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(REVISIONATO)

Wil, lanciandomi uno sguardo, percorse la stanza verso il tavolo di Ashley senza fare nessuna tappa.

Il suo sguardo era furente, le sue mani strette in pugni e le nocche si fecero improvvisamente bianche dalla forza.

Mi alzai, seguendolo, per fermare qualsiasi cosa avrebbe potuto fare e che lo avrebbe cacciato in guai seri. In pochi secondi era davanti al tavolo delle cheerleader, scaraventò con ira il vassoio della bionda provocando la sua confusione. «Che diavolo fai William?» la sua voce era, come sempre, stridula.

«In ogni cosa che succede di cattivo alle persone che mi stanno accanto, tu - che strana coincidenza - c'entri sempre in un modo o nell'altro.» gli afferrai un polso per trascinarlo via di lì, ma la sua rabbia era troppa e io non riuscii a spostarlo.

Ashley si alzò dal suo tavolo, posizionandosi in tutta la sua eleganza davanti al corpo possente di Wil che ringhiò. «Stai alla larga da Noah d'ora in poi e dai miei amici altrimenti non mi controllerò più.» sputò duro.

«Non sono io quella che doveva stare lontana da Noah dal momento che ero io la sua ragazza, non lei.»

Ebbene sì , ero venuta a sapere che la lite avvenuta in corridoio aveva fatto traboccare il vaso di problemi.

«Questo non significa un cazzo, lui non ti proteggerà più e lo sappiamo entrambi.» presi un respiro profondo e mi intromisi tra i due, spingendo il mio amico indietro. «Pensi che lui si possa schierare dalla tua parte quando dall'altra poi ci sono io?»

«Sono il suo migliore amico.» ribadì con voce dura. «E lo sono da tutta la vita.» finalmente arretrò, arrendendosi alle mie proteste, ma la lingua lunga di Ashley fece cadere ogni mio tentativo di non farlo esagerare.

«Se pensi che non mi ascolterà nemmeno, non lo conosci così bene quanto credi.» rifiutai di lottare quando Wil tornò alla carica, sorpassandomi per fiondarsi davanti al suo viso ostinato. «Ho un potere su di lui che non ha nessun altro.»

Come si poteva parlare in quel modo di una persona con cui avevi passato l'intera adolescenza? Il suo ragazzo poi. Non era un fottuto giocattolo da controllare, aveva sentimenti e pensieri suoi e sapevo che non li avrebbe cambiati per lei.

«Sono così contento nel vederti così sicura delle stronzate che dici.» finalmente qualcuno arrivò in mio soccorso: Mason appoggiò una mano sulla spalla dell'amico, cercando di calmarlo. «Peccato però che il suo controllo non l'hai mai avuto.»

Sapevo che avrebbe sparato la storia di tutti i tradimenti di Noah nei confronti di Ashley, ma non sapevo se il suo migliore amico avrebbe voluto farlo sapere così mi posizionai tra i due litiganti e fissai negli occhi Wil.

«Wil no.» ringhiai. «Non puoi, non sono cose che ci riguardano.» il suo sguardo furioso si posò su di me per la prima volta da quando era entrato in mensa e sembrò capire il mio discorso.

«Che fai Smith?» spostò la sua attenzione sulla figura di Ashley e io alzai gli occhi al cielo. Zitta quella ragazza non ci poteva stare per tre secondi? «Ti fai controllare da lei?» lo aveva detto come se io fossi stata l'essere più disgustoso sulla faccia della terra.

Mi girai lentamente verso di lei, la fulminai con uno sguardo sotto la confusione di tutti gli studenti e poi lasciai che fosse Wil a rivolgersi faccia a faccia con lei. Mason mi guardò male, ma io scrollai le spalle. Non avevo più intenzione di difendere quella serpe velenosa quando lei non faceva altro che intaccare la mia dignità.

«Parla quella che non ha mai controllato nessuno infatti.» tuonò Wil. «Potrai avere il controllo su chi ti pare, ma non lo avrai mai su di lui e lo sappiamo tutti.» Mason lo tirò indietro, o almeno ci provò.

Per Sempre TuaWhere stories live. Discover now