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(REVISIONATO)

Entrai in quel bar dopo aver fatto un misero cognome al buttafuori, per poco non venni scortata mentre raggiungevo quel tavolo in particolare.

L'Off Topic.

Noah e sua cugina, avendo il compleanno a pochi giorni di distanza l'uno dall'altra, avevano scelto di festeggiare insieme e avevano optato - nonostante le varie lamentele di me ed Eva - di prenotare il privé interamente per loro.

Appoggiai sul tavolino pieno di regali le due misere confezioni che avevo comprato e poi saltai letteralmente in braccio ad Alay quando si avvicinò a me con una camminata in stile ubriacona.

Aveva optato per un vestito lungo, la scollatura profonda e la schiena scoperta e in poco tempo aveva fatto innamorare tutti i ragazzi del locale.

Mi aveva confessato di essere stata dopo tanto tempo dal parrucchiere e infatti i suoi capelli lucenti non erano più decorati da ciocche bianche stile Frankie Stein. E non potevo dire che la preferivo prima, perché con i suoi capelli neri fluenti era l'ottava meraviglia del mondo.

«Buon compleanno amore mio.» urlai, distaccandomi dal suo viso dopo averla strapazzata di baci. Le strinsi le guance tra l'indice e il pollice e poi iniziai a tirarle l'orecchio fino ad arrivare al numero dei suoi recentissimi anni.

Passai l'ora seguente a parlare con lei, ballare e bere champagne finché qualcuno non picchiettò sulla mia spalla lasciata nuda dal vestito corto che stavo indossando. «Theo mi hai fatto prendere un colpo.» lo sgridai quando incrociai il suo sguardo tra la folla.

«Sì beh.» improvvisamente arrossì e le sue guance si tinsero di un rosa leggero. «Non lo dico spesso, ma con questo vestito sei una meraviglia.» esporsi il labbro inferiore e poi lo strinsi in un abbraccio.

Ma quanto potevo amare Theo Carlisle?

«Ringrazia Eva, è suo.» sussurrai al suo orecchio mentre le sue mani si appoggiavano gentilmente sulla mia schiena nuda, che mi aveva impedito di indossare il reggiseno. Rimasi a parlare con lui, poi con Wil e infine con Mason finché i miei occhi non si appoggiarono sulla figura straordinaria del festeggiato.

Aveva scelto un completo elegante: una camicia bianca e un pantalone a sigaretta nero, nel quale teneva nascoste le mani quando gli altri lo abbracciavano per augurargli probabilmente un buon compleanno.

«Te lo lascio andare a salutare, ho capito.» si lamentò Mason, afferrando da un tavolino un bicchiere di champagne. Sorrisi in segno di ringraziamento e poi mi incamminai verso il giovane ragazzo dai capelli mori spettinati e lo sguardo assorto quando lo vidi solo.

Uscì fuori attraverso una vetrata e si appoggiò con i gomiti sulla balaustra del terrazzino, accendendosi una sigaretta.

«Non li compiono tutti diciotto anni, come mai questo broncio?» lo affiancai, portando la mia attenzione sulla città che si ergeva davanti ai nostri corpi.

«Pensieri.» il fumo, quando lo buttò fuori dalla bocca, mi coprì la visuale della fila di persone intente ad entrare nel locale in cui io già mi ero posizionata. «Ti piace?» scrollai le spalle, lasciandolo con il dubbio.

«Ci sono già stata alcune volte.» ammisi solamente, girandomi verso il privé completamente vuoto se non per la nostra comitiva di amici e la squadra di football della Greendale. «Ma non ricordavo il biliardo.» indicai con un cenno della testa la mia destra.

Il tavolo era pressoché nascosto agli occhi della pista da ballo siccome si trovava al piano superiore, ovvero quello del privé, e nemmeno i nostri amici sembravano essersi accorti della sua presenza in quell'angolino.

Per Sempre TuaWhere stories live. Discover now