavolo della sala relax, vicino alle macchinette. «Te l'avevo detto che prima o poi l'avresti trovato.» lei annuì. «Cosa devi fare?» domandai curiosa, portandomi alla bocca una merendina al cioccolato.

«Nulla di impegnativo in realtà.» sorrisi. Era bello vederla così estasiata per qualcosa che le piaceva. «Devo fare compagnia ai signori: giocare a carte con loro, seguirli nei corsi che la casa di riposo organizza e portarli a passeggiare lungo le vie di Los Angeles.» scoppiai a ridere.

«Perché ridi? Non mi vedi portata per questo lavoro?» scrollai le spalle.

«Non è che non ti vedo portata, è che non ti ci vedo ad accudire degli anziani.» sbuffò sonoramente. «Sai come sono fatti? Insomma... logorroici, petulanti, a volte molto noiosi.» indicai. «Però se a te piace come lavoro, non ci vedo nulla di male.»

«Vaffanculo Allyson. Mi stai facendo dubitare del mio nuovo lavoro.» scoppiai a ridere, squadrando il gruppo di amici che entrò nella sala relax della scuola. «Ma non mi interessa, eh no che non mi interessa.» scossi la testa. «Lo sai perché? Perché insieme a me, è stato assunto anche un ragazzo.»

Sghignazzai, nascondendomi dietro il brownies che avevo comprato pochi minuti prima.

«È così bello Ally.» aveva gli occhi sognanti con uno strano luccichio. «Ha i capelli biondi, corti, e gli occhi marroni scuro. Madonna quanto è bello Ally, io penso di essermi innamorata.» scossi la testa mentre la guardavo gesticolare nel tentativo di rendermi ancora più partecipe del suo ricordo.

«Di chi è che ti sei innamorata Parker?» un ragazzo moro si avvicinò a lei, circondandole i fianchi possessivamente. «No perché sai che io devo saperlo, vero?» lei sbuffò indiavolata, cercando di allontanarsi dalle braccia gracili del ragazzo alle sue spalle.

«Di me Bryan, di chi si sarà innamorata la mia bellissima cuginetta?» proruppe improvvisamente Noah, avvicinandosi alle macchinette. Deglutii, mandando giù l'ultimo pezzo di merendina e poi scesi dal tavolo cercando di darmi un contegno.

Non volevo che Mancini mi guardasse, che con i suoi occhi schivi intercettasse l'imbarazzo nel mio volto alla sola sua presenza. Mi imbarazzava averlo a qualche metro di distanza e mi imbarazzava soprattutto come mi guardava, come se fossi un piccolo cerbiatto in mezzo alla foresta più pericolosa.

«Vai a 'fanculo Noah, non sei l'unico su questo universo.»

Non mi diede nemmeno il tempo di buttare la cartaccia dentro il cestino, che mi trascinò lontano da quella stanza oramai ricolma di giocatori di football. «Hai presente che ti stavo parlando di quel ragazzo?» annuii. «Ecco, c'è un grosso problema.» puntai il mio sguardo sull'orologio al polso della mia amica e sgranai gli occhi preoccupata.

Un minuto e sarebbero iniziate le lezioni. E io dovevo passare a prendere al piano superiore anche il quaderno. Maledizione!

«Alayna più veloce.»

Iniziai a salire come un razzo le scale, trascinandomi dietro anche la mora.

«Beh, c'è questo problema e io non me la sento proprio di ignorarlo.» voltai il viso verso di lei, osservandola mentre cercava di tirare fuori dalla sua bocca questo grandissimo problema da affrontare. Eppure rimaneva in silenzio, rinchiusa tra i suoi pensieri.

Per Sempre TuaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant