DICIASSETTE

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Le belle notizie in quei giorni non erano finite. Kevin e Jenny erano andati a trovare Kate annunciando che presto si sarebbero sposati, avevano fissato la data per inizio settembre, non avevano molto tempo per preparare ma sarebbe stata una funzione semplice e tradizionale.

- Sembrerò già una balena? - Chiese Kate facendo un rapido conto dei mesi, pochi, che mancavano, facendo ridere tutti.

- Non ti preoccupare Beckett, ancora no. Ma in ogni caso, saresti la balena più bella di tutte! - Le rispose Castle stringendola a se e facendola imbarazzare davanti ai suoi amici, ma non si sottrasse alle sue attenzioni.

Non mancarono momenti nei quali tutti si trovarono un po' impacciati nel parlare di quello che era accaduto tra loro, dove veniva difficile liquidare tutto con le loro solite battute come si sarebbero aspettati: Castle sembrava poco propenso a scherzare su quel tema, dimostrandosi, invece, molto protettivo nei confronti di Kate ed anche quando furono Lanie ed Javier ad andare a vedere come stava Kate, la situazione non fu diversa, anche se Esposito era meno in imbarazzo di Ryan e Lanie era tra le poche persone ad essere rimasta vicino a Kate anche durante il suo ricovero in ospedale, quella che aveva raccolto le sue paure ma anche la sua gioia, così Javier e Rick lasciarono le due amiche da sole a chiacchierare andando a farsi una birra in cucina. I due uomini brindarono con le bottiglie osservando le due donne conversare sorridendo.

- Falla felice, Castle. Se lo merita. - Disse Esposito sempre molto protettivo nei confronti di Kate.

- È tutto quello che voglio fare. - Rispose lo scrittore senza staccarle gli occhi di dosso.

- Non pensavo che Beckett fosse così felice di avere un bambino. Non l'ho mai sentita parlare di niente di simile - Constatò il detective.

- Nemmeno io lo pensavo. Soprattutto per come è arrivato ma... Sarà una mamma eccezionale, ne sono sicuro. - Fecero tintinnare ancora le bottiglie di birra.

- Ora però non ti commuovere eh Castle! - Lo schernì Esposito, più che altro perché voleva evitare di farlo anche lui.

- Non lo fare mai più! - Beckett spense il sorriso di Castle con quell'ordine imperioso. Aveva in mano il vassoio della colazione. Muffin alla vaniglia, tè, french tost con frutti rossi e sciroppo d'acero e succo di mela. Una rosa, rossa questa volta, accompagnava il tutto. Si era alzato ed era uscito a prendere la rosa ed i muffin, non pensava che si sarebbe svegliata proprio in quel momento, non ci aveva messo più di 10 minuti. - Non mi interessano le rose, né i dolci appena fatti.

Non l'aveva trovato lì ed aveva provato la stessa sensazione che aveva vissuto a Los Angeles. Lo aveva chiamato e non era a casa. Rick la guardava colpevole con un sorriso tirato.

- Però visto che ti ho portato la colazione puoi mangiare? Ti farebbe bene. - Le porse il vassoio che lei prese scuotendo la testa. Mangiò tutto con molto più appetito di quando pensasse, stranamente senza avere nausee come i giorni precedenti e Rick la guardava sorridendo mentre si gustava tutto quello che le aveva portato.

- Non mi guardare così. È tuo figlio che ha fame, non io.

- Certo, Beckett. È ovviamente lui, tu non mangi mai così.

Lo fulminò con un solo sguardo e Rick smise si parlare, senza però riuscire a togliersi quel sorriso sbruffone dalla faccia. Adorava vederla così, in realtà adorava vederla in ogni modo. Adorava lei qualsiasi cosa facesse e più passavano i giorni, più l'adorava.

- Devo andare a controllare le ultime correzioni del libro. Penso che farò tardi stasera, perché non dici a Lanie se ti viene a fare compagnia quando finisce a lavoro? - Le chiese quando finì di mangiare.

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