Capitolo 17

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Mi sveglia tra le forti braccia di Eric che mi stringevano. Era il primo giorno della seconda fase e avevo una paura tremenda.

- andrà tutto bene- mi disse Eric dandomi un bacio sulla fronte.

- ma cosa dovremmo fare?- gli chiesi per la millesima volta

- ti ho già ripetuto una decina di volte, che non posso dirtelo. Però sono sicuro che potrai superarla. -

Sbuffai e lui sorrise. Era senza camicia perchè si era appena fatto la doccia e si era portato nel bagno solo i pantaloni... Era bellissimo...

Mi si avvicinò per darmi un bacio ma io mi allontanai.

- no! Tu sei cattivo!- dissi con voce da bambino piccolo e gettandomi sul letto a faccia in giù.

Sentii una leggera risata e poi la pressione sul letto aumentare.

Si era seduto vicino a me...

- sono cattivo?- chiese mettendomi una mano sulla schiena e accarezzandomela.

- si- risposi con la stessa voce da bambino.

In modo fulmineo mi prese e mi mise sulle sue gambe e incominciò a farmi il solletico come la sera del nostro primo bacio.

Questa volta riuscii a liberarmi.

- punto uno. Non farlo più- dissi senza fiato per le troppe risate.

- punto due. Siamo in ritardo. Quindi mettiti una dannata maglietta anche perchè mi stai facendo andare gli ormoni in subbuglio. - urlai l'ultima parte e lui si mise a ridere di cuore.

Dopo pochi minuti eravamo fuori il suo appartamento.

A colazione non trovammo nessuno. Mangiammo in fretta e andammo nella sala delle simulazioni... O almeno così l'aveva chiamata Eric. Mi spiegò finalmente cosa dovevamo fare.

Superare le nostre paure. Un brivido di terrore percorse tutto il mio corpo.

Ero l'ultima a dover entrare...

Quando fu il mio turno, entrai in una stanza come quella del test attitudinale solo un po' più piccola. Appena entrai Quattro mi sorrise.

- non preoccuparti. E ricorda: è solo una simulazione. Quindi cerca di mantenere il respiro calmo e regolare- mi iniettò un liquido nel collo e tutto divenne nero.

Mi ritrovai in un prato. Ad un certo punto mi sentii qualcosa salire sulla gamba. Guardai e vidi uno schifoso ragno grande e peloso. Cercai di togliermelo di dosso ma poi ne arrivarono due... Tre... Quattro... Dieci.... Cinquanta... Infiniti.

Chiusi gli occhi cercando di non pensare alle zampette che mi percorrevano il corpo.

Dopo quello che mi sembrò un tempo infinito tutto divenne buoi.

Mi svegliai ancora con la sensazione di avere quelle bestiacce addosso per questo cominciai ad agitarmi cercando di togliermi dei ragni invisibili.

Quattro allora, fece uno slancio verso di me e mi abbracciò accarezzandomi le braccia e la schiena per farmi passare la sensazione.

- è tutto passato. Non preoccuparti. È tutto finito- mi sussurrava. Poi mi mise un dito sotto il mento per farmelo alzare e ci guardammo negli occhi.

- Annie... Sei divergente?-

sbiancai.

- non avere paura. Non lo dirò a nessuno.- mi abbracciò di nuovo.

- posso chiederti un'altra cosa?-

Annuii.

- dove sei stata per tutto il pomeriggio di ieri e a colazione oggi?- mi chiese con occhi inquisitori.

sono coraggiosa e intelligente... sono divergente (divergent love story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora