Capitolo 41

2.4K 156 19
                                    

Sentivo il mio corpo cadere e chiusi gli occhi con la consapevolezza di star per toccare il duro terreno, quando sentii due possenti braccia colorate dalla vernice prendermi.
Alzai le palpebre e la prima cosa che vidi furono due occhi tanto belli quanto preoccupati che avevo imparato ad amare.
Eric.
Era in ginocchio e mi aveva preso in stile sposa, attirando il mio corpo al suo.
Alzai una mano e delicatamente gli accarezzai la guancia, provocando un suo sorriso.
- mi hai presa.- dissi con voce bassa e rotta dalla paura di cadere.
- te l'avevo promesso - rispose lui ancora con il fiatone un po' per la paura di perdermi e un po' per la corsa che aveva fatto per riuscire a non farmi toccare il suolo.
- Annie!- urlò Quattro correndoci incontro.
Eric alzò gli occhi al cielo e io risi.
In quel momento mi ricordai di aver un oggetto in mano.
La bandiera.
- abbiamo vinto - dissi al capofazione sorridendo.
Lui mi guardò in modo interrogativo e poi abbassò lo sguardo verso la bandiera.
- hai ragione, abbiamo vinto- disse lui ridendo leggermente.
Quattro si inginocchiò vicino a noi.
- Annie, stai bene ? - chiese preoccupato.
- abbiamo vinto- gli risposi io ridendo e facendolo sorridere.
Nel frattempo Zeke era sceso dalla ruota e ci aveva raggiunto.
- e noi abbiamo perso - il ragazzo sospirò tristemente.
- dobbiamo andare ad avvertire gli altri- dissi sorridendo e muovendomi dalle braccia di Eric.
- aspetta- disse il mio ragazzo quando mi fui rimessa in piedi.
Poi lo vidi darmi le spalle e abbassarsi sulle ginocchia - salta su-
Io non me lo feci ripetere due volte e saltai sulla sua schiena mettendogli le braccia intorno al collo senza fargli male, con la bandiera nella cintura del pantalone nero e sentendo le sue mani sulle gambe per non farmi cadere.
- mi sento alta - dissi ridendo e, inaspettatamente, lui si mise a correre, inoltrandosi nella foresta e tornando dove eravamo prima.
Era una sensazione bellissima e le mie labbra non riuscivano a smettere di sorridere.
Dietro sentivo Quattro e Zeke che ci seguivano e che rompevano rami e calpestavano foglie.
Dopo pochi minuti di corsa incominciammo a sentire spari , risate e urla e così ci unimmo alle altre persone che continuavano a combattere.
- fermatevi! Abbiamo vinto!- urlai io prendendo in mano la bandiera e sventolandola in alto.
Urla di gioia provenirono dai componenti della squadra di Eric mentre quelli della squadra avversaria, dopo essersi consultati con sguardi e sussurri, incominciarono a spararci contro la vernice, ridendo.
- tutti contro tutti!- urlò Zeke sparando Shauna e colorandola di blu.
Eric allora mi fece scendere dalla sua schiena e incominciò a sparare a caso colpendo Will per poi prendere postazione dietro un cespuglio.
Io, nel frattempo, mi andai a nascondere dietro un tronco di un albero prendendo la mira e sparando contro Sil ridendo.
Ad un certo punto, un proiettile di vernice andò contro il tronco dove pochi secondi prima si trovava il mio viso; mi voltai e vidi Sebastian che mi sorrideva maliziosamente. Io gli sorrisi in modo di sfida e presi la mira per colpirlo ma lui, molto velocemente, si coprì dietro un cespuglio.
Il ragazzo cercò di colpirmi di nuovo ma io scansai il proiettile per poi contrattaccare e colpirlo sulla gamba e fargli la linguaccia mentre lui faceva finta di morire, candendo all'indietro.
Dall'altro lato vidi Eric e Quattro spararsi contro con facce abbastanza arrabbiate.
Allora mi voltai verso Sebastian e gli feci segno di raggiungermi. Lui guardò se qualcuno lo stesse mirando e poi, con uno scatto fulmineo, fu vicino a me.
- dimmi, bella- disse sorridendo. Io gli indicai Eric e Quattro.
- tu colpisci Quattro e io Eric , affare fatto?- chiesi.
- mettiamoci a lavoro- rispose lui dandomi il cinque.
- al tre- disse lui.
- uno- mi misi in posizione .
- due - presi la mira verso il fianco di Eric.
- tre- premetti il grilletto.
Eric e Quattro avevano ora una nuova macchia di vernice e si guardavano intorno per capire chi li avesse colpiti.
Io scoppiai a ridere vedendo le loro facce e Sebastian mi sorrise - colpito e affondato-
I due ragazzi si accorsero di noi e incominciarono a sorridere.
Eric, inaspettatamente, si alzò e corse verso di me.
- oh oh meglio che corri- disse Sebastian.
Non me lo feci ripetere due volte e , dopo essermi tolta dal mio nascondiglio, incominciai a correre verso gli alberi, ridendo. Continuai a correre per vari minuti allontanandomi dal trambusto fatto dai miei amici, continuando a sentire dei passi veloci poco dietro di me.
Con uno scatto creai un piccolo distacco da Eric e mi andai a nasconde dietro un albero per riprendere fiato.
Sentii i passi avvicinarsi sempre di più e il mio cuore che cominciava a battere all'impazzata.
Ad ogni passo sentivo sempre di più il mio cuore che voleva uscire dalla gabbia toracica.
Ancora con il fiatone, mi sporsi un po' per vedere la posizione di Eric, ma non trovai nessuno, solo gli alberi e il buio.
Poi due forti braccia mi fecero sbattere la schiena contro il terreno pieno di foglie e rametti, facendomi perdere la presa del fucile e urlare dalla sorpresa.
Sopra di me, c'era Eric , con il fucile dietro la schiena , che mi bloccava i polsi sopra la testa e le gambe con le sue.
Lui mi guardò negli occhi e mi sorrise in modo malizioso.
- dove eravamo rimasti?- così dicendo,incominciò a baciarmi con passione e facendo combaciare i nostri corpi non lasciando nemmeno un millimetro tra noi.
- ragazzi! Dove siete finiti?!- ci arrivò la voce di Quattro da poco lontano dopo vari minuti passati a baciarci.
Eric gemette per la frustrazione.
- due persone non possono neanche baciarsi in pace quando c'è lui nei paraggi -
Io risi e, dopo avergli dato un ultimo e veloce bacio sulle labbra, lo feci spostare per alzarmi.
- siamo qui, Quattro!- urlai mettendomi il fucile dietro la schiena, imitando Eric.
Quattro in pochi secondi ci raggiunse e mi sorrise , non degnando di uno sguardo Eric.
- il treno passerà tra poco dobbiamo muoverci- dicendo questo, tutti e tre ci avviammo verso i binari.
Non dovemmo aspettare molto perchè il treno fu molto puntuale e quando fui dentro mi sedetti per terra vicino a Sil.
- sei stata molto brava, Annie- si complimentò Shauna. - sei tu che hai preso la bandiera, vero?-
- già- risposi solamente , sorridendole.
- non avrei mai detto che saresti stata capace ci arrampicarti senza cadere- disse Josh.
- infatti é caduta ed Eric l'ha presa- puntualizzò Zeke.
- non sarebbe successo se qualcuno non le avesse sparato nel momento in cui era in bilico- disse Eric a bassa voce, ma non così bassa da non essere sentita da Quattro che sedeva poco lontano
- scusa come hai detto? Mi stai dando la colpa ?- quasi urlò Quattro.
- io non ho detto niente - disse Eric ora con voce abbastanza alta da farsi sentire da tutti.
- sai, Annie non avrebbe corso nessun rischio se tu fossi stato abbastanza coraggioso da salire su quella ruota- disse Quattro alzandosi, con il viso rosso dalla rabbia e con i pugni chiusi.
anche Eric si era alzato . I suoi occhi erano pieni di rabbia, i muscoli contratti, i pugni chiusi.
- vorresti dire che sono un codardo?- chiese Eric alzando la voce.
- hey perchè non ci calmiamo tutti?- chiese Sebastian mettendosi tra i due ragazzi che si guardavano in cagnesco, cercando di sembrare calmo e sorridente
- e tu perchè non ti fai gli affari tuoi?- disse Zeke alzandosi anche lui - sono affari loro-
- se tu fossi una persona intelligente capiresti che c'è bisogno di qualcuno che si metta in mezzo.- rispose Sebastian perdendo il sorriso e la calma e guardando Zeke in modo serio.
- ma sono fatti loro tu non c'entri niente !- disse Zeke alzando la voce.
- io non ci vedo niente di male in quello che ha detto Sebastian- disse Sil ancora abbracciata a Will.
- ma tu che ne capisci?- disse Shauna con tono di disprezzo.
- hey non parlare con quel tono alla mia ragazza- Will si intromise tra le ragazze.
- lei parla come vuole - disse Zeke guardando male Will.
Nel frattempo Quattro ed Eric stavano ancora discutendo..
- cosa? Non hai il coraggio di dirmi le cose in faccia?!- disse Eric a Quattro.
- che sei un codardo senza cervello ? No, non ho paura di dirtelo- disse Quattro spintonando Eric.
- io senza cervello e codardo? Tra i due quello sei tu, che spari come un'idiota senza pensare e non hai il coraggio di diventare capofazione.- disse Eric spintonando Quattro.
- dai ragazzi basta- disse Sebastian accorgendosi di quello che stava accadendo e prendendo Eric per le spalle.
- non ne vale la pena, Eric- continuò l'altro capofazione.
- hai sentito Quattro? Noi non ne valiamo la pena- disse con disprezzo Zeke.
- senti ma quando cazzo starai mai zitto tu, eh?- disse Sebastian dopo aver perso del tutto la pazienza.
- cosa ? Vuoi farmi stare zitto tu?-rispose Zeke con un finto sorriso.
Allora anche Will si alzò.
- ragazzi state veramente esagerando ora.- disse lui bloccando per le spalle sia Eric che Sebastian che guardavano in cagnesco Quattro e Zeke e viceversa.
- Ha ragione Will. Noi siamo tutti amici - si intromise Josh bloccando Quattro e Zeke.
Zeke sbuffò.
- sul serio, basta - disse Sil alzandosi e mettendosi vicino a Will e prendendolo per mano.
- tu proprio non dovresti parlare - disse Shauna ridendo di Sil.
- hey, lascia stare la mia amica, chiaro?- disse intromettendosi Leila.
- si può sapere che hai contro la mia ragazza, eh?- disse Will arrabbiato e alzando la voce.
- hey, calmati amico - si intromise Josh spintonando Will.
- Josh, ma da che parte stai?loro se la prendono con Sil e tu le difendi?!- Leila guardò il fidanzato sbalordita.
- forse è della nostra stessa idea che sia una pappamolle- disse Lynn facendo ridere la sorella.
- la pappamolle ora ti spacca la faccia!- urlò spazientita Sil che si stava dirigendo verso Lynn ma che fu bloccata da Leila.
- vedi cosa hai fatto Eric? È tutta colpa tua che hai iniziato questa discussione , lo sapevo che non dovevamo far venire certi coglioni- disse Quattro stringendo di più i pugni.
- colpa mia?! Capisco perchè non sei fatto per gli Eruditi , Quattro. Non sono io quello che stava per uccidere Annie!-
Io non ci stavo capendo più nulla in tutta quella situazione ma poi vidi Quattro dare un pugno ad Eric e quest'ultimo rispondere allo stesso modo e le mi gambe scattarono verso i due ragazzi.
- basta! Smettetela! - cercai di dividerli ma mi spinsero via.
Nel frattempo anche Zeke e Sebastian cercavano di dividere i due ragazzi mentre Josh e Will tenevano a bada le ragazze.
- basta , vi prego! Calmatevi!- urlai, ma nessuno mi ascoltò.
Presi un bel respiro e mi infilai tra Eric e Quattro con gli occhi chiusi e temendo di prendere un pugno in faccia, ma non fu così.
I due ragazzi si fermarono.
- Annie, togliti di mezzo- mi ringhiò contro Quattro, parlandomi con un tono che non mi aveva mai rivolto.
- no !- gli urlai in faccia.
- smettetela di fare i bambini. Se sono caduta, se è avvenuta la discussione non è colpa di nessuno dei due. Siete tutti e due coraggiosi ma sopratutto intelligenti, volete smettetela di fare così e tornare in voi o devo darò un colpo in testa?!- gli urlai contro spazientita.
Poi mi girai.
- la stessa cosa vale anche per voi, Sebastian e Zeke!- i due ragazzi guardarono in basso.
- ora dividiamo le ragazze e andiamo tutti a dormire. Ne abbiamo tutti bisogno. -
I ragazzi fecero dei mormorii di assenso e, dopo aver fatto calmare le ragazze, scendemmo dal treno.
Mormorando un leggero "'notte" presi la mano di Eric e andai verso il mio appartamento, non ottenendo alcuna reazione da lui.
Accesi la luce e lo guardai per la prima volta dopo la rissa.
il labbro spaccato, un livido sul mento e un taglio sulla guancia , capelli scompigliati, occhiaie sotto agli occhi per la stanchezza, vestiti macchiati dalla vernice e un espressione rabbiosa sul viso.
Gli accarezzai la guancia ma lui si ritrasse quasi subito.
Persi un battito.
- ti avevo detto che sarebbe stato meglio non andare- disse ringhiando con i denti stretti e guardandomi con rabbia.
- stava andando bene- gli feci notare.
Lui sbuffò e si allontanò, sedendosi su una delle sedie intorno al tavolo rettangolare della cucina/ soggiorno del mio appartamento.
Da uno dei mobili in alto presi un kit di pronto soccorso e mi sedetti con la sedi di fronte a lui.
- posso curarti? - chiesi dolcemente.
Lui non parlò.
Non mi guardò nemmeno.
Stava lì, con aria arrabbiata, senza fare niente.
Persi un'altro battito.
Mi chiedevo cosa stesse pensando, se a Quattro o alla rissa di poco prima, ma soprattutto se stesse pensando a noi. A quella relazione segreta.... E avevo paura.
Paura che in quel momento mi guardasse e mi dicesse che era finita, che aveva bisogno di una pausa o una cosa del genere.
Era questo?
Era quello il motivo del suo silenzio? Perchè magari non sapeva come dirmi che voleva questo?
Il mio battito accelerò a dismisura e sentii gli occhi pizzicarmi per le lacrime che tentavano di uscire e di scendere sulle mise guance.
Feci un sospiro tremolante e tirai su col naso.
- sei... Sei arrabbiato con me ?- gli chiesi con voce tremante e insicura.
Eric si girò e mi osservò senza dire niente.
Sapevo che a lui non piacevano le persone che piangevano, che le trovava patetiche, e forse stava pensando questo di me in quel momento, ma la paura delle sue parole era troppa.
Dopo pochi secondi però i suoi occhi si addolcirono e mi prese la mano, tirandomi verso di lui e facendomi sedere sulle sue gambe.
- no, non sono arrabbiato con te.- disse accarezzandomi la guancia.
Rassicurata dalla sua risposta, mi calmai e gli misi le braccia intorno al collo.
- allora qual'è il problema? - lui guardava a terra mentre mi accarezzava le gambe che si trovavano su le sue.
- Quattro. Mi fa arrabbiare così tanto.. - disse ringhiando al solo pensiero del suo avversario.
- lo so- gli dissi baciandogli la guancia. - ma devi cercare di stare più calmo-
Lui fece solo un mugolio e io sorrisi.
- ora è meglio che ti fai disinfettare quei tagli.-
Dopo avergli medicato le ferite senza che lui battesse ciglio, gli diedi un piccolo bacio sulle labbra.
- siamo pieni di vernice- gli feci notare ridendo.
Lui si guardò i vestiti come se non se ne fosse accorto.
- uh hai ragione...- dicendo questo mi abbracciò e mise il viso nell'incavo del mio corpo facendomi salire i brividi per tutta la colonna vertebrale.
- vuoi fare un bagno?- gli chiesi.
- insieme? Oh che cattiva ragazza che sei a fare certe proposte - disse prendendomi in giro.
Io gli diedi uno schiaffo sulla spalla e mi misi a ridere.
- stupido, dicevo tu nel tuo appartamento e io nel mio-
- mi stai cacciando? - disse sorridendomi. Io ricambiai il sorriso e annuì scherzosamente.
- capisco, spero solo che non sia perchè stai aspettando l'amante - continuò scherzando.
- no, purtroppo ho solo te - così dicendo lo baciai.
- purtroppo eh?- Disse Eric mentre mi continuava a baciare e mi sfiorava i fianchi dove sapeva che soffrivo il solletico.
- no!- urlai ridendo cercando di liberarmi dalla sua presa.
- eh no,adesso tu resti qui- disse lui continuandomi a fare il solletico.
- ti prego, farò tutto quello che vorrai ma lasciami- lui smise all'istante
- tutto? Qualsiasi cosa?-
-si- risposi riprendendo fiato dopo le troppe risate e toccandomi la pancia dolorante.
- perfetto - lui aprì le braccia e io scappai via, temendo altro solletico.
- e tu dovresti essere un'intrepida?- mi derise lui.
- zitto tu- gli dissi ringhiando con finto tono arrabbiato dopo essermi accucciata sul divano e facendogli vedere solo gli occhi, usando lo schienale come trincea.
Lui rise e alzò le braccia sorridendo come se gli stessi puntando contro una pistola, avvicinandosi piano piano.
- posso darti il bacio della buonanotte ? - mi chiese.
Io mi tolsi dal mio nascondiglio e aprii le braccia invitandolo a baciarmi.
Lui con poche falcate fu sulle mie labbra e mi baciò appassionatamente.
- mi stai facendo avere dei ripensamenti sul cacciarti- gli dissi gemendo.
Lui sorrise e, dopo altri tanti e piccoli baci mentre lo accompagnavo alla porta, fui da sola nel mio appartamento.

sono coraggiosa e intelligente... sono divergente (divergent love story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora