Prologo

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Machiavelli un tempo scrisse: "Nessuna grande conquista è stata mai ottenuta senza affrontare dei rischi"
E i rischi, Derek, non gli aveva mai temuti...
Sei anni fa, in un pomeriggio di un'estate dimenticata, Derek portò con sé il fratellino minore a una riunione della sua banda.
Erik, all'epoca, non sapeva che suo fratello fosse un criminale. Dei più temuti, aggiungerei. Aveva meno di quindici anni, era figlio di borghesi e aveva studiato privatamente. Amava la sua vita, amava la sua famiglia, ma più di tutti voleva bene a Derek; purtroppo Erik era troppo cieco per vedere ciò che il fratello stava diventando in realtà.

Derek camminava svelto tra le strade buie e sporche di un quartiere conosciuto per l'alta povertà. Erik, cercando di seguirlo, si sentiva agitato e fuori luogo. Non era abituato a quei posti: case popolari ammuffite e rovinate, ratti giganti, sporcizia ovunque, persone vestite di stracci.
Gli venivano i brividi, aveva paura ma continuava a seguire il fratello.
«Dove andiamo?»
Chiese ingenuamente lui; aveva ancora i tratti di un bambino, occhi grandi e guance paffute. Ma, per la società d'allora, era quasi un adulto. Avevano avuto insegnati privati, lezioni di galateo, per un breve periodo erano andati al collegio...
Erik non capiva perché erano lì e perché il fratello maggiore si aggirava in quei luoghi con tanta disinvoltura.
Derek non rispose, non si voltò neppure a guardare indietro. Procedeva e basta. Le spalle larghe, il corpo ben formato, i capelli biondi e pettinati.
Qualcosa si mosse nelle ombre notturne, loro non erano soli. 
«Derek, chi hai portato oggi?»
L'interpellato si fermò di colpo e il fratellino andò inevitabilmente a sbattere contro la sua schiena.
«Mio fratello, Erik»
Derek riusciva a vedere i contorni del suo compagno di crimini. Erik, non abituato ad affinare la vista di notte, si guardava intorno confuso e disorientato, alla ricerca della persona che aveva parolato.
«Oh, moro occhi nocciola? Carino il piccoletto»
Commentò una ragazza, comparsa dietro di loro, dai capelli rosso fuoco e tutta imbellettata. A occhio e croce, pensò Erik, aveva l'età di Derek, forse era anche poco più grande.
Era spuntata dal nulla, lui non l'aveva nemmeno sentita arrivare, ma come lei anche altre persone iniziarono a uscire dalle ombre.
«Lascialo in pace, non è un avvertimento.»
Le ordinò autoritario Derek; tutti i presenti smisero di ridacchiare tra di loro, restando in un rigoroso silenzio a guardare la scena. La giovane donna cercò di sostenere il suo sguardo, ma solo dopo pochi secondi abbassò il capo e si ritirò nelle oscure braccia delle tenebre.

Passarono cinque anni da quella notte, e la vita del nostro protagonista fu stravolta. Cinque anni in cui Erik diventò il braccio destro, o cagnolino a seconda dei punti di vista, del fratello. Cinque anni in cui riuscirono a diventare i padroni della loro città natale, andando contro il re. Nessuno osava guardarli negli occhi, si diceva che chi osava sfidare "I Fratelli della Morte" non sopravvivesse.
Derek, quello che aveva spinto in quell'oscurità il fratello minore. Derek, quello che aveva messo ai suoi piedi l'intero paese natale, stava per compiere un'altra pazzia: quella di diventare il governatore indiscusso dei mari. La sua brama di potere lo spinse oltre i limiti, cancellando quasi completamente la sua umanità. O forse era solo quello a cui tutti credevano?

«Ormai queste giornate sono tutte uguali per me, diventerò un pirata e dominerò gli oceani!»
Esclamò Derek al fratello, dopo aver fatto irruzione nella sua stanza. Vedendolo entrare, Erik, si alzò dal suo comodo letto e gli andò incontro, intuendo già ciò che gli avrebbe ordinato.
«Cosa? E il paese? Passare qui il resto della mia vita, mentre te ne vai a far chissà cosa?! Non ci sto!»
Derek gli lanciò uno sguardo di fuoco, ma questo non fu sufficiente a zittirlo. Stava peggiorando, non stava quasi più ai suoi ordini, non poteva permetterlo.
«Semmai resterai tu qua ed io andrò per mare! Non ho più voglia di vivere in questo modo, in questa città, con te!»
Riprese il discorso il più piccolo, scostandosi delle brune ciocche di capelli. Aveva perso i suoi tratti infantili; i suoi occhi erano leggermente più piccoli, il naso dritto e il viso più asciutto.
«L'idea è mia, tu sei sotto al mio comando, e farai quello che ti dirò»
Arrabbiato, Derek, prese per la camicia il fratello e provò a intimorirlo con il suo corpo che, paragonato a quello di Erik, era molto più imponente.
«E se non volessi seguirti più? Rivoglio la mia vita! Sei stato tu a rovinarmela! Hai macchiato le tue mani del sangue dei nostri genitori, mi hai reso un assassino! Anni fa ti ammiravo, ma in queste settimane ho pensato. Hai perso il lume della ragione, io l'ho perso! Non voglio più avere niente a che fare con te»
Le parole di Erik sembrarono non influenzare Derek; anche se il biondo, in un primo momento, allentò la presa, poi lo scaraventò con violenza contro il muro. Erik gemette per il colpo inaspettato e si lasciò scivolare a terra. Dalla bocca uscì un filo di sangue e gli occhi spalancati trasmettevano una lieve paura.
Il fratello minore, però, non si scoraggiò. Con tutta la forza di volontà che gli era rimasta si alzò e raggiunse zoppicante il fratello, non dimenticandosi di pulirsi il sangue con il dorso della mano.
«Io me ne vado, non ne posso più di essere la tua ombra! Un giorno ci rivedremo e allora ti dimostrerò che so cavarmela da solo!»
La sua voce era un sìbilo basso, a Derek fece quasi impressione, ma non per questo si fermò. Anche se lo avesse voluto con tutto il cuore, non poteva farlo.
«Bene, ti auguro di non incontrarmi mai»
Questa volta, il moro, tremò appena sotto gli occhi del fratello maggiore. Le sue parole, unite a quello sguardo pieno di minacce, era qualcosa che non riusciva ancora a reggere; gli sembrava di essere guardato dal Diavolo in persona.

Quando giunse il momento di dividersi Erik venne seguito da un gruppo di suoi amici e, preso un galeone, salpò verso l'orizzonte. Lo scopo del suo viaggio non era quello di scoprire nuove terre o vivere nuove avventure, ma era la speranza di dimenticare le sue malefatte e riacquistare un po' di quella bontà nascosta nel suo cuore oscurato dalla presenza di Derek.
Quello che non sapeva però, era che l'incrociarsi dei destini, delle forze della natura, della fortuna e delle antiche profezie avevano appena trovato il modo perfetto per incontrarsi ed aggirare ciò che poteva essere il Caos più totale e lo spegnersi di molte vite innocenti.

Angolo autrice:

Spero che il prologo vi abbia interessati, il primo capitolo verrà pubblicato domani. Fatemi sapere cosa ne pensate, mi piacerebbe molto leggere i vostri commenti.

Una Goccia di MareWhere stories live. Discover now