6) 1000 modi per morire

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Dopo aver studiato da Sam, ho accettato l'invito di Ginnie per lo shopping. Sono tentata di raccontarle che ho scoperto che lo Stronzo che ho spudoratamente baciato, è un amico di Jamie e che, per la terza volta, l'ho rivisto. Vorrei dirle del nostro battibecco, ma evito per il suo bene. Ginnie tende a diventare violenta in alcune occasioni, soprattutto quando si tratta di me e Sam quindi molto probabilmente lo riempirebbe di botte con un oggetto contundente e non voglio che finisca in prigione a causa mia.

Comunque, già basto io a immaginare centinaia di metodi per farlo fuori. Ho visto abbastanza puntate di "1000 modi per morire" da avere l'imbarazzo della scelta su come ucciderlo e farlo sembrare un incidente.

È un odioso lunatico; il suo repentino cambio d'umore mi ricorda una donna in avanzato stato di gravidanza. Forse sono stata anch'io brusca, ma il suo è stato un colpo basso: ha scoperto già il mio tallone d'Achille dopo un paio di volte che mi ha vista. Invece lui è un mistero e resterà tale perché non ho intenzione di approfondire oltre la nostra conoscenza. Mi terrò a debita distanza per la mia incolumità psicofisica.

Mi salta in mente Jamie e il suo sguardo gelido, ma allo stesso tempo infuocato e immagino come mi guarderebbe se scoprisse che gli ho spudoratamente mentito e Noah gli svelasse la verità: cioè che abbiamo avuto lo spiacevole dispiacere di conoscerci già prima... in realtà le nostre lingue si sono conosciute, ma non stiamo qui a fermarci sui dettagli.

Dal modo in cui mi ha guardata però, sembrava preoccupato e arrabbiato come se non si fosse bevuto completamente l'altra bugia che gli ho rifilato. Lui mi tratta come una sorellina, lo so. So che non mi guarda come faccio io, ma mi protegge come fossi parte della sua famiglia. In effetti siamo praticamente cresciuti insieme e possiamo considerarci tale.

Lui e Sam vivono soli con la madre Hanna, una donna squisita e adorabile. Jamie quindi, essendo il fratello maggiore, ha dovuto assumere il ruolo dell'uomo di casa da quando il papà è morto durante la loro tenera età. Anche Hanna, come mio padre, lavora a tempo pieno in un ospedale e i turni sono svariati. I ragazzi hanno dovuto arrangiarsi da soli e siamo stati quasi sempre insieme. Molto spesso, quando non ero con papà al ristorante, restavo a casa loro anche di notte. Tutt'ora capita, non mi hanno mai lasciata sola quei due e non li ringrazierò mai abbastanza.

«Terra chiama Rosie a rapporto» l'imitazione di una voce meccanica mi riporta al presente.

Ginnie è davanti a me con indosso un abito rosso attillato molto provocante, e allargando le braccia in segno di protesta, aspetta un mio parere.

«Sei magnifica. Ti calza a pennello» è vero, le dona davvero. Sono poche le cose che non le stanno divinamente, grazie al fisico minuto come il mio, ma a differenza di me, lei ha delle curve da mostrare e che si evidenziano negli abiti fasciati mentre io ho le sembianze di una banana.

«È abbastanza sexy da dire "Prendimi e fammi ballare" o qualcosa del genere?» chiede, mentre se lo liscia addosso guardandosi allo specchio. Deve vedere un ragazzo stasera, del quale non mi ha dato dettagliate informazioni, è rimasta sul vago, e vuole comprare qualcosa di nuovo.

«Sì, Ginnie. È di più. Aspetta... fammi sentire cosa dice» mi porto una mano all'orecchio fingendo di ascoltare qualcosa «Dice "Prendimi e fammi godere... della tua compagnia"» rido della sua espressione delusa.

«Dai Rosie, sul serio» implora come una bambina farebbe con la sua mamma per avere una barbie nuova.

«Scusa. Davvero, tesoro sei stupenda. Nessuno potrebbe resisterti con questo vestito indosso» le strizzo l'occhio alzando il pollice all'insù per rassicurarla.

Dopo aver provato, almeno, altri quindici vestiti usciamo dal negozio con il primo che aveva indossato: il rosso.

«Mi dici cos'hai?» domanda, mentre ci incamminiamo sul marciapiede per tornare a casa.

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