26) Siamo in una puntata di "What Not To Wear"?

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Il mio cuore batte così forte che temo possa uscirmi dal petto e ritrovarlo spiaccicato dalla folla, ho tutti i muscoli in tensione, e sento montare la rabbia.

Prendo lo shot e lo butto giù, i nervi si stanno già rilassando.

Mi allontano frettolosamente dalla danger zone, posso quasi sentire anche il sottofondo musicale con la voce di Kenny Loggins, e Tom Cruise che dal suo caccia mi alza il pollice in segno d'incoraggiamento.

Faccio un giro nel locale e ripulisco, non so quante volte, gli stessi tavoli. Sono solo le dieci e ci sono persone che stanno già sclerando, sono sicura che qualcuno abbia il fegato spappolato.

Mi sono già capitati un paio di maiali che ci hanno provato. Uno mi ha proposto di andare in bagno con lui a fargli un lavoretto... prima che finisse la frase mi sono dileguata. L'altro si è limitato a darmi il suo numero e a dirmi che ho degli occhi bellissimi mentre mi guardava nella scollatura.

Durante l'esibizione degli Addiction sono tutti incantati... chi non lo sarebbe con Jamie senza maglia sul palco? Ne approfitto per ripulire velocemente anche il pavimento. Aspira-Rosie in arrivo! Comunque, lavorare in mezzo a tutta questa gente è complicato. Se mi tengono, devo comprarmi uno di quei paraspalle che usano i giocatori di rugby, anche un'armatura va più che bene.

Noah è sparito tra la folla e non sapere dov'è mi preoccupa, potrei trovarmelo davanti da un momento...

«Rosie!»

... All'altro, dicevo.

Fingo che non esista e proseguo per la mia strada.

«Stai per caso cercando di evitarmi?» alza la voce per farsi sentire sul frastuono della musica. È in piedi alla mia destra nei suoi jeans chiari strappati e la maglia bianca. Continuo ad ignorarlo e lui, stizzito, mi prende per un braccio con poca delicatezza, e mi fa girare per guardarlo. «Rosie non fare la bambina. Parlami!»

Scrollo il braccio per liberarmi dalla sua presa. «Sto lavorando Noah. Non posso parlare» recupero il vassoio con i bicchieri sporchi e mi avvio al bar.

«Infatti vorrei sapere anche questo... cosa ci fai qui? Da quant'è che lavori in questo schifo?» mi domanda sprezzante.

«Ma cosa vuoi? Che ti importa? Di cosa ti impicci?» chiedo esasperata e infastidita dalla sua invadenza.

Si sporge dal bancone mentre poso il vassoio. «Ma hai visto la gente qui dentro? Sono tutti strafatti e ubriachi, Rosie! E poi cos'è questa?» indica il top con disgusto.

«La divisa» dico annoiata, roteando gli occhi. Ma cos'è questa mania? Siamo in una puntata di "What Not To Wear"?

Ritorno tra la folla, ma Noah non molla la presa. «Rosie andiamo da qualche parte a parlare» insiste.

E di cosa dovremmo parlare io e lui? I suoi pareri non richiesti sono men che meno accetti stasera.

«Ma cos'è che non capisci quando ti dico che sto lavorando?»

«Ok, allora ti aspetto.»

«No, non puoi.»

«Sì, che posso.»

«Finisco tardi!» contesto.

«Non è un problema, non ho nulla di meglio da fare!» mi sorride compiaciuto.

Mi sta già salendo l'ansia a livelli stellari. Trattengo con difficoltà il nervoso, quindi mi allontano prima che sbotti e dia in escandescenza.

Come al solito Sam, Ginnie e gli altri sono al privè. Lavorare mentre tutti i tuoi amici se la spassano non è gratificante, ma continuo a ripetermi che sopporto tutto questo per il mio futuro.

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