Guardami negli occhi, anche quando non parlo.

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Doveva imparare a gestire ciò che provava, ed io avrei provato in ogni modo a farglielo capire.

"Dimmi cosa provi, quanto sei con me Chriss"
I suoi occhi per un attimo incontrarono i miei, forse sorpresi dalle mie parole, ma poi si spostarono verso il basso.
"Al, ti prego"
"Rispondi, a ciò che ho detto"
"No!"
"Christian, maledizione. Perché non ti lasci andare?"

In uno slancio, si allontanò dal mio corpo. E il suo piede aderì perfettamente contro una sedia, facendola scaraventare contro il muro .

"Porca puttana, devi smetterla di entrare nella mia testa, e di deviare ogni cazzo di discorso"
Incrociai le braccia al petto, assottigliando il mio sguardo

"Dovresti essere tu, quello che deve smetterla di fuggire dai problemi. Perciò rispondi alla mia domanda, o ti giuro che vado via di qui"

Corrugo' la sua fronte, prima di avvicinarsi nuovamente al mio corpo.
"Cos'è un ricatto? E poi Milton, dovresti sapere che non uscirai mai da qui, se non lo voglio io"
"E un dato di fatto, River.
Tu non rispondi, io vado via. E credimi, questa volta non riuscirai a fermarmi"

Staccai la mia schiena da quella parete, ma le sue mani, mi riportarono lì, con estrema brutalità

"Non vai da nessuna parte, Cristo!"

I suoi occhi divennero più scuri del solito, prima che riprendesse a parlare
" Cosa vuoi sentirti dire Milton? Che ti amo follemente, e che da oggi andrà tutto nel verso giusto? Bhe mi dispiace non è così "
"Allora com'è? Dimmelo!" il mio tono di voce, si alzò di qualche decimo, stufa di quel muro che continuava ad alzare tra noi, lo stesso che mi aveva ripetuto più volte di abbassare quanto eravamo insieme.
Davvero coerente da parte sua.

"Mi ispiri costantemente, un letto sfatto, i vestiti sul pavimento, e il sesso dappertutto, ecco cosa provo. Dannazione."
Sorrisi, sapendo bene che aveva risposto di proposito, in quel modo.
Se voleva quel gioco, l'avrei accontentato, al contrario di ogni suo tentativo per allontanarmi.

"Quindi solo sesso?"
"Mi dici perché stiamo facendo questo discorso?"
"Forse perché siamo due ex, che non fanno altro che ritrovarsi continuamente contro una parete?"
"Smettila di usare quella parola,non voglio ripeterlo un'altra volta. E dimmi dove vuoi arrivare"

Umidii le mie labbra, prima di stuzzicarlo ulteriormente.
"Bhe, forse dovresti fare tutto ciò che hai detto, perché sono sicura che mi troverei  i brividi sulla pelle. Cazzo voglio fare l'amore con te.
Non in un modo qualunque, ma un modo che non conosce tempo.
Pelle contro pelle, con il tuo respiro che si fonde con il mio, Chriss non voglio nessuna certezza, ma solo amarti a modo mio, e sentire le tue mani bruciare sul mio corpo."
I suoi occhi si chiusero leggermente, in modo da fondersi completamente nei miei.
"Non sai quello che dici."
Poteva mentire a se stesso, ma non a me. Dato che quelle irridi si erano riempite di una strana luce, e il suo respiro a stento riusciva ad uscire dalle sue narici.
Si stava trattenendo, ed io afferrai il suo viso tra le mie mani, azzerando ogni distanza avessero le nostre labbra.
Non avevo bisogno che parlasse, mi bastava guarlarlo negli occhi.

"So perfettamente quello che voglio. E tu non puoi impedirmelo"
"Alissa" il mio nome uscì dalla sua bocca, più come un rimprovero, lento e rauco.
"Sta' zitto, e baciami"
Poggiai le mie labbra sulle sue, dove strinsi tra i denti la parte inferiore, per poi lasciarla lentamente.
"Porca puttana, Al"

Bastò quello, per far cambiare decisamente le cose.
Le sue forti braccia mi trasportarono dall'altra parte del salone, e non appena la mia schiena aderì contro quel divano, inizai a sfiorare le sue spalle, il suo petto, fino ad arrivare ai suoi addominali, non mi sarei persa nemmeno un centimetro di ciò che avevo di fronte.

Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-Onde as histórias ganham vida. Descobre agora