Capitolo 50

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-allora cominciate!-

Entrambi ci mettemmo in posizione di guardia: braccia in alto, uno più dell'altro e con i pugni ben chiusi. Ci incominciammo a muovere in modo circolare mentre ci studiavamo e tentavamo di scovare un punto scoperto da dove iniziare a colpire. La mia mente era un turbine di pensieri. Invano, osservavo ogni minimo particolare del corpo di Theo pur di trovare una scappatoia che mi permettesse di colpirlo e scappare abbastanza in fretta prima della reazione. Non era semplice, e, inoltre, anche solo dal portamento si intendeva che il ragazzo fosse migliorato moltissimo dall'ultima volta che ci eravamo scontrati. Era più dritto, più sicuro, i muscoli dei bicipiti si erano rafforzati e anche il suo sguardo non ricordava più quello di un animale selvaggio portato a seguire il puro istinto ma era più concentrato, schematico. Non sarebbe andato avanti senza una strategia.

-te la stai facendo sotto, piccola secchiona?- chiese Theo ghignando. 

Io lo ignorai e continuai a ragionare. Se lui non stava facendo niente, significava che si trovava nella mia stessa situazione. Forse con quell'affermazione stava tentando di provocarmi, farmi reagire istintivamente e stendermi con una mossa elementare. Non avrei rischiato. 

Forse l'avrei fatto mesi prima durante l'iniziazione, ma ora no. Eravamo cresciuti tanto e non mi sarei fatta ingannare così facilmente. Sentivo il cuore battere all'impazzata mentre continuavamo a girare in tondo, a fare delle piccole ma incerte e inutili finte con i piedi per far partire l'altro. 

Il tempo sembrava infinito anche se in realtà erano passati un paio di minuti quando infine trovai quel punto tanto ambito. La guardia di Theo si era allargata tanto da scoprire il fianco. 

Era una finta. Sicuramente l'aveva fatto consciamente con l'intento di prendermi di sorpresa successivamente. Pur sapendolo, però, non potevo lasciarmi sfuggire un'occasione del genere. Dovevo comunque trasformare quella trappola in un'occasione di vittoria. 

Con due falcate mi avvicinai e tentai un calcio al fianco che lui, prontamente, parò. Mi aveva fatta avvicinare  così da potermi prendere per la maglietta e farmi cadere a terra. Prima che potesse farlo, però, mi aggrappai alle sue spalle con tutta la forza che avevo conficcandogli le unghie nella pelle, e gli diedi una testata in pieno viso. Sentii un leggero "crack" e capii di avergli rotto il naso, mentre un forte male sulla fronte mi fece digrignare i denti. Theo con un imprecazione lasciò la presa ma io non potevo fermarmi e, quindi, ignorai il rivolo di sangue che scendeva dalla fronte e il disorientamento della botta e gli diedi un calcio in pieno stomaco, riprendendo la posizione di guardia. Theo si piegò in due ma, quando feci per dargli un terzo colpo, riuscì a bloccarmi e a sferrarmi un pugno in faccia. 

Era fortissimo, tanto che caddi a terra. Sentivo già lo zigomo gonfiarsi. Un calcio mi prese in pieno petto e sentii mancarmi il fiato. Nonostante ciò, riuscii a trovare la forza di rotolare dall'altro lato del ring per rimettermi in piedi.

-che fai? Scappi? Non penso ti aiuterà dopo che ti avrò sconfitta. Diventerai un'esclusa.-

Continuai ad ignorarlo e a tentare di pensare. Sentivo il fiato corto, le braccia pesanti e le gambe stanche. L'incontro non poteva andare ancora avanti per molto. Dovevo trovare una soluzione.

Anche Theo deve aver pensato la stessa cosa perché si avvicinò e tentò di colpirmi in viso. Riuscii a scansare il colpo,abbassandomi,per poi dargli un calcio allo stinco e farlo cadere in ginocchio. Approfittai della situazione per rifilargli una ginocchiata sul mento con tutta la forza che avevo ma forse non bastò perché mentre stavo per colpirlo di nuovo, mi ritrovai sdraiata per terra e col naso sanguinante. Per un secondo vidi dei puntini neri che si facevano strada davanti agli occhi ma, un po' per la paura e un po' per l'adrenalina che mi scorreva nelle vene, riuscii a riprendermi giusto in tempo per schivare il piede di Theo che mi sarebbe arrivato dritto nelle costole. Mi rialzai traballando e mi rimisi in guardia. 

Theo mi si scaraventò addosso con tutta la sua furia e per una seconda volta riuscii a togliermi giusto in tempo e rispondere con una ginocchiata nel basso ventre. Congiunsi le mani e, questa volta più forte di prima, lo colpii sulla schiena facendolo cadere a terra. Senza aspettare nemmeno un secondo, gli diedi un calcio nel fianco. Tentai di colpirlo una seconda volta, ma una mano mi afferrò per la caviglia e mi tirò giù e mi ritrovai stesa per terra. Theo tentò di imprigionarmi piazzandomisi sopra ma prima che ci riuscisse gli sferrai un colpo sul collo che lo fece cadere all'indietro. Il sangue ormai mi scendeva sulle labbra, le nocche mi bruciavano e per tutto il corpo sentivo un puntiglioso dolore dovuto ai colpi subiti. 

Strisciai lontano da Theo e mi allontanai il giusto per riprendere fiato. 

Guardai i mie istruttori che si trovavano intorno al ring. Non dovevo avere una bella cera. 

Josh mi guardava con dispiacere, come se tutta quella situazione fosse stata colpa sua. Quattro aveva un'espressione impassibile ma stringeva i pugni talmente forte che si vedevano le vene sulle braccia. Sebastian era furioso e non tentava nemmeno di non darlo a vedere: aveva la mascella contratta, gli occhi neri pieni di rabbia  fissi su Theo e, anche se da un lato mi ispirò una grande tenerezza tutta quella protezione nei miei confronti, non potei fare a meno di avere un po' di timore in quel piccolo psicopatico biondo. 

Alla fine, guardai Eric. Sorprendentemente era sereno. Non dava segno di essere furioso, dispiaciuto o altro. Era tranquillo. Mi guardò negli occhi e capii. Lui credeva in me. Sapeva che sarei riuscita a stendere Theo e che gli avrei potuto fare abbastanza male anche senza il suo intervento. Credeva in me e io non potevo deluderlo. Mi rialzai e mi misi in guardia.

-vuoi ancora tentare? Non sei stanca, piccola stronza?-

Theo avrebbe sicuramente continuato se non fosse stato per un pugno sulla mascella che lo fece stare zitto. Arrivò il secondo in pancia e poi un terzo sul naso. Un calcio mi prese il fianco ma strinsi i denti e gli sferrai un pugno sul collo. Ormai Theo era a terra e dopo qualche altro calcio subito e altri pugni dati riuscii a colpirlo di nuovo in faccia e a farlo svenire.

Avevo vinto.

Mi sedetti per terra. Non capivo più niente. Sentii due braccia avvolgermi e due occhi verdi guardarmi e fissarsi nei miei. Sorrisi lievemente.

-ci sono riuscita ?-

-si, ci sei riuscita-

Poi non vidi più niente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 07, 2017 ⏰

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