Capitolo 19

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Mi svegliai tra le braccia di Eric. Guardai l'orologio. Erano le 16:00.

- ben svegliata- sentii Eric sussurrarmi nell'orecchio baciandomi la guancia.

Sentii la mia pancia brontolare.

Non avevo fatto il pranzo...

- hai fame?- mi chiese prendendomi una mano e accarezzandola con il pollice.

- un po' ...- si alzò e mi prese in braccio. Io mi rannicchiai nelle sue braccia e misi il mio volto nell'incavo del suo collo.

Mi fece sedere su una sedia posizionata di fronte a un tavolo vicino al piano cucina.

Lo guardai mentre mi preparava un panino. Mi incantai guardandolo.

Era così bello. I suoi occhi, il viso, il sorriso, per non parlare del fisico...

Lui si voltò e mi sorrise

- ti piace quello che vedi?- mi chiese

Io annuii.

Lui fece una piccola risata e mise due hamburger sul tavolo.

Si sedette di fronte a me e mangiammo in silenzio. Quando avemmo finito rimanemmo in un silenzio imbarazzante...almeno per me.

- perchè non mi hai detto che eri divergente?- mi chiese con un pizzico di rabbia nella voce.

- avevo paura- dissi guardando per terra.

- avevi paura di me?- disse sorridendo. Anche se sorrideva potevo sentire il dolore nella sua voce.

- non avevo paura di te. Avevo paura della reazione che avresti avuto quando sarebbe venuto il momento di dirtelo. - gli dissi prendendogli la mano nella mia.

- allora avrò capito male quando mi chiedevi di non ucciderti...- disse lui guardando le nostre mani e lasciando la mia.

- ero ancora spaventata per la simulazione... Poi tu mi avevi guardato in quel modo... Il buio del corridoio...- mi alzai dalla sedia e gli andai vicino. Lui non mi guardava, anzi aveva la testa girata dall'altro lato. Cercai di fargli una carezza ma lui si scansò.

Mi inginocchiai accanto alla sua sedia e gli ripresi la mano.

- Eric, non avrei mai paura di te-

-perchè non dovresti. Ti potrei uccidere da un momento all'altro non trovi?- disse alzandosi dal suo posto e andando a sedersi sul divano.

Aveva la mascella serrata e gli occhi erano pieni di dolore. Sapevo come si sentiva.

Tradito.

Si mise le mani sulla faccia e sospirò.

Mi rialzai e mi andai ad inginocchiare proprio di fronte a lui.

Lui fece dello spazio tra le dita per guardarmi.

- e ora cosa vuoi?- mi chiese con aria rassegnata

- te- gli dissi.

Lui fece un sorriso triste e si appoggiò allo schienale del divano e buttò la testa all'indietro. Guardò per un po' il soffitto e poi chiuse gli occhi.

Dovevo fargli capire che mi fidavo di lui. Che non avevo paura di lui. Che lo amavo.

Mi misi a cavalcioni sulle lue gambe e lo guardai finché lui rivolse il suo sguardo su di me.

Gli presi una mano e la accarezzai un po'. Poi me la portai alle labbra e le diedi un piccolo bacio.

Lui fece un leggero sorriso.

- Eric, io non ho paura di te. Non potrò mai avere paura di te. Sei una delle persone a cui tengo di più e non potrò mai lasciarti- stava per interrompermi ma io gli misi un dito sulle labbra.

- no, ora tocca a me parlare.- tolsi il dito e lui non parlò.

- non potrò mai lasciarti perchè io non posso stare senza di te. Io...io ti amo. E non lo dico per farti contento ma perchè è la verità. Prima... Non stavo vedendo il vero te, ma quello della simulazione. Quello che mi voleva fare del male... Era solo quello ma so che tu non mi faresti del male. - lui distolse lo sguardo e fissò in basso, senza un punto preciso.

Non aveva funzionato...non mi aveva perdonato... Le lacrime mi salirono agli occhi.

- ma se tu non sei disposto a perdonami per questo mio sbaglio... Lo capisco e non ti darò più fastidio.- mi alzai dalle sue gambe e gli lasciai la mano. Lo guardai per l'ultima volta per essere sicura che non stesse per fermarmi...

Gli occhi di Eric guardavano in basso, il viso che non faceva trapelare nessun tipo di emozione.

Chiusi gli occhi e mi scese sulla guancia una lacrima. Riaprii gli occhi e mi voltai per andare via lasciandomi per sbaglio sfuggire un piccolo singhiozzo.

Stavo aprendo la porta quando sentii una mano chiudere la porta e un'altra prendermi il braccio e sbattermi vicino al muro. Dopo due braccia mi intrappolarono e mi ritrovai faccia a faccia con Eric.

Senza dire niente mi diede un bacio appassionato che io ricambiai.

- come puoi pensare che io possa stare senza di te- disse Eric dentro al bacio.

- ti perdono- poi aggiunse continuandomi a baciare.

Io sorrisi e lui fece lo stesso.

Restammo lì per svariati minuti e poi lui si allontanò un po' per guardarmi negli occhi. Mi mise una mano sulla guancia e io gliela baciai.

- forse è meglio che tu vada. Quattro potrebbe fare altre domande e pensare che io ti stia molestando.- io sorrisi e lui fece una piccola risata.

-ci vediamo a cena va bene?- mi chiese e io annuii. Lui mi fece passare e io aprii la porta.

- Annie- mi chiamò avvicinandosi.

- che c'è?-

Si chinò e mi diede un altro bacio.

- ora puoi andare- disse e io varcai la porta.

Mentre percorrevo i corridoi andai a sbattere contro qualcuno. Quattro.

- hey- disse lui sorridendomi

- ciao- dissi ricambiando il sorriso.

- che stai facendo?- mi chiede

- niente di divertente -

- ti va di fare una delle nostre passeggiate?- mi chiese

- certo-

Restammo insieme per tutto il resto del pomeriggio fino a quando non tornai nel dormitorio e mi feci una doccia calda.

A cena mi sedetti vicino a Leila, Sil e Will che erano già sedute vicino a Josh e a Quatto.

- cambio di tavoli?- chiesi io. Mio fratello alzò le spalle.

Poco dopo arrivò anche Eric con cui per tutto il resto della cena scambiai occhiate e sorrisi

sono coraggiosa e intelligente... sono divergente (divergent love story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora