Mi ritorni in Mente

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Chris
Cercai di rilassarmi sotto quel getto d'acqua, che accarezzava la mia schiena, ma le parole di mia sorella erano diventate un tormento per la mia mente, al punto che strattonai i miei capelli, e tirai un pugno contro quelle piastrelle del cazzo.

"Merda"
Quello che mi chiedeva andava oltre i miei limiti, non sarei mai riuscito a comportarmi in modo civile con quella stronza, e tanto meno sarei stato in grado di placare la voglia di rompergli il cazzo. Mi divertiva vederla incazzarsi a causa mia, e non di certo ne avrei fatto a meno.

In fondo era stata lei a portarla a casa, senza il mio cazzo di permesso.

Io ero fatto in quel modo, e non capivo il perché mia sorella si ostinava a volermi cambiare a tutti i costi. Non ci sarebbe stato nessuno in grado di farmi tornare il Chriss di un tempo, e piu lei continuava ad impormi ogni cosa, più in me scattava la voglia di infrangere quella dannata promessa del cazzo, che non so per quale dannato motivo avevo accettato di rispettare .

Ma quella volta avrei dovuto mettere da parte quel mio lato da bastardo e ribelle del cazzo, perché in ballo c'era molto di più che finire dietro a delle luride sbarre, quella volta avrei perso mia sorella, e dovevo evitarlo in tutti i modi.

Ma diamine, mi sentivo completamente incastrato, maledettamente fottuto, e quello non andava di certo a mio favore.
E soprattutto non gli avrei mai e poi mai rivolto le mie cazzo di scuse.
Non avevo niente per cui scusarmi, e jessica non poteva obbligarmi.

Due occhi di un verde fuori dal comune, così scuri da diventare magnetici, si presentarono nella mia mente come la piu crudele delle condanne.
"Maledizione!"
Non bastava quella vita di merda che ero costretto a vivere, quel continuo vuoto che sentivo dentro ogni qual volta mi imponevo di non guardare il cielo, in quel momento mi ritrovavo a combattere contro me stesso, e due occhi che continuavano a tormentare il mio cervello.

Basta!
Strofinai energicamente la mia testa, con la speranza di deviare i miei pensieri. Lei era off-limits, ed io avrei dovuto smetterla di pensarla, ma quei due pozzi verdi che erano entrati di nuovo nella mia vita, come una volata di vento, quasi a stravolgere tutti i miei piani, non sembravano voler lasciare la mia mente, ed io mi ritrovai di nuovo ad affondare un violento colpo contro la gabina della doccia.

*
Scesi giù in cucina per bere una birra, o qualsiasi cosa mi avrebbe distratto dalla realtà, ma rimasi lì bloccato sul ciglio della porta, appena la vidi.

Porca puttana!

Era seduta su quello sgabello che mi apparteneva, mentre portava qualcosa nella sua bocca, in modo energico, ed io approfittai del fatto che fosse di spalle per ammirarla.

I miei occhi percossero tutto il suo corpo, iniziando dai suoi piedi nudi dove intravidi un tatuaggio, fino a finire sulle sue bellissime gambe chiare, troppo scoperte per la mia sanità mentale.
Cazzo.

Spostai i miei occhi, e mi soffermai sulla sua spalla, dove la bratella del suo pigiama era caduta, e in quel modo la sua pelle richiamava la mia come una vera cazzo di calamita, ma dovetti ignorare quella sensazione, e mi avvicinai al frigo.

Mi abbassai in modo malizioso, sapendo bene di essere sotto il suo sguardo, che bruciava sul mio corpo , proprio come la prima volta che l'avevo incontrata su quelle scale.
Infatti, non appena mi sollevai portando la birra tra le mie labbra, la trovai lì a fissarmi.

Beccata!

Ma d'un tratto lei interruppe quel gioco di sguardi, e si fiondo' sulla sua tazza di latte piena di cereali, ed io né seguii ogni movimento, poggiandomi all'Isola della cucina.

Le sue labbra si muovevano in modo ritmico e veloce, mentre le sue mani picchiettavano su quella tazza quasi come ad essere in seria difficoltà.
Voleva finire il prima possibile, per fuggire ancora una volta, ma io andando contro mia sorella glielo avrei impedito, solamente per il gusto di farlo.

Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-Where stories live. Discover now