capitolo 20

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Mi chiamo Giada,ho 16 anni e sto male. Sono una ragazza di 16 anni che soffre di attacchi di panico.

Sono una ragazza di 16 anni che si odia talmente tanto,da non guardarsi neanche allo specchio.

Sono una ragazza di 16 anni che ha solo bisogno di qualcuno che le stia accanto.

Mi chiamo Giada,ho 16 anni e sono autolesionista.

Mi chiamo Giada,ho 16 anni e sono stanca di tutto questo.

Chiusi gli occhi ripensando a tutto quello che mi ero detta mezz'ora prima.

"Giada,posso entrare?" Venni riportata alla realtà dalla voce di mia mamma.

"Si,entra" alzai la schiena dal letto per poterla vedere. Abbassò la porta della maniglia lentamente e con la stessa lentezza si avvicinò a me.

"Marco e Matthew sono andati via. Ti vengono a prendere tra qualche ora." Disse sedendosi accanto a me. Dopo che mi sono sentita male sono salita in camera e non sono uscita. Ho vietato a tutti quanti di entrare in stanza,non ero in grado di sostenere quello sguardo dispiaciuto e impotente dei miei amici.

"Va bene,grazie" le risposi distendendomi un'altra volta a letto.

"Tesoro,se c'è qualcosa di cui mi vuoi parlare basta dirlo. Lo sai che ci sono." Disse mia madre accerezzandomi la testa.

"Lo so,mamma. Ma tranquilla,sto bene! Ho solo bisogno di rilassarmi un attimo" dissi cercando di sorriderle.

"Certo,come vuoi. Ti lascio dormire un po',se hai bisogno di qualcosa sono al piano di sotto." Disse alzandosi dal letto e,prima di andare via,si voltò un'ultima verso di me. Come per essere sicura che stessi davvero bene.

Le sorrisi un'ultima volta,come per rassicurarla,e la vidi andare via.

Chiusi gli occhi e cercai di riaddormentarmi. Fallendo miseramente,non riesco più a dormire.

Sbuffai annoiata e presi il telefono. Attaccai le cuffie e misi la riproduzione casuale.

Mi partì "Supermarket flowers" di Ed Sheeran.

Amo alla follia questa canzone. Mi mette tranquillità,mi rilassa come poche canzoni sanno fare.

Aprì la schermata home di whastapp e andai sulla sua chat per scriverle.

A:Best

"Beest!" Scrissi prima di inviare.

Da:Best

"Tesoroo" rispose lei e non potei fare a meno di sorridere.

Quanto vorrei che fosse qui con me.

La conobbi circa due anni fa. Iniziò tutto da una messaggio su instagram. Mai mi sarei aspettata che diventasse così importante per me. Sapete,inizialmente mi sembrava una di quelle persone che hanno sempre la risposta giusta. Una di quelle persone di chi la sa lunga. Diventammo ottime amiche fin quando,in una sera come tutte le altre,ricevetti una chiamata dal suo ragazzo e,scherzando,mi disse che in realtà Monica è più piccola. Non gli credetti subito. Finchè,presa dalla curiosità,le chiesi spiegazioni. Il suo ragazzo aveva ragione,lei era più piccola. Mi aveva mentito fin dall'inizio. Si era fidata di me ed io mi ero fidata di lei. Ma in quel momento tutte le certezze che avevo,si dissolsero piano. Mi sentivo tradita e illusa. Non parlammo per qualche settimana, ma sappiamo tutti come vanno a finire queste cose. Lei mi mancava,ed io mancavo a lei. Riuscì a perdonarla.

Iniziò ad essere la mia migliore amica nel momento in cui,dopo settimane passate l'una lontana dall'altra,la chiamai poco prima della mezzanotte. Era stata una giornata pesante ed io la chiamai piangendo,lei non sapeva dell'autolesionismo. E così,quella sera, le raccontai tutto quanto stanca di tenermi tutto dentro.

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