Capitolo 16

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"Tanti auguri a te" ho sempre odiato,fin da piccola,la canzone che tutti ti cantano per il compleanno. Ci sei solo tu,dietro una torta,con tutti gli occhi puntati addosso. È proprio quello che sta succedendo adesso,soltanto che non mi sento per niente a disagio. Guardo uno ad uno i miei amici,la mia nuova famiglia. E poi guardo lui. Forse ho bevuto qualche bicchiere di troppo e non sono io che parlo ma la birra,ma nel momento in cui ho posato lo sguardo su di lui mi sono sentita lo stomaco sotto sopra.

Ho sempre letto nei libri che,non appena ti innamori di qualcuno,senti le farfalle nello stomaco. L'ultima volta che mi sono sentita così sono stata calpestata,delusa e illusa. Da quella volta mi promisi che non sarei stata mai più male per un ragazzo.

"Esprimi un desiderio!" Disse Sofia facendomi ritornare alla realtà. Feci di 'si' con la testa.

Mi portai i capelli all'indietro e mi chinai sulle sedici candele presenti sulla torta.Mi ripetei in testa più e più volte il mio desiderio e spensi tutte le candeline.

"Grazie ragazzi,davvero" dissi per l'ennesima volta.

"Smettila di ringraziarci. Sei nostra amica,no? Era nostro dovere" disse Fabio ridendo.

Hanno partecipato tutti quanti all'organizzazione della festa. Perfino Lucrezia che non conosce bene i componenti del mio 'gruppo'

Marco e Sofia hanno iniziato a sistemare la casa questa mattina. Lucrezia ha preso il cibo,Fabio le bibite e Matt aveva il compito di tenermi occupata. Mia madre ha contribuito a tutto questo. Dovevo immaginarmelo.

Lasciai lo spazio a mia madre per poter tagliare la torta,non sono brava in queste cose.

Mi misi sul lato destro del tavolo osservando i movimenti di mia madre.

"Sono contento che ti sia piaciuto tutto questo" sentì sussurrarmi all'orecchio.

"Come poteva non piacermi?" Sorrisi voltandomi verso di lui.

"Facciamo un giro,ti va?" Disse Marco porgendomi la mano. Non me lo feci ripetere due volte e l'afferrai.

Si fece spazio tra le persone presenti e mi portò sul giardino posteriore. Aprì la porta a vetri che separava il soggiorno dall'esterno e un'enorme piscina mi si presentò davanti.

Ci sedemmo sul prato,a bordo piscina.

"A saperlo mi portavo il costume." Risi stringendomi su me stessa. Sono le undici passate ed io sono con un semplice maglioncino.

"Tieni" disse togliendosi la felpa per poi passarmela. Sotto la felpa con la zip aveva una maglia pesante.

"E tu?"

"Posso sopravvivere" rise facendo ridere pure me. Presi la felpa e me la infilai sentendo subito il suo profumo avvolgermi completamente. Chiusi gli occhi per qualche secondo e sorrisi leggermente.

"Hai qualcosa da dirmi?" Chiesi voltandomi verso di lui.

"Avevo solo voglia di stare un po' con te" disse mettendomi un braccio attorno le spalle.

"Ultimamente non ne abbiamo avuto occasione" dissi poggiando la testa nell'incavo del suo collo.

"Lo so,e mi dispiace per questo"

"Niente" scrollai le spalle.

"Che ore sono?"

"Le 23:54,perché?" Chiesi guardando l'ora sul telefono.

"Volevo darti questa." Disse facendo spuntare un piccolo sacchetto bianco.

"Ma davvero?" Dissi scuotendo la testa.

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