- Mi scusi, si trova qui Katherine Beckett? - Hollie aveva incontrato Lanie che era andata per la prima volta a trovare Kate dopo aver a lungo combattuto al telefono per convincerla.

- Sì, è qui. - Le aprì la porta lasciandola entrare.

- Ciao tesoro! - La dottoressa si precipitò dalla sua amica, abbracciandola con fin troppo vigore - Non sai quanto mi hai fatto spaventare!

- Mi dispiace Lanie. Credimi, lo avrei evitato molto volentieri. - Kate abbozzò un sorriso tirato.

- Oh ti credo, soprattutto adesso! Dio mio Katherine Beckett! Sai che mi devi un sacco di soldi? - La bacchettò ridendo la dottoressa mentre Kate la guardava perplessa - Tu e Castle!

- Lanie per favore...

- No, no Kate! Tu e Castle! E non mi dici nulla? A me? La tua migliore amica! Io che te l'ho sempre detto che voi avreste fatto faville!

- Lanie...

- Certo, non immaginavo faville fino a questo punto!

- Lanie... - si spazientì Kate - ... basta!

- Sei felice? - Le chiese poi addolcendosi.

- Non lo so. Non era certo quello che volevo, quello a cui pensavo... Però mi sto abituando all'idea, più o meno. - Sorrise

- Da quanto lo sai?

- Dalla mattina del funerale di Roy. Sai i controlli annuali della polizia? Lo hanno scoperto lì. Mi hanno chiamato perché c'era qualcosa che non andava nelle mie analisi. Ho pensato il peggio, sai? Quando mi hanno detto che ero incinta non sapevo se essere felice o disperata. Non ho avuto nemmeno il tempo di capire cosa mi stava succedendo che mi sono svegliata in ospedale.

- Però Castle ha detto che quando ti hanno ferito la prima cosa che gli hai detto è stata del bambino, anche se per come era sconvolto per te, non ha capito proprio che gli stavi dicendo che il bambino era il suo.

- Non ricordo nulla di quel momento. - Ammise sconsolata.

- Non ho mai visto Castle così. Era in completo stato di shock. Non voleva lasciarti lo hanno dovuto spostare di peso i medici per portarti via. - Quel racconto mise a disagio Kate, non voleva immaginare Castle in quello stato per lei. Loro erano solo amici che si erano lasciati andare ad una notte di passione. Solo quello. Se lo ripeteva ogni volta che la sua mente andava oltre.

- Si sarà spaventato perché potevano prendere anche lui. - Tagliò corto Kate.

- Se fosse rimasto fermo ed avesse evitato di farti scudo con il suo corpo non gli sarebbe accaduto nulla. Scusami la franchezza, Kate, ma miravano a te.

- Lo so. - Tremò appena nell'ammetterlo.

- E non hai paura? Io sarei terrorizzata al suo posto. - Affermò Lanie con il volto teso, sinceramente spaventato per le sorti della sua amica.

- Non ho avuto tempo per aver paura anche di questo negli ultimi giorni. Ho avuto paura di non sopravvivere, che il bambino non superasse le mie crisi, ho paura di quello che sarà il mio futuro, di come la mia vita dovrà cambiare. Ho troppe cose di cui aver paura, per pensare anche che c'è in giro qualcuno che mi vuole uccidere e che potrebbe provarci di nuovo. - Non riuscì a trattenere le lacrime che per troppo tempo aveva tenuto dentro. Lanie si sedette sul letto vicino a lei e l'abbracciò, lasciando che Kate si sfogasse.

- I ragazzi stanno facendo il possibile, lo sai vero? - Provò a rassicurarla accarezzandole i capelli.

- Lo so... - disse tra le lacrime. Non le chiese più nulla fino a quando non fu sicura che si fosse calmata. Controllò lei stessa i parametri sul monitor vicino e vide che erano rimasti sempre nella norma. Lasciò che si tranquillizzasse continuando ad accarezzarla dolcemente. Non era facile vedere Beckett in quello stato, anzi era la prima volta che le capitava e non era una cosa alla quale poteva dirsi preparata.

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