Ero ancora immersa nel mondo dei sogni quando sentii qualcuno che mi chiamava.
-Annie- la voce che mi arrivava attutita e lontana, era maschile e profonda.
-Annie,svegliati- la voce continuò a chiamarmi con tono più irritato e scandendo le parole.
Finalmente riuscii ad aprire gli occhi.
Mi trovavo sul mio piccolo letto nel mio appartamento poco illuminato.
-Annie, apri questa porta. Ora.- Finalmente fui capace di capire chi mi stesse chiamando.
Sebastian.
Ancora intontita per il sonno, mi alzai e andai ad aprire la porta che il mio amico stava prendendo a pugni.
Dietro vi trovai un Sebastian un po' irritato con le braccia incrociate sul petto che mettevano in risalto i suoi bicipiti, una canottiera ovviamente nera,pantaloni militari, occhi nerissimi che mi ispezionavano, un ciuffo ribelle dei suoi capelli color oro tra gli occhi e postura dritta.
-cavolo, Sebastian, cosa vuoi?- dissi sbadigliando.
-Dobbiamo andare a fare colazione.Muoviti.- così dicendo, mi prese per le spalle, mi girò e mi fece rientrare nel mio appartamento, senza badare ai miei lamenti di protesta.
-e comunque... bel pigiama-disse dopo essersi chiuso la porta alle spalle, ghignando. In quel momento mi accorsi che indossavo solo una maglietta di Eric e che, anche se per me era enorme, non arrivava a metà coscia.
Arrossii violentemente, causando la risata del mio amico.
-porco- dissi prendendo un cuscino dal divano e lanciandolo verso Sebastian, troppo occupato a ridere per schivare il colpo.
-mascalzone - un altro cuscino.
-disgraziato- un terzo cuscino.
-zozzone- l'ultimo cuscino volò colpendo Sebastian sul viso e lasciandomi senza munizioni.
-vuoi la guerra ? E che guerra sia- disse lui.
prima che si potesse muovere, corsi verso la mia camera da letto chiudendomi la porta alle spalle e in faccia a Sebastian.
-non è giusto! Perchè io devo sempre stare fuori!?Apri questa dannata porta-
Presi i primi vestiti che trovai e mi preparai in fretta.
Quando aprii la porta, Sebastian, molto velocemente, mi prese in braccio e mi mise sulla sua spalla come un sacco di patate.
-Lasciami!- urlai dandogli dei pugni sulla schiena.
-No, ora sei mia- disse e io, anche se non potevo vederlo, ero sicura che stesse ghignando.
-No, io sono di Eric. ora mettimi giù-
Il mio amico mi gettò sul divano e con movimenti agili mi si mise sopra a cavalcioni sorridendomi.
-Ora ti faccio vedere io - incominciò quindi a farmi il solletico.
-No... no... basta ... smettila- dissi ridendo e cercando di divincolarmi. Lui allora si fermò.
-Sia chiaro, mi fermo solo perchè ho fame e perchè e molto probabile che il tuo fidanzato ti stia cercando-
Ci sistemammo e insieme andammo nella mensa. Cercai con lo sguardo Eric, ma non lo trovai. Allora ci sistemammo al nostro solito tavolo dove c'erano già Sil e Will.
Di Leila nessuna traccia.
-L'hai vista ?- Chiesi a Sil con tono preoccupato.
-No. Sono andata da lei ma mi ha mandato via- mi rispose sospirando. - ho paura,Annie. Ho paura che stia soffrendo...troppo-
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sono coraggiosa e intelligente... sono divergente (divergent love story)
FanfictionAnnie è un erudita. Si trasferisce negli intrepidi perché è stanca di non avere avventura nella sua vita. Cosa farà quando suo fratello , che si era trasferito negli intrepidi prima di lei, le presenterà due persone che lotteranno per il suo amore?