SESSANTAQUATTRO

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- La prossima volta che organizzerai un massaggio di coppia, per par condicio voglio che il mio massaggio lo faccia un bel ragazzo, giovane e prestante Castle, ricordatelo. - Gli disse mentre ancora in accappatoio tornavano verso la loro camera.

- Andiamo Beckett, pensi che mi rinfaccerai questa cosa ancora a lungo? È stato solo un massaggio fatto da una professionista! - La mano di Kate sulla sua spalla lo fermò obbligandolo a guardarla e quello sguardo diceva tutto, diceva soprattutto "Rick evita di dire un'altra parola che aggravi la tua situazione con tua moglie"

- Certo, lo so io che professionista. Era molto professionale, infatti quando di chiedeva dei tuoi libri, ti diceva che era una tua fan, ti chiedeva autografi, di diceva che era sexy immaginarti scrivere...

- Ok, ok recepito il messaggio... - Le disse cercando di farla smettere quando erano già arrivati davanti alla porta della loro stanza.

- E poi la tua ti palpava tutto ed affondava le mani come come... - Gesticolava mimando il muoversi delle mani a mezz'aria e Rick la guardava divertito mentre richiudeva la porta di camera alle loro spalle, lasciando la borsa con i loro vestiti vicino all'ingresso. - come un polpo ecco... non aveva due mani, ne aveva di più, di sicuro! La mia non faceva così!

- Perché io una stazza molto più imponente, solo per quello Kate! - Non riusciva a smettere di sorridere nel vedere sua moglie gelosa e la cosa lo riempiva di orgoglio. - E poi non so più come dirtelo, le uniche mani che mi interessa che mi tocchino, che mi emozionano ogni volta che lo fanno sono queste.

E così dicendo prese le mani di lei tra le proprie baciandole la punta delle dita.

- Pensi di farti perdonare così? - Chiese non lasciandosi intenerire nemmeno dal suo sguardo da cucciolo che provava a corromperla.

- Mi devo far perdonare? E per cosa? Io non ho fatto niente! - Provò a giustificarsi.

- È proprio quello il punto Castle! Io ero lì e tu non hai detto nulla, ma ti sei preso tutti i suoi complimenti e hai riso alle sue battutine come... come se io nemmeno ci fossi!

- Kate, ma stai scherzando? Tu... tu... ma sei veramente gelosa di una che non ricordo nemmeno già più che lineamenti abbia?

- Io... sì, Rick sono gelosa. Io non so perché ma... lo sono. Sei mio marito e... - Si sentiva terribilmente stupida a fare quel discorso da ragazzina insicura ma era così. Era gelosa di lui. Terribilmente gelosa di lui e più la guardava così, con quel sorriso tenero più lo era.

- Sono tuo marito Kate, lo hai detto tu. E tu sei la donna più importante della mia vita, l'unica che amo, l'unica che voglio. Non hai niente di cui essere gelosa. - La prese e la tirò con decisione verso di se, abbracciandola stretta e strapazzandola un po', cercando di farla ridere e scacciare i pensieri. - Però, se credi che debba farmi perdonare, penso che avrei tanti modi per provare a farlo...

Così dicendo la baciò, mentre allentava la cinta dell'accappatoio, intrufolando le mani all'interno, per accarezzare i fianchi con la pelle ancora leggermente oleata dalle lozioni usate per il massaggio e Kate sarebbe stata veramente contenta di continuare a far sì che le facesse vedere come poteva farsi perdonare, ma tra i due era sempre lei quella che gli ricordava i suoi impegni, dei quali in quelle situazioni, lui avrebbe fatto volentieri a meno, fregandosene di rispettare i tempi, da buona star, si giustificava prendendosi fin troppo sul serio.

- La sua auto, signor Castle! - Il ragazzo al concierge appena li vide avvicinarsi all'uscita li raggiunse a passo svelto. - Seguitemi, vi accompagno.

Uscirono fuori dall'hotel fermandosi davanti all'entrata. Rick teneva Kate vicino a se, cingendole il fianco, senza riuscire a staccarle gli occhi di dosso. Era bellissima con quell'abito blu, corto, che metteva in risalto le sue lunghe gambe e quella profonda scollatura sulla schiena che era così sexy.

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