Capitolo 6

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"Mi hai chiamato solo per dirmi che Justin Bieber ha iniziato a seguirti su Twitter?" Chiese Marco alzando di poco la voce.
"E poi sai che non ero solo." Continuò alzando gli occhi al cielo.
"Sta venendo Sofia. E poi con chi eri?" Chiesi non capendo
"La ragazza di questa mattina? Sta venendo? Allora rimango."
"Ah e comunque ero con mio cugino,mi sta aspettando qua fuori." Disse indicando il piano di sotto
"Fallo salire,tanto resti qua." Dissi sorridendo.
Marco scese le scale e,dopo qualche minuto,entrò in camera con suo cugino.
"Matthew,lei è Giada,la mia migliore amica. Giada,lui è Matthew,mio cugino." Guardai il ragazzo accanto a lui e potei notare gli occhi verdi e i capelli mossi.
Indossava una maglietta dei Lakers e dei pantaloncini che sembravano essere Jordan.
"È un piacere conoscerti!" Mi sorrise Matthew,porgendomi una mano che strinsi subito.
"Il piacere è tutto mio!" 
E fidati che non sto scherzando.
Pensai.
"Ti piace il basket?" Chiese lui indicando la mia felpa del Lakers. Non ricordavo di averla messa.
"Si! Ho sempre amato gli sport,perché?" Chiesi sapendo già la risposta.
"Perché io gioco a basket!" Sorrise.
"Oh,davvero? Mio fratello fa basket da qualche anno mentre io faccio pallavolo ormai da sette anni." Gli dissi
"Perciò non ti dispiace se ti invito alla mia partita domani?" Disse sorridendo
"Non penso ci siano problemi" sorrisi
"Se non te ne sei resa conto,hanno suonato" disse Marco sbuffando
"È arrivata Sofia!" Sorrisi scendendo le scale per andarle ad aprire.
"Ciao! Grazie ancora per avermi fatto venire oggi,non sai quanto te ne sono grata." Mi sorrise entrando.
"Non ti dispiace se ci sono altre persone con noi,vero? Solo che è venuto Marco e si è portato suo cugino." Le spiegai
"No,tranquilla!" Scrollò le spalle.
Le feci strada fino in camera e,entrando,vidi Matthew che toccava le corde del violoncello e della chitarra.
"Cosa fai?" Chiesi indicando i miei strumenti.
"Suoni?"Rispose.
"Nessuno tocca i miei strumenti e i miei libri." Dissi mettendo le cose in chiaro fin da subito.
"Oh...scusa" disse facendomi un sorriso che non ricambiai.
"Tu devi essere Sofia." Ipotizzò il mio migliore amico,cambiando discorso.
"E tu Marco." Allungò la mano che Marco strinse subito.
"Allora noi dobbiamo fare letteratura inglese. Voi se volete potete rimanere basta che non rompete le scatole." Tolsi i libri dalla scrivania per fare spazio.
"Ah,potete sedervi sul letto,lo sapete vero?"
"Come faccio sempre,no?" Disse Marco buttandosi di peso sul mio letto.
"Ovviamente" risi seguita da tutti quanti.
"Allora,iniziamo?" Chiese Sofia sedendosi.
"Iniziamo."


"Sono stanca,ditemi che anche voi avete fame" disse Sofia buttandosi sul letto,perciò anche su Marco.
"No,tranquilla. Non mi hai fatto male" disse Marco sforzando un sorriso.
"Andiamo a mangiare una pizza?" Chiese Matthew guardandoci.
Il mio sguardo si posò su Marco e non potei fare a meno di notare il suo sguardo preoccupato.
"Ehm. Domani mattina ho una partita,preferisco rimanere a casa a riposare." Dissi.
Ed era già una mezza bugia.
Domani ho una partita ma non credo che dormirò.
"Ti ho già detto che vengo pure io?" Mi chiese Marco.
"Si." Sbuffai.
"Possiamo venire anche noi?" Chiese Sofia indicando anche Matthew che annuii
"Se volete venire venite" scrollai le spalle.
"A che ora è?" Chiese Sofia.
"Io devo andare verso le 8 ma la partita inizia alle 10" dissi
"Perfetto,allora andiamo a prendere questa pizza?" Chiese Matthew
"Per me va bene." Disse Sofia
"Anche per me." Concordò Marco.
"Io sto a casa." Dissi facendo di 'no' con la testa.
"Avanti! La partita è domani,vieni anche tu." Disse Sofia unendo le mani in segno di preghiera.
"Dai vieni anche tu!" Le fece eco Matthew.
"Se domani perderò sarà colpa vostra." Li avvertì
"Allora vieni?" Chiese Sofia sorridendo
"Vengo." Lanciai un'occhiata a Marco e lui abbassò lo sguardo.
"Aspettate di sotto,io vado a cambiarmi." Dissi facendoli uscire dalla stanza.
Per ultimo uscì Marco.
"Potevi anche non venire,lo sai." Mi sussurrò quest'ultimo.
"Avevo paura che avrebbero capito qualcosa." Scrollai le spalle.
"Non voglio che tu stia male. Stiamo già facendo progressi,i tagli sono sempre di meno e vomiti poche volte. Ti avevo detto che ti avrei aiutato ed è quello che sto facendo." Disse lasciandomi un bacio in fronte.
"Ti voglio bene." Gli lasciai un bacio sulla guancia.
"Anche io,bimba" disse,e scese le scale per andare dai ragazzi.
Sbuffai prima di levarmi la felpa e mettere un maglione grigio e le mie converse nere.
Presi il telefono e scesi le scale.
"Andiamo?" Chiese Matthew,misi la giacca.
"Andiamo." Dissi prima di sentire il braccio del mio migliore amico avvolgermi le spalle.
Mi voltai verso di lui e vidi il suo solito sorriso rassicurante sul volto,che ricambiai.
"Come avete intenzione di andare a prendere la pizza?" Chiese Sofia.
"Possiamo andare tutti in macchina." Disse Marco guardando Matthew
"Si,prendo quella di tua madre,va bene?" Chiese quest'ultimo guardando il cugino
"Ti aspettiamo qua" gli rispose Marco.
Una volta che Matthew entrò dentro casa la prima domanda che fece Sofia fu:
"Ma ha già la patente?"
"Si,da quasi un anno." Scrollò le spalle Marco
"È due anni più grande rispetto a voi."continuò indicando me e Sofia.
"Carino" disse Sofia prolungando la 'o' finale.
"Molto" concordai ridendo
"Ovviamente" borbottò Marco
"Geloso?"chiese Sofia alzando un sopracciglio con aria divertita
"Entra in macchina e chiudi quella bocca" disse Marco sedendosi sul sedile anteriore,io e Sofia ci sedemmo sui sedili posteriori.
"Andiamo al solito posto?" Chiese Marco guardando Matthew,che annuii.
"Mi devo fidare?" Chiese Sofia guardando me
"Quando si tratta di Marco non ti fidare mai" dissi facendola ridere.
"Alza il volume,idiota! Amo questa canzone." Disse Sofia urlando
"Sono diventato sordo." Si lamentarono i ragazzi davanti,mi alzai dal mio sedile e mi sporsi in avanti per alzare il volume.
"Così si fa!" La ragazza accanto a me continuò ad urlare.
"Aspetta ma io la conosco questa canzone!" Disse Marco guardandomi.
"Potrebbe essere colpa mia." Gli sorrisi.
"Justin,vero?" Chiese il moro.
"Si!" Urlò Sofia iniziando a canticchiare la canzone.
"Cause if you like the way you look that much
Oh baby you should go and love yourself
And if you think that I'm still holdin' on to somethin'
You should go and love yourself" la seguì anche io.
"Ma quanto sono stonate?" Si lamentò Marco ricevendo uno schiaffo dietro il collo da parte di Sofia.
"Se si divertono lasciale stare!" Disse Matthew guardandomi dallo specchietto retrovisore.
"Dai scendete che siamo arrivati" disse Marco scendendo dall'auto.
Aprì lo sportello e,davanti a me,potei notare l'insegna del locale,illuminato da delle luci verdi,bianche e rosse. Il nome della pizzeria era scritto in nero:"Pizza's".
Le persone facevano entra ed esci con i cartoni delle pizze,e dall'odore potei capire che la pizza era davvero buona.
"Io mangio tutto!" Disse Sofia trascinandoci dentro.
"Buonasera" un cameriere ci fermò
"Volete un tavolo?Quanti siete?" Chiese voltandosi verso di me.
"Siamo quattro." Risposi
"Seguitemi" il ragazzo ci portò sul terrazzo chiuso.
"Per qualsiasi cosa chiamatemi" posò i menù sul tavolo e,prima di andarsene,si voltò un'ultima volta verso di me per farmi un'occhiolino.
"Ma guarda te. Giada ha fatto colpo!" Rise Sofia sedendosi nel posto accanto al mio.Marco si mise davanti a me e,accanto a lui,Matthew.
"Sì,certo!" Sbuffai facendola ridere ancora di più.
"Che pizza volete?" Chiese Matthew
"Non lo so,l'importante è che mangio." Rispose Sofia.
"Io credo che dividerò la pizza con Giada,vero?" Chiese Marco guardandomi.
"Si." Gli sorrisi come per ringraziarlo.
"Salve. Avete già scelto le pizze?" Una cameriera,probabilmente la ragazza che prende le ordinazioni,si mise davanti a noi con una penna ed un blocco in mano.
Solo in quel momento mi resi conto che i nomi delle pizze avevano dei nomi abbastanza strani perciò,per paura di sbagliare,i ragazzi indicarono i nomi delle pizze.
"Tu?" Chiese la ragazza indicandomi
"La dividerò con lui,grazie" indicai il ragazzo davanti a me. La cameriera lanciò un'occhiata al mio migliore amico e al cugino e si aprì il bottone della camicetta facendo vedere il seno.
"Tesoro,mi sa che il tuo istinto di cagna in calore ti è uscito dalle tette." Disse Sofia poggiando le spalle sullo schienale della sedia.
"Le pizze stanno arrivando." Disse prima di andarsene da dove è venuta.
Io e Sofia ci guardammo per poi scoppiare a ridere.
"Non ci credo che l'hai detto davvero!" Disse Matthew ridendo
"Credici,perché l'ho fatto." Disse Sofia con un sorriso divertito.
"Mi manca l'aria" dissi con le lacrime agli occhi per le troppe risate.
Continuammo a ridere per svariati minuti,fummo costretti a smettere quando il primo cameriere che avevamo visto ci portò le nostre ordinazioni.
"Buona cena" sorrise.
Marco mise la pizza al centro e iniziò a mangiare,ed io lo imitai ma molto lentamente.
L'importante è non vomitare mi ripetei in testa le stesse parole che mi dice Marco quando mangiamo insieme.
Quella sera mangiai.
Non molto ma lo feci senza vomitare,e andava bene così. Erano già passi avanti.
"È buonissima!" Disse Sofia con la bocca piena. Ed i ragazzi concordarono.
"Allora,Matthew,parlaci un po' di te." Disse Sofia continuando a mangiare
"In realtà non c'è molto da dire su di me.." disse sorridendole.
"Sono sicura che qualcosa da dire l'avrai anche tu!" Disse Sofia obbligandolo a parlare,ed io non potei fare a meno di ridere.
"Sono di New York,ho 18 anni,faccio basket da quando avevo sei anni. Ehm..non so cos'altro dire." Iniziò a ridere
"Ti dico io cosa c'è da dire." Disse Marco sorridendo
" ti sei lasciato con la tua ragazza poco tempo fa,suoni la chitarra e fai schifo con videogiochi. Sei molto protettivo nei confronti di tua sorella,tant'è che quando ti ha portato il suo primo fidanzato gli hai fatto un vero e proprio interrogatorio.." si fermò per ridere,forse stava pensando a ciò che era successo.
"E,quando ti ha detto che pensava di essersi innamorato di tua sorella,l'hai picchiato perché 'devi essere sicuro dei tuoi sentimenti' alla fine lui ha lasciato Penelope per colpa tua." Si fermò per dare a me e a Sofia il tempo di ridere.
"Non ci credo che l'hai picchiato." Disse Sofia con le lacrime agli occhi.
"Era il suo prima ragazzo. Doveva essere perfetto." Disse portandosi le mani in testa per spostare il ciuffo di capelli che gli era caduto in faccia.
"E grazie a te è andata a finire in un altro modo invece?" Chiese Marco continuando a ridere
"Sentite è successo un anno fa! Basta." Disse sbuffando,evidentemente a disagio.
"Continua a raccontare!" Disse Sofia guardando Marco che continuò a raccontare.
Quella sera facemmo solo questo.
I due cugini raccontarono le cose più imbarazzanti che avevano fatto ed io e Sofia continuammo a ridere con le lacrime agli occhi,attente a cosa dicevano.

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