63) È partito lo spirito di autoconservazione!

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«Rosie! Apri questa cazzo di porta

«No!»

«Rosie, non costringermi a buttarla giù.»

«Vattene!»

«Ok! Adesso la tiro giù a calci se non apri subito

«Smettila.»

«Cazzo Rosie, ti giuro che non mi muovo di qui finché non esci fuori

Questa sottospecie di botta e risposta si sta verificando tra me e Noah-barra-Damien, attraverso la porta del bagno di casa sua.

Qualcuno è un po' confuso e anch'io in realtà, ma questo si sapeva già.

Come e quando sono arrivata qui? Lo devo a Ginnie e all'alcool: sempre loro!

Mi spiego meglio.

Sono in un locale a festeggiare l'anno nuovo e il compleanno della mia migliore amica col gruppo.

Lui non c'è. Mi ha dato buca. Ho ricevuto un suo messaggio in cui ha scritto che mi avrebbe raggiunto più tardi.

Cosa avreste pensato voi? Io l'ho immaginato con una pala a seppellire un cadavere nel giardino della villa che divide col suo complice.

Si può quindi, bene immaginare la mia inquietudine che trapela da tutti i pori e che non passa inosservata ai miei amici, compresi i fratelli Brown che mi hanno lanciato occhiate tutto il tempo pensando che sarei crollata da un momento all'altro.

Ma Ginnie, la mia di complice, ha la brillante idea di aiutarmi a spegnere il cervello, adottando il primo metodo che è a portata di mano in un cavolo di locale: come si dice? Su i bicchieri e giù i pensieri? Già.

Ho tenuto a bada la mia mente per una buona mezz'ora, scatenandomi in strani balli scoordinati.

Ma il mio chiodo fisso è Lui. Mi batte sul petto e nella testa, ricordandomi che tutti i litri d'alcool del mondo non potrebbero scacciare da me la voglia matta di vederlo.

E Ginnie decide di esaudire il mio desiderio. Chiama un taxi perché non sono troppo brilla per guidare e con tutto l'entusiasmo che possiede, mi porta via da lì. Dall'ampio sorriso che si stampa sulle labbra per tutto il tragitto in auto, scommetto che non aspettava altro, si vede che muore dalla curiosità.

Arrivo a destinazione sicura di me, decisa, il coraggio vibrante sotto la mia candida pelle, certa della mia missione: scoprire Lui chi è.

Ebbene, nell'esatto istante in cui i miei occhi incrociano i suoi, la mia marcia per la verità si arresta. Tutta la mia spavalderia va a farsi benedire e l'unica cosa che mi rimane, è il terrore di ritrovarmi davanti a Lui.

Il panico mi assale, l'aria mi si blocca nei polmoni, il mio stupido cervello và in stand-by e mi parte lo spirito di autoconservazione. Mi sono infilata nella prima porta che mi sono trovata di fianco e non sono più uscita.

Ed eccoci arrivati allo sconosciuto che grida e batte contro la porta con calci e pugni senza sosta.

«Porca puttana, Rosie. Ma cosa cazzo ti è preso?» tuona dall'altra parte.

Sono rannicchiata con le ginocchia al petto sul piatto della doccia. Sì, lo so è stata una pessima idea. Per di più sono sola perché Ginnie non so dove sia finita. Per quanto ne so, potrebbe averla uccisa e ora vuole fare lo stesso con me.

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