- La prossima volta che organizzerai un massaggio di coppia, per par condicio voglio che il mio massaggio lo faccia un bel ragazzo, giovane e prestante Castle, ricordatelo. - Gli disse mentre ancora in accappatoio tornavano verso la loro camera.
- Andiamo Beckett, pensi che mi rinfaccerai questa cosa ancora a lungo? È stato solo un massaggio fatto da una professionista! - La mano di Kate sulla sua spalla lo fermò obbligandolo a guardarla e quello sguardo diceva tutto, diceva soprattutto "Rick evita di dire un'altra parola che aggravi la tua situazione con tua moglie"
- Certo, lo so io che professionista. Era molto professionale, infatti quando di chiedeva dei tuoi libri, ti diceva che era una tua fan, ti chiedeva autografi, di diceva che era sexy immaginarti scrivere...
- Ok, ok recepito il messaggio... - Le disse cercando di farla smettere quando erano già arrivati davanti alla porta della loro stanza.
- E poi la tua ti palpava tutto ed affondava le mani come come... - Gesticolava mimando il muoversi delle mani a mezz'aria e Rick la guardava divertito mentre richiudeva la porta di camera alle loro spalle, lasciando la borsa con i loro vestiti vicino all'ingresso. - come un polpo ecco... non aveva due mani, ne aveva di più, di sicuro! La mia non faceva così!
- Perché io una stazza molto più imponente, solo per quello Kate! - Non riusciva a smettere di sorridere nel vedere sua moglie gelosa e la cosa lo riempiva di orgoglio. - E poi non so più come dirtelo, le uniche mani che mi interessa che mi tocchino, che mi emozionano ogni volta che lo fanno sono queste.
E così dicendo prese le mani di lei tra le proprie baciandole la punta delle dita.
- Pensi di farti perdonare così? - Chiese non lasciandosi intenerire nemmeno dal suo sguardo da cucciolo che provava a corromperla.
- Mi devo far perdonare? E per cosa? Io non ho fatto niente! - Provò a giustificarsi.
- È proprio quello il punto Castle! Io ero lì e tu non hai detto nulla, ma ti sei preso tutti i suoi complimenti e hai riso alle sue battutine come... come se io nemmeno ci fossi!
- Kate, ma stai scherzando? Tu... tu... ma sei veramente gelosa di una che non ricordo nemmeno già più che lineamenti abbia?
- Io... sì, Rick sono gelosa. Io non so perché ma... lo sono. Sei mio marito e... - Si sentiva terribilmente stupida a fare quel discorso da ragazzina insicura ma era così. Era gelosa di lui. Terribilmente gelosa di lui e più la guardava così, con quel sorriso tenero più lo era.
- Sono tuo marito Kate, lo hai detto tu. E tu sei la donna più importante della mia vita, l'unica che amo, l'unica che voglio. Non hai niente di cui essere gelosa. - La prese e la tirò con decisione verso di se, abbracciandola stretta e strapazzandola un po', cercando di farla ridere e scacciare i pensieri. - Però, se credi che debba farmi perdonare, penso che avrei tanti modi per provare a farlo...
Così dicendo la baciò, mentre allentava la cinta dell'accappatoio, intrufolando le mani all'interno, per accarezzare i fianchi con la pelle ancora leggermente oleata dalle lozioni usate per il massaggio e Kate sarebbe stata veramente contenta di continuare a far sì che le facesse vedere come poteva farsi perdonare, ma tra i due era sempre lei quella che gli ricordava i suoi impegni, dei quali in quelle situazioni, lui avrebbe fatto volentieri a meno, fregandosene di rispettare i tempi, da buona star, si giustificava prendendosi fin troppo sul serio.
- La sua auto, signor Castle! - Il ragazzo al concierge appena li vide avvicinarsi all'uscita li raggiunse a passo svelto. - Seguitemi, vi accompagno.
Uscirono fuori dall'hotel fermandosi davanti all'entrata. Rick teneva Kate vicino a se, cingendole il fianco, senza riuscire a staccarle gli occhi di dosso. Era bellissima con quell'abito blu, corto, che metteva in risalto le sue lunghe gambe e quella profonda scollatura sulla schiena che era così sexy.
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Life
FanfictionÈ la mattina del funerale di Montgomery. Kate si sta preparando per andare al distretto dove si incontrerà con gli altri prima di andare al cimitero. Riceve, però, una telefonata che cambierà la sua vita.