Capitolo 43

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Il giorno dopo andai a fare colazione con il polso coperto da un grande bracciale di pelle nero con dei ghirigori sopra che rappresentavano forza e coraggio...o almeno così mi aveva detto Tori.
- bel bracciale - mi disse Eric sogghignando appena mi misi nel posto accanto al suo nella mensa.
- grazie anche il tuo mi piace molto- dissi guardando il polso del capofazione ancora coperto.
Lui sorrise e passammo la colazione in un silenzio pieno di sguardi e di parole non dette.
- ti auguro una bella giornata - disse Eric alzandosi dal suo posto e rivolgendomi un leggero sorriso.
Finita la colazione, mi alzai e mi incamminai verso la sala di formazione attraversando i corridoi bui della fazione.
Dentro la sala vi trovai Josh  dietro un tavolo con sopra fogli, un computer e vari libri.
Appena  varcai la porta mi guardò con sguardo duro.
- siediti- disse lui indicando la sedia di fronte a lui e distogliendo lo sguardo dalla mia figura. Io obbedii e lo guardai con il suo stesso sguardo di prima.Durante la lezione Josh non posò più il suo sguardo su di me al contrario di quello che feci io. Lo fissai per tutta la mattinata , facendo finta di ascoltare una lezione sui computer che già sapevo usare.
- bene, buon pranzo- disse quando terminò di parlare in modo frettoloso e sbrigativo. Poi si girò  e incominciò a sistemare i fogli con cui mi aveva illustrato dei procedimenti con cui aprire cartelle , siti e altre cose.
Io mi alzai e mi avvicinai a mio fratello che mi ignorava, guardandolo con sguardo truce.
- sei un vigliacco , Josh - detto questo non aspettai una risposta e uscii dalla stanza , non guardandomi indietro e andando verso la mensa.
Dentro non trovai nessuno di mia conoscenza a parte Shauna e Zeke a cui preferii non unirmi.
Mangiai un hamburger con delle patatine fritte e una fetta di torta al cioccolato e dopo aspettai la fine della mia pausa pensando a Josh, Quattro e soprattutto ad Eric. Solo al pensiero di quest'ultimo nome un leggero sorriso comparve sulle mie labbra.
Alla fine mi alzai dal mio posto sbuffando per andare nella sala di formazione.
Lì vi trovai un Sebastian a torso nudo , con un pantalone largo nero a vita bassa che metteva in risalto la V degli addominali, seduto con una mano fra i capelli biondi e gli occhi persi a guardare il nulla.
Lentamente mi avvicinai, temendo un suo attacco. Una passo alla volta, sinistro , destro, sinistro, destro, mi avvicinai al ragazzo che non fece caso a me, rimanendo nel suo stato di trans.
- Sebastian- mi azzardai a dire a bassa voce. Il ragazzo non si mosse.
- Sebastian - ripetei con voce più alta, avvicinandomi ancora di più e mettendomi al suo fianco.
- Sebastian- ripetei per la terza volta accovacciandomi vicino a lui con le ginocchia a terra.
- Sebastian posso sapere...- non riuscii a terminare la frase che con un movimento fulmineo Sebastian mi sovrastò.
Pensando ad un attacco, urlai  e incominciai a  dimenarmi.
- shh, zitta- sussurrò  Sebastian con il viso nell'incavo del mio collo. Solo in quel momento mi accorsi che non stava cercando di farmi male .
Due forti braccia mi strinsero ad un corpo muscoloso , cingendomi per i fianchi.
Mi stava abbracciando.
Sebastian, il ragazzo sadico, senza emozioni, mi stava abbracciando.
Senza pensarci troppo ricambiai l'abbraccio, avvolgendogli le braccia intorno al collo.
- grazie. Per avermi invitato alla caccia alla bandiera, per avermi difeso, per esserti messa contro tuo fratello e i suoi amici per difendere me.... Grazie per essere mia amica - strinsi di più Sebastian sorridendo e accarezzandogli i capelli. Di scatto lui si staccò dal mio collo per guardarmi negli  occhi e procurandomi un sussulto.
- perché noi siamo amici , vero?- i suoi occhi nerissimi erano pieni di agitazione e il suo corpo si tese come le corde di un violino.
Gli sorrisi e annuì senza esitazione.
Lui ricambiò il sorriso, mostrandomi i suoi denti bianchissimi e finalmente vidi il vero sorriso del capofazione Sebastian. Non era un ghigno o un sorriso di cortesia. Era un sorriso felice.
Uno di quelli in cui ti brillano gli occhi.
Il ragazzo mi prese in braccio e mi fece volteggiare in aria causando un mio urletto di sorpresa.
- la mia amica Annie- disse ridendo. - il mio amico Sebastian- gli risposi ridendo a mia volta.
Dopo ci sedemmo tutte e due per terra e lui incominciò a osservarmi.
- non dovremmo allenarci ?- gli chiesi.
- oggi no- disse continuando a sorridermi. - Ti sei messa con Eric,vero?-
Un brivido mi percorse la schiena e sbiancai. - non lo devi dire a nessuno- gli dissi smettendo di sorridere.
- non ti preoccupare. Ho le labbra cucite - mi rispose sorridendo anche se notai una leggera delusione nei suoi occhi.
- come mai non lo dite in giro?- chiese lui. Allora io gli raccontai dei problemi con Josh, tra lui ed Eric, che mio fratello aveva sempre preferito Quattro ad Eric.
- che stronzo- disse Sebastian terminato il racconto.
- lo so- dissi sospirando - ma è sempre mio fratello. Sangue del mio sangue-
Dopo continuammo a parlare del più e del meno. Mi raccontò della sua vita da pacifico. Che dato il suo carattere, quasi ogni giorno gli iniettavano delle dosi di una speciale droga. Che era figlio unico e che aveva una madre buona come il pane che lo amava con tutto il cuore e con cui continuava a vedersi. Invece suo padre non aveva mai accettato la sua natura da intrepido. Si vergognava molto del figlio.Lo aveva sempre ignorato e quando Sebastian aveva cambiato fazione, giura di aver visto la madre piangere mentre suo padre sorrideva compiaciuto del fatto che non avesse più il peso del figlio che disonorava la famiglia.
Quel sorriso da parte del padre era stata la causa della rottura del cuore di Sebastian che dopo si era impegnato al massimo per essere il migliore.
Primo nella sua classifica, il capofazione più giovane prima di Eric, il più bravo, il più intelligente, il più forte.
Mi raccontò anche che all'inizio odiava Eric, ma poi con il tempo aveva smesso rendendosi conto che il nuovo capofazione non era tanto diverso da lui e sostituì l'odio con l'indifferenza.
- wow, che storia- dissi dopo averlo ascoltato.
- tutti abbiamo i nostri problemi e tutti dobbiamo o affrontarli o convivere con questi- disse lui.
Restammo in silenzio per un po' di tempo finchè Sebastian,sospirando, si alzò tendendomi una mano.
- andiamo, penso che il tuo fidanzato ti stia aspettando-
Presi la mano del mio amico che con uno strattone mi mise in piedi, stupendomi della sua forza per l'ennesima volta.
- come hai fatto a capire che io ed Eric ci amiamo?- gli chiesi mentre lui continuava a stringermi la mano.
- i vostri occhi. - disse semplicemente,cominciando a camminare verso l'uscita, facendo dondolare le nostre mani unite.
- posso farti un'altra domanda?- gli chiesi .
- tutto quello che vuoi- disse guardandomi.
- perchè sei sempre a torso nudo?- sorrisi e lui ricambiò.
- non è ovvio? Perché sono più sexy- io risi, dandogli una spallata.
- cosa ridi ? Non sono sexy,forse?- disse scherzosamente indicandosi gli addominali - guarda che fisico-
- mhm... Ne ho visti di migliori - lo canzonai.
- no no io sono il migliore. Anche di Eric - disse ghignando.
- Eric è perfetto- difesi il mio fidanzato.
- è proprio vero che l'amore è cieco - disse lui sospirando in modo teatrale facendomi ridere.
Alla fine Sebastian si mise una canottiera nera scollata e insieme andammo a cenare.
Durante la cena Sebastian era rimasto con me, Eric, Will e Sil.
Leila non si era presentata.
A quanto mi aveva detto Sil, la mia amica si era rintanata nel suo appartamento e non voleva essere raggiunta da nessuno.
A quella notizia sospirai, promettendo a me stessa che se domani non si fosse fatta vedere sarei andata a vedere come stava.
Andai a dormire con un senso di preoccupazione per la mia amica ma tanta felicità per aver trovato una persona di cui fidarmi.



-------------- nota dell'autore--------------
Scusate per il ritardo. Spero che questo capitolo vi piaccia e che tutti quelli che seguono la storia stiano continuando a farlo anche se non aggiorno sempre.
Fatemi sapere che ne pensate in un commento e se volete votate :)

sono coraggiosa e intelligente... sono divergente (divergent love story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora