Due calamite uguali, a volte si respingono

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Afferrai quella maledetta tazza del cazzo, e senza pensarci un solo istante la scaraventai contro il muro, riducendola in mille pezzi.

Uno di quei gesti, del quale mi sarei pentito per tutta la vita, quella era più di una semplice tazza, e in quel momento non né era rimasto più niente, come d'altronde il resto della mia vita.

Alissa
Quella spazzola passava tra i miei capelli, aumentando sempre di più il movimento, al punto da sentirla strusciare contro il mio cuoio.
Ma ero completamente assente, la mia testa si trovava da tutt'altra parte, per rendersi conto di ciò che stavo facendo.

Dei sensi di colpa iniziarono ad invadere il mio cervello, non riuscivo a credere di essermi fatta convincere il quel modo, e di aver passato la notte con Mike.
"Cazzo!"
Fermai ogni mio movimento, e mi voltai verso il letto.

Lui era lì, con la sua faccia angelica che respirava lentamente, mentre era ancora immerso nei suoi sogni.
Non si era accorto minimamente che mi fossi alzata, e tanto meno quanto mi era costato dormire al suo fianco.

Lui era la persona più gentile e comprensiva che avessi mai conosciuto, ma forse io non meritavo quel trattamento, non se mentre lui cercava in tutti i modi di distrarmi, di mettermi a mio agio, io non facevo altro che pensare a colui che era la causa di tutto ciò.

Stavo sbagliando ogni cosa nella mia vita, non riuscivo più a capire cos'era giusto e cosa sbagliato. Mike si era comportato con massimo rispetto nei miei confronti, proprio come un vero amico, non oltrepassando mai un certo limite, eppure non riuscivo a sentirmi bene con me stessa, e la cosa non faceva altro che innervosirmi, dato che in quel modo avrei dovuto rinunciare a quel rapporto, per il semplice fatto di non saperlo gestire.
Mentre vedevo sempre più difficile rinunciare definitivamente a Chriss.

Chriss
Arrivai in ufficio ancora più nervoso del solito, dannazione avevo ridotto in brandelli quel cazzo regalo di Luke, e per quanto potesse essere assurdo, mi sentivo terribilmente di merda.
Ma a rendere migliore la mia giornata fu la sua voce del cavolo.
"Buongiorno Chriss.."
La guardai di sbieco
"Lisa" accennai a dire, senza una gran voglia di parlare.
"Tuo padre ti vuole nel suo ufficio, Adesso!"
Di male in peggio, sarebbe stato meglio se avrei rinunciato anche quel giorno a rientrare in quel maledetto ufficio.

Non feci in tempo nemmeno a bussare, che la porta si aprì, ed io rimasi lì a fissarla come un cretino. Era bellissima.
I suoi occhi di quel verde magnetico mi attraversarono l'anima, dato che per qualche secondo si erano poggiati sui miei.

Ma ad un certo punto lei abbassò lo sguardo e mi sorpasso' dandomi una spallata, per lo scarso spazio che gli avevo imposto.

"Che succede?" Entrai a passi lenti in quell'ufficio con ancora la testa persa nei suoi occhi
"Devi assolutamente fare quella stesura Chriss"
"Papà non ricominciare. Ti ho già spiegato che tra di noi..
"Hey frena, i tuoi problemi lasciali fuori da qui chiaro?
Io voglio quella stesura, e la voglio entro stasera"
"Certo! È quello che voglio io, non t'interessa giusto? In fondo è sempre stato così"
"Christian credimi, lo sto facendo soprattutto per te"
"Come no!" Non riuscivo a credere che quell'uomo così tanto egoista fosse davvero mio padre. A lui non importava un bel niente degli altri, ancor di più se aveva di fronte suo figlio, a lui interessava solo ed esclusivamente il bussiness, e ci sarebbe arrivato a qualsiasi costo, ecco chi era quell'uomo.

"Lei è daccordo!" Distrasse i miei pensieri.
"Eeeh?"
"Datti una mossa, Alissa è d'accordo"
"Beh io no!"

Uscii da quell'ufficio ancora una volta infuriato, dannazione! Quell'uomo non poteva pretendere una cosa del genere, ed io non l'avrei di certo accontentato, non se me lo imponeva in quel modo, e non se voleva dire avere a che fare con lei.

Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-Where stories live. Discover now