Capitolo 18

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i giorni passavano e le simulazioni della fase due continuavano. Avevo vissuto altre quattro paure :
- essere buttata nel baratro da una forza invisibile.
- la solitudine
- essere tradita dalle persone che amo
- perdere le persone che amo
Quattro mi stava aiutando a non mostrare la mia divergenza.
Lui aveva avvisato Josh e anche mio fratello si impegnava a darmi consigli... L'unico che non lo sapeva però era Eric.
Avevo paura di dirglielo però... Giravano cattive voci sui divergenti...
E se avesse avuto paura di me? O più probabilmente ... Odio o ... Schifo?
No, non potevo diglielo.
Era l'ultimo giorno della seconda fase. Il mio nome fu chiamato e mi avviai nella sala delle simulazioni aspettandomi di trovare il sorriso di Quattro ad accogliermi con le sue raccomandazioni sul problema divergenza...
Ma non fu così. Non trovai il sorriso di Quattro ad accogliermi, ma quello di Eric...
- ciao- mi disse appena mi vide. Si abbassò e mi diete un bacio ma io non risposi. Ero ancora troppo scioccata...
- che cosa...- stava chiedendo con faccia delusa ma io lo interruppi.
- che ci fai qui?- chiesi cercando di nascondere la paura.
Ero terrorizzata. Lui non doveva essere qui. Non poteva...
Ero già nella simulazione? Era una nuova paura?
- Oggi faccio io le simulazioni. Pensavo che ti avrebbe fatto piacere vedermi ma invece...sembra che tu preferisca la compagnia di qualcun altro...-
- Non è vero...- dissi timidamente guardando il pavimento.
Lui mi prese il mento e mi alzò il viso per guardarmi negli occhi.
- c'è qualcosa che non va?- mi chiese con occhi inquisitori.
Non volevo litigare con lui, per questo gli diedi un leggero bacio sulle labbra.
- che non mi baci abbastanza - dissi sorridendogli.
- prenderò provvedimenti- mi disse sorridendomi e baciandomi ancora.
- adesso però dobbiamo fare la simulazione -
Prese una siringa e mi iniettò un liquido nel collo poi tutto divenne buio.

Mi ritrovai nel dormitorio degli iniziati. Sapevo in quale paura ero... Il tradimento dei miei amici. Mi apparve davanti Sil
- che schifo che mi fai. Sei veramente insopportabile. Come ho potuto essere tua amica.-
Arrivò anche Leila
- sono d'accordo con te Sil. E se posso dirti la verità, mi fa piacere che tu stia con qualcun altro. Così non dai fastidio a noi. -
Le lacrime mi arrivarono agli occhi ma io non le feci scendere. Incominciai a correre oltre le mie finte amiche e uscii dal dormitorio.
Apparve Josh
- che sorellina stupida che sei. Sei stata la mia disgrazia. Avrei preferito non vederti mai nascere. -
Corsi oltre. Vidi Quattro insieme a Will ridermi in faccia e urlarmi contro.
- stupida, credevi veramente che potessimo mai essere tuoi amici?-
Corsi più che potei senza una meta. Continuai a trattenere le lacrime. Non dovevano scendere, non dovevano scendere...
Arrivai al baratro. Non ero mai arrivata a questo punto... Ora non sapevo cosa sarebbe accaduto.
Apparve Eric... O no...
- Annie cosa è successo?- sembrava preoccupato.
Venne vicino a me e mi abbracciò.
- Eric- dissi sollevata.
Sentii delle risate.
- Eric perchè ridi?- chiesi allontanandomi da lui.
- tu credevi?- continuò a ridere.
- tu credevi che io ti avrei potuto voler bene? Io?- rise ancora più forte.
- una piccola erudita come te poteva meritare il mio amore? Una come te? - disse con voce maligna.
Con un movimento fulmineo mi prese per il collo.
- Eric... Ti prego - fece una risata.
- era tutto un gioco. Tutto uno stupido gioco. Non ti ho mai amata. Non potrò mai amarti- disse stringendo la presa sul mio collo.
Chiusi gli occhi e una lacrima cadde sulla mia guancia.
"Non è reale, non è reale" pensai.

Poi mi svegliai di colpo. Ero ancora sulla sedia della simulazione. Le lacrime mi rigavano le guance e mi misi le mani sugli occhi singhiozzando.
Non mi importava se c'era qualcuno. Non mi importava se c'era Quattro o Eric..
Eric.
Mi tolsi le mani dagli occhi.
Eric mi stava guardando con un misto di stupore e disgusto.
Mi aveva scoperto, aveva scoperto che ero divergente.
- Annie...Sei....- era l'unica cosa che sapeva dire.
Non riuscii più a guardarlo mentre mi osservava con quello sguardo quindi uscii dalla stanza. Corsi per vari corridoi ancora con le lacrime che scendevano sulle guance.
Mi fermai quando non ebbi più fiato, in un corridoio buio. Mi sedetti per terra e continuai a piangere...
Non mi avrebbe più voluto come fidanzata e mi avrebbe guardata sempre con quello sguardo disgustato...
Avevo sentito dire che i leader uccidevano i divergenti...
Ripensai alla mia simulazione e un singhiozzo più forte degli altri mi uscii dalle labbra...
Sarebbe stato lui a denunciarmi? O peggio, mi avrebbe uccisa lui stesso?
Sentii una mano sulla spalla. Mi voltai e vidi la sagoma di Eric. Mi ritrassi di scatto.
- non farmi del male,ti prego...- mi alzai da terra e indietreggiai.
- Eric, ti prego- singhiozzai
Fece uno scatto e mi prese il braccio.
Sussultai pensando che mi avrebbe picchiato o fatto del male...
-Lasciami, Eric , ti prego... Non mi uccidere...- cercai di fargli mollare la prese ma lui mi spinse vicino a se e mi abbracciò.
- shh , shh ... Non ti farei mai del male. - mi strinse più vicino a se e mi diede una bacio sulla testa. Continuai a singhiozzare nell'incavo del suo collo cercando di calmarmi.
- va tutto bene, va tutto bene- continuava a sussurrarmi.
i singhiozzi passarono e lui si allontanò un po' per guardarmi negli occhi.
- non... Non mi ucciderai ?- chiesi tremando.
Mi strinse di nuovo a se.
- non ti farei mai del male- disse tra i miei capelli.
Uscimmo dal corridoio e andammo nel suo appartamento. Mi fece stendere sul suo letto e mi tenne nelle sue braccia finché non mi addormentai.

sono coraggiosa e intelligente... sono divergente (divergent love story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora