Capitolo 33

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Il giorno dopo mi svegliai di buon ora e andai a correre.
Avevo preso la decisione di accettare il posto come capofazione.
La mia vita finalmente stava prendendo il verso giusto e per questo ero piena di energia e non riuscivo a stare ferma.
Eric era tornato da me e, anche se in segreto, eravamo insieme e felici.
Mi alzai da letto del mio appartamento e andai verso il mio armadio.
Presi una felpa nera con sopra un teschio e la scritta sotto " bad girl here" e i pantaloncini da corsa nero scolorito . Presi le scarpe da ginnastica e dopo aver indossato tutto e aver pettinato i capelli corti biondi , uscii.
Andai fuori dalla fazione, nelle strade che non conoscevo molto ma in cui mi orientavo abbastanza.
Non mi importava del tempo che passava o del dolore ai muscoli delle gambe, ne avevo bisogno. Avevo bisogno di quella sensazione di bruciore ai muscoli che avevo sperimentato nei giorni in cui non ero ancora un'intrepida a tutti gli effetti e avevo bisogno del silenzio del mattino per pensare a tutto quello che stava succedendo in quei giorni così movimentati.
Correvo più o meno da un'ora e mi trovavo in un prato verde e bellissimo quando sentii una mano sulla spalla.
I miei sensi si attivarono all'istante e percepii un possibile pericolo. Chi poteva essere ? Un escluso forse? Qualcuno che mi volesse fare del male? Non ci pensai due volte. Mi girai e tentai di dare un pugno al mio "aggressore" quest'ultimo però fu più veloce di me e schivò il mio colpo uscendo da mio campo visivo.
Due braccia forti e muscolose mi presero da dietro, mi sollevarono e mi poggiarono sull'erba e poi la persona misteriosa fu su di me, bloccandomi le braccia e le gambe con le sue e facendo aderire i nostri corpi.
Mi ritrovai di fronte gli occhi più belli del mondo e che amavo.
- buon giorno amore. Speravo in un benvenuto migliore... ma mi so accontentare per tua fortuna-
Eric mi fece l'occhiolino mentre mi sorrideva divertito dalla mia espressione sorpresa.
Si abbassò su di me e mi baciò dolcemente le labbra.
- mi hai fatto spaventare- dissi cercando di trattenere un sorriso smagliante solo perchè si trovava vicino a me.
- sei intrepida adesso. Non puoi avere paura.... Oppure puoi avere paura ma non di me-
Rise leggermente e io feci lo stesso.
-ora potresti toglierti di dosso? - gli chiesi continuando a sorridere.
Lui mi guardò maliziosamente e si avvicinò ancora di più, riempiendo tutti gli spazi fra i nostri corpi.
-perchè dovrei? A me piace questa posizione - detto questo mi baciò e io risposi al bacio.
- che ci facevi qui ? - dissi interrompendo il bacio.
- correvo. Come stavi facendo tu. - solo ora notai come era vestito. Un pantalone leggero nero e una canottiera dello stesso colore resa piú aderente dal sudore e che metteva in evidenza i muscoli.
Era bellissimo
- hai mangiato ? - mi chiese riportandomi sul pianeta terra.
-eh? Ah no. No,non ho mangiato. -
Lui si alzò e mi tese la mano per aiutarmi a fare lo stesso.
- vieni. Non puoi non mangiare dopo aver fatto tanta attività fisica -
accettai il suo aiuto e mi tirai su. Appena fui in piedi i braccio di Eric mi avvolse e mi portò più vicino a lui.
Camminammo insieme finché non arrivammo in un campo dei pacifici poco lontano.
Il campo era pieno di alberi ed era completamente deserto. Il sole era sorto e ora picchiava forte sulle nostre teste.
Il capofazione mi condusse sotto un albero e lì, protetto dall'ombra , c'era uno zaino nero con il simbolo degli intrepidi.
Era di Eric
Il ragazzo aprì lo zaino e infilò il braccio dentro.
Ne estrasse due magliette bianche , una scatola per cibo con due fette di torta al cioccolato, due succhi di frutta , una seconda scatola con dei biscotti e due forchette avvolte in due tovaglioli.
- non ero sicuro di cosa tu preferissi per colazione oggi perchè a volte cambi quindi...-
mise il cibo sull'erba e mi porse una delle due magliette.
- se rimani con i vestiti bagnati dal sudore ti prendi la febbre-
Io rimasi a guardarlo. Senza fare niente. Ero molto sorpresa. Veramente sorpresa.
Mi buttai su lui e lo abbracciai forte.
- sei fantastico- gli dissi prima di baciarlo. Lui rispose al bacio accarezzandomi la guancia dolcemente.
- lo so. Però non dirlo a nessuno . Ho una reputazione da difendere- ridemmo insieme e poi ci cambiammo e magliette, io dietro all'albero per non farmi vedere da lui.
Dopo mi sedetti in mezzo alle sue gambe. Io che mi appoggiavo al suo petto e lui che si appoggiava all'albero.
E così incominciammo a fare colazione.
- che ti va di mangiare ?- gli chiesi io
- la torta ovviamente - gli sorrisi e presi la scatola e una forchetta. Aprii la scatola, tagliai un pezzo di torta da una delle due fette con la forchetta e mi voltai verso di lui.
- apri la bocca - lui obbedì e io lo imboccai.
Dopo lui fece la stessa cosa con me e fra baci e cibo finimmo la colazione.
- dovremmo tornare...- dissi giocando con la sua mano.
- lo so... Ma se tornassimo dovremo fare finta di non stare insieme. Non potremo baciarci né abbracciarci... - mi strinse di più e mi diede un bacio sulla testa.
- e se restassimo qui? Cioè... Fuori dalla fazione? Solo per oggi. -
Lui ci pensò un po' e poi rispose..
- ci sto. Una giornata solo io e te. Per festeggiare. - lo abbracciai e poi continuammo a baciarci per un tempo indeterminato.
Dopo decidemmo di fare una passeggiata per le varie strade.
Eric mi portò a vedere tanti posti della sua infanzia e io feci lo stesso con lui.
Mi portò in un parco giochi abbandonato dove , mi raccontò , giocava con i suoi amici da bambino invece di studiare. Lì, mentre mi rincorreva per avere un bacio che a parer mio si doveva meritare, vidi il suo lato giocoso e mi resi conto che dentro alla sua corazza di capofazione, c'era un bambino che aveva ancora voglia di divertirsi.
andammo anche al lago dei pacifici,dove mio padre mi aveva insegnato a nuotare.
Rimanemmo con i piedi a mollo nell'acqua e promettemmo di ritornare per far un bagno insieme.
Restammo fuori dalla fazione fino al tramonto, pranzando con i biscotti che non avevamo mangiando a colazione e finendo i succhi di frutta.
- è ora di tornare- mi disse Eric quando vedemmo il sole e rendendoci conto dell'ora.
Saltammo sul treno e ci sedemmo per terra.
Io sulle gambe di Eric e lui con la testa nell'incavo del mio collo.
Mi addormentai per la troppa stanchezza della giornata trascorsa con la persona che amavo.

Quando mi svegliai non ero più su treno, ma nell'appartamento di Eric. Sul suo letto .
Sempre tra le sue braccia.
- hey - mi disse lui baciandomi la testa
- hey - gli risposi sorridendo debolmente
- stanca? -
- non tanto ora- mi baciò il naso e io risi piano
- ti sei divertita? - mi chiese mettendo la testa nell'incavo del mio collo.
- tanto- lo baciai prima dolcemente e poi, a mano a mano che passavano i secondi, più profondamente.
Mi ritrovai sotto di lui, sentendo le sue mani accarezzarmi i fianchi sotto la maglietta.
Non so come , ma le magliette scomparirono.
Così come il resto. È rimanemmo solo noi.
Noi è i nostro amore.
E poi successe.
Non posso dire che sia stato perfetto....
Perchè la perfezione non esiste.
Ma era vicinissimo ad essere veramente perfetto.
E per me lo fu.

------- nota dell'autore -------
Scusate il ritardo. Piccolo blocco ;)

sono coraggiosa e intelligente... sono divergente (divergent love story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora