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(REVISIONATO)

Arrivai a scuola nello stesso momento in cui fece il suo ingresso nel parcheggio la moto nera lucente della mia migliore amica e mi fu impossibile non alzare gli occhi al cielo per l'evidente mostra che faceva di sé.

Diede gas un'ultima volta ancora, facendo rombare il motore, e poi lo spense consapevole di aver attirato tutti gli sguardi su di lei ancora una volta. Per questo la raggiunsi solo quando i nostri coetanei ritornarono alle loro comuni azioni mattutine, quali erano parlare con gli amici o gustarsi bevande di Starbucks per corniciare al meglio quella giornata.

Si levò il casco davanti ai miei occhi, scrollò la testa per sistemarsi la chioma fluente e poi districò i nodi creatisi con le dita. Infine mi sorrise e si girò verso di me, ammiccò e poi scese. «Ti è piaciuto il mio ingresso?»

«Troppe attenzioni.» dissi solamente, stringendo il libro di matematica al petto.

«Non sei quella che la settimana scorsa ha limonato davanti a tutta la scuola mio cugino?» incassai il colpo, ma non rinunciai a tirarle una gomitata.

«Non è il caso di ricordarmelo ogni mattina.» ero infastidita. «Ci sono già gli altri che me lo ricordano.» Alay, al mio fianco, sghignazzò. «Come se poi lui non avesse mai baciato nessuna davanti agli altri.» la smorfia della mora mi fece pensare.

«Beh, in realtà a parte Ashley non credo si fosse mai esposto così tanto.» iniziammo a salire gli scalini per varcare l'ingresso della scuola. «Voglio dire... non penso che le altre ragazze le abbia mai baciate davanti ad altre persone se non i suoi amici.»

«Ma non lo definiscono tutti un puttaniere?» ignorai gli sguardi curiosi dei miei compagni. «Cosa sono allora? Tutte voci infondate?» ero confusa, eppure era vero che non l'avevo mai visto baciare nessuna a parte Ashley.

«Per quello che so io, potrebbero essere anche false.» corrugai la fronte. «Non sono molto informata sulla sua vita sessuale, ma credo che abbia iniziato ad andare con tutte solo quando stava con Ashley e ora sappiamo entrambe per quale motivo.»

«Vuoi dirmi che quando non stava insieme ad Ashley, non andava con nessuna?» non ero più confusa, forse scioccata da quella rivelazione. Alay annuì con un sorrisetto in volto. «Nessuna, nessuna?» scrollò le spalle.

«Che io sappia no.»

Quella giornata era partita piuttosto bene: mia nonna era tornata dalla sua solita scappatella la notte con una pasta al pistacchio in regalo, mia madre non mi aveva svegliato con la solita radio sparata al massimo, non avevo dovuto guidare perché ero in perfetto orario per prendere l'autobus e Alay mi aveva dato quella notizia che non sapevo ancora come definire.

Ero contenta? Non lo sapevo nemmeno io.

Vidi tutta la squadra di football appostata nella sala relax dopo i soliti allenamenti mattutini, ma decisi che i miei comportamenti nei confronti di Noah non sarebbero cambiati.

Volevo rimanere ancora nell'ombra e non espormi, anche perché non sapevo cosa ne pensasse lui e cosa eravamo precisamente. Quel bacio era stato uno dei soliti, nulla di meno e nulla di più. Non avrebbe cambiato il nostro rapporto o le nostre abitudini.

Entrai nella mia aula dopo essermi fermata davanti all'armadietto di Eva e aver ascoltato le sue solite chiacchere.

Quella ragazza era un forza della natura, non le si poteva dire nulla. Non ero riuscita nemmeno a respirare dalle tante parole che erano uscite dalla sua bocca nel giro di pochi secondi, figuriamoci parlare.

Theo si sbracciò dal fondo dell'aula e vidi tra le sue dita il solito origami. Questa volta nero, un pavone nero. Alzai gli occhi al cielo, scuotendo la testa.

Per Sempre TuaWhere stories live. Discover now