DIECI

308 16 0
                                    

Hollie passò davanti a Rick salutandolo con un sorriso per entrare da Kate e mettendo la mano sulla maniglia si rese conto che la porta era aperta.

- Mi raccomando, chiudete sempre la porta quando uscite. - Redarguì bonariamente i due uomini l'infermiera che a passo svelto entrò in camera di Kate.

- Forse è meglio se prima che vai a casa, entri a parlarle. - Disse Jim a Castle. Lo scrittore annuì aspettando che la donna uscisse.

- Posso? - Chiese ad Hollie prima che richiudesse la porta di camera.

- Sì, è sveglia... Però mi raccomando eh! - Lo ammonì la donna.

- Non si preoccupi. - La tranquillizzò Rick affascinandola con uno dei suoi sorrisi smaglianti al quale rispose con uno molto lusingato.

Kate stava guardando verso la finestra quando Rick entrò chiudendosi rumorosamente la porta alle spalle. Non aveva bisogno di guardarlo per sapere che era lui, riconobbe il suo passo ed il suo profumo.

- Qual è il tuo obiettivo, Castle, fare in modo di farti spaccare anche l'altra metà della faccia? - Gli chiese Beckett senza guardarlo.

- Se serve per evitare che Josh venga a farti agitare sì.

- So difendermi da sola. E non sei tu che devi risolvere i problemi tra me e i mei ex. - Gli parlava senza mai guardarlo.

- Non voglio risolvere i tuoi problemi. Voglio solo che non hai motivi per agitarti più di quanto non fai da sola. - Rick sbuffò affranto. - Non sono qui per discutere con te, nemmeno per infastidirti o mettermi in mezzo nelle tue cose. Scusami se lo hai pensato, scusami se ti è sembrato che l'ho fatto.

- Mi aiuti a tirarmi un po' su? - Gli chiese voltandosi a guardarlo, prendendolo in contropiede convinto che gli avrebbe chiesto di andarsene, o che lo avrebbe aggredito ancora.

Rick si avvicinò a lei, non sapendo bene cosa fare, non sapeva come prenderla, aveva paura di farle male. Aspettò che fu lei ad aggrapparsi a lui, che poi la sorresse prendendola sotto le braccia e in quel momento la sentì appoggiarsi con la testa sulla sua spalla.

- Grazie Castle. - Gli disse Kate con la voce rotta dall'emozione mentre delicatamente la aiutava ad appoggiarsi sui cuscini e non lasciò la presa su di lui, obbligandolo a rimanerle vicino qualche istante in più.

- Sono qui Kate. Non ti lascio sola. - Le sussurrò lui senza staccarsi da lei.

- Ho paura. - Gli confessò appena che lui si fu seduto vicino a lei.

- Lo so. Anche io. Ho paura di tante cose Beckett e tra le tante anche che Josh venga qui e ti faccia star male. Scusami.

- Non so se sono pronta per tutto quello che verrà, Castle. - Gli strinse la mano guardandolo con gli occhi lucidi.

- Certo che lo sarai e non sarai sola. Non sarai mai più sola Kate. - Sentì la sua stretta farsi più forte e lasciò che lo stringesse quanto voleva.

Più passavano i giorni, più Kate si sentiva meglio, più faticava a dover rimanere a letto. Era grata, soprattutto, per quei farmaci che le davano per evitare quelle fastidiose nausee mattutine che aveva cominciato ad avere, che sopportava meno dei dolori al petto, che non accennavano a diminuire.

Quando non c'erano né Castle né Jim era Hollie a passare spesso del tempo con Kate approfittando dei momenti in cui doveva controllare le sue terapie o aiutarla, si fermava un po' a parlare con lei. Le aveva raccontato che aveva una figlia, più o meno della sua età, che viveva sulla costa occidentale da molti anni ormai e che vedeva troppo poco per quanto avrebbe voluto. Hollie aveva visto sempre solo Jim occuparsi di Kate, oltre Castle, e non si era mai permessa di domandarle di sua madre, riversava, però su di lei il suo istinto materno, passando a controllare che stesse bene più del dovuto e lasciandole qualche parola di conforto quando la vedeva particolarmente giù e capitava spesso. Si era accorta di come cercava di far vedere che andava tutto bene quando arrivavano i suoi uomini, come li chiamava lei, a farle visita.

Lifeحيث تعيش القصص. اكتشف الآن