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(REVISIONATO)

I NOAH'S POV I

Dire che ero preoccupato era troppo riduttivo, ero dannatamente impazzito.

«Dov'è?» strinsi tra le mani la felpa di mia cugina, avvicinandola così al mio volto estenuato. «Dimmelo, per favore.» Alay appoggiò con foga le sue mani sui miei pettorali, spingendomi più lontano.

Fu inutile, non mi spostai.

«Non lo so Noah, non lo sa nessuno.» ringhiai, in modo più silenzioso possibile. «Pensi di essere l'unico preoccupato?» lasciai la presa dai suoi vestiti e feci un passo indietro quando Eva arrivò al nostro cospetto. «Qui siamo tutti preoccupati.»

«Non è da lei sparire così, è vero, ma tornerà.» la voce fioca di Eva sembrò attizzare ancora di più la mia furia e il mio timore. «Il suo migliore amico è morto, penso che abbia voluto staccare un attimo la presa.» qualcuno mi strattonò.

«Calmati Noah, stai dando spettacolo davanti a tutti.» a quel punto diedi un'occhiata attorno a me e scorsi gli sguardi preoccupati nei volti dei miei compagni di scuola, che mai come quel girono mi sembrarono in mezzo. «Ne abbiamo parlato, devi stare tranquillo.»

Mi scostai dalla sua presa sul mio bicipite e, lanciando uno sguardo di ammonimento a mia cugina, percorsi i lunghi corridoi con lunghe falcate. Passai in palestra, spinsi con forza la porta secondaria e uscii da quell'edificio. Mi appoggiai alla galleria, scivolai a terra con la schiena appoggiata al muro e le dita infilate tra i capelli.

«Ti serve una sigaretta amico.» Bud si posizionò al mio fianco, porgendomi il suo pacchetto di Winston blu. «Mi ha mandato Wil, crede che tu stia impazzendo lentamente.» non risposi, afferrai la cicca e la accesi con il mio accendino.

«Come se fossi l'unico.» Bud sghignazzò, imitandomi nell'accendersi la sigaretta. «Theo ha iniziato a fare discorsi filosofici sulla mente di Allyson e il perché abbia deciso di andarsene e sarei io quello fuori di testa?» mentire sul mio stato mentale era una cosa che non facevo solitamente.

«Quella ragazza ti interessa più di quanto tu voglia ammettere.»

«Non ho mai negato di esserne interessato, siete voi che non lo avete capito.» Bud scosse la testa. Ragionare e parlare con me in quel tipo di situazione di sicuro non era semplice, ne ero consapevole. Ma, ehi, non si può essere perfetti!

«E lei l'ha capito? Lei lo sa che in questo momento sta distruggendo il tuo cuoricino?» gli diedi una spinta, facendo risuonare attorno a noi uno schiocco provocato dalla mia lingua. «So di non andarti a genio il più delle volte, ma so anche che ora mi stai dando ragione nella tua testolina.»

Sbuffò, ricoprendo l'aria davanti a noi con delle nubi di fumo. «Quella ragazza a me piace, a tutti piace... ma non in quel senso.» alzai gli occhi al cielo. «È una persona per bene e lo diventi anche tu al suo fianco, il che è strano.» sorrisi. Faceva strano sapere che Bud mi ritenesse una brutta persona, ma la cosa era esilarante. «No, non ti reputo una brutta persona.» probabilmente era semplice capire ciò che pensavo se mi stavi attorno tutti i giorni come faceva lui. «È solo che sei cambiato e la cosa è piacevole.»

«Lo dici solo perché non ti spacco più il naso durante gli allenamenti.» lui scrollò le spalle, sorridendo divertito. «Mi manca quel periodo infondo.» sghignazzai, voltandomi per guardarlo e ricoprendo la sua espressione infastidita di fumo.

Si alzò, spense la sigaretta contro la parete della galleria che portava al campo da football e poi la gettò sul pavimento. Infilò le mani dentro le tasche dei pantaloni della tuta e poi mi fece un occhiolino, dedicandomi un sorriso di incoraggiamento.

Per Sempre TuaWhere stories live. Discover now