Capitolo 34

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"Volevo fare i complimenti alla signorina Green,ha passato tutti i test con quasi il massimo dei voti. Vedo che si è data da fare in quest'ultimo periodo" disse la professoressa di italiano lasciandomi l'esito del mio ultimo tema sul banco.

"Grazie,prof" dissi guardando il nove scritto a penna rossa sul foglio bianco.

Se solo fosse a conoscenza che studio per non pensare a lui non mi farebbe tanti complimenti.

"La prossima settimana sarà l'ultima settimana scolastica. Spero di vedervi tutti quanti la prossima volta,a meno che qualcuno non decida di non venire più."

"Giusto Johnson?" Disse la professoressa guardando un ragazzo seduto all'ultimo banco,l'unico che la prossima settimana non verrà più. Come ogni anno.

"Buona estate,prof" disse lui facendoci ridacchiare.

"Arrivederci" disse uscendo dall'aula al suono della campanella,dando inizio alla ricreazione.

Uscì dalla mia classe e scesi le scale per andare a fumare una sigaretta. Decisi di non andare fuori ma di stare nelle scale antincendio dove,da qualche giorno,nessun ragazzo si accostava a fumare una sigaretta. Da poco un gruppetto del quinto anno sono stati scoperti proprio in quelle scale e quasi mezza scuola,per paura di finire nei guai,ha deciso di trascorrere il quarto d'ora della ricreazione fuori.

Aprì la porta e,proprio come mi aspettavo,non vi era nessuno. Solo tanta tranquillità. Aprì la finestra per evitare di lasciare l'odore della sigaretta e uscì il pacchetto con l'accendino dalla tasca del mio giubbotto.

Accesi la sigaretta e posai l'accendino e il pacchetto da dove li avevo presi.

Una settimana e finisce la scuola. Vacanze,mare,estate. Queste saranno le tre parole che continuerò a ripetere per i prossimi tre mesi.

"Sapevo che eri qua"

"Non avevo voglia di stare fuori."

"Quindi l'hai visto,eh?"

"Si. Dopo essere andata via non sono più riuscita a prendere sonno. A te chi l'ha detto?" Chiesi stringendomi su me stessa,portandomi la sigaretta alle labbra.

"Matt. Giada,ho saputo cosa ti ha detto Marco questa notte. Prova a parlare con lui,cercate di risolvere. Siamo tutti preoccupati per entrambi. Marco non fa altro che ritirarsi a casa ubriaco marcio con accanto quella stronza e tu che soffri al posto suo. Non ve lo meritate." Disse con lo sguardo preoccupato.

"Sai,Fabio? Marco c'è sempre stato per me e,adesso,è come se gli chiedessi troppo. Questa notte sono andata da lui,non potevo lasciarlo in quelle condizioni perché,nonostante tutto quello che è successo,sarò sempre innamorata di lui. Anche quando ci sarà un altro,una minuscola parte di me non si dimenticherà mai di lui."

"La scuola è praticamente finita e il prossimo anno non sarò costretta a vederlo tutti i giorni,staremo bene entrambi. Staremo bene quando ci renderemo conto di che cosa è successo perché,per il momento,nessuno dei due sa che cosa fare. Io che torno ad aiutarlo e lui che continua a chiamarmi. È un circolo vizioso che non finisce mai,Fabio. Dobbiamo non vederci per capire cosa fare davvero,perché se continuano a vederci saremo costantemente attratti l'uno dall'altro." Dissi spegnendo la sigaretta. Buttai la cicca fuori dalla finestra e andai via,sapendo di avere Fabio proprio alle mie spalle.

"Dovreste parlare invece di farvi del male stando in silenzio. Puoi dire tutto quello che vuoi ma in silenzio vi fate solo del male." Disse senza guardami in faccia entrando in classe,lasciandomi immobile con mille pensieri per la testa.

Decisi di darmi una smossa quando sentì la voce di Marco provenire dal corridoio,abbassai la maniglia ed entrai in classe. Andai a sedermi al mio posto e uscì i libri di filosofia,in attesa della professoressa.

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