Capitolo 28

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La sua espressione è indescrivibile, un mix di delusione e rabbia.
Dopo le mie parole, Axel mi ha riportato al castello e per tutto il viaggio non ha aperto bocca, se ne stava lì con le mani strette sul volante e la mascella contratta.
Io mi limito a guardare fuori dal finestrino della macchina, con i pensieri avvolti dall'oscurità, dal dolore e dalla tristezza. Non era così che doveva andare la serata, non era così che l'avevo immaginata, ma non posso farci nulla. Lady Mariam ha ragione, la nostra situazione non è come quella di mio padre e mia madre. Lo scopo di Vladimir è quello di utilizzarmi come arma contro i Licantropi, ed Axel sarà la mano che tenderà la spada contro la mia gente. Come possiamo stare insieme? Come possiamo desiderarci, se sappiamo entrambi di essere stati creati l'uno per distruggere l'altro?

Una volta giunti in prossimità della sua camera, il ragazzo non attende un secondo per chiudersi dentro in solitudine ed agonia, lasciandomi con un freddo e distaccato -Buonanotte ...-

Dovrei sentirmi bene, la mia coscienza mi dice che è la cosa giusta, che è così che deve andare, ma il mio cuore, il mio stupido cuore, non fa altro che riempirmi di tremendi e strazianti sensi di colpa. Non posso lasciarlo così, non posso lasciare che tutto ciò che abbiamo cercato di costruire crolli come sabbia al vento. Così mi avvicino alla porta della sua camera e con il fiato in gola, busso due volte -Axel ...- sussurro dolcemente.
Lui non mi risponde, e questo terribile silenzio non fa altro che peggiorare il mio umore.
-Fammi entrare ... Voglio parlare con te ...-
Ancora niente.
Se solo sapesse le motivazioni, se solo sapesse che sto facendo tutto questo per lui. Per non farlo soffrire ulteriormente, per non costringerlo ad una vita di tribolazioni e sofferenze come quella di suo padre.
Devo dirgli tutto. Mi appoggio alla porta con la fronte, esasperata e distrutta da ciò che sto per fare -Axel ... Perché deve essere sempre tutto così difficile? Credimi nemmeno io voglio questo. Ci stiamo prendendo in giro entrambi ... Io sono un Licantropo, Axel, la principessa, e tu sei il futuro rei dei vampiri. Tu, ti sposerai con Camille, com'è giusto che sia ... ed io ... io non so neanche se per il mio diciottesimo compleanno sarò ancora viva- un groppo alla gola assale le mie parole, bloccandomi sul posto -Vedrai, io ... io sono sicura che senza di me, tu sarai felice, che sia con Camille o con qualsiasi altra vampira ... e salirai al trono da vero re, quale sei destinato ad essere, chissà, magari avrai l'innamoramento, avrai dei figli e ...-
Il rumore della porta che si apre mi zittisce immediatamente. Il giovane si mostra a me con il suo solito sguardo impassibile, quasi annoiato, quasi come non fosse mai successo niente.

"Si è deciso finalmente!"

-Pensi che io non lo sappia!? Credi davvero che io possa provare dei sentimenti per una stupida meticcia? Ma per favore, volevo solo divertirmi un po' con te. Mi pare di avertelo detto sin dall'inizio, io voglio solo portarti a letto, nulla di più- fa questo guardandomi con disprezzo.

Ma cosa?!

"Ok, ok, è pazzo!"

Sono confusa, le sue parole mi colpiscono al cuore come frecce infuocate. Come può dirmi questo? No, no, non ci credo. Nessuno sa fingere così bene.

"Ancora con questa storia? Lui è un principe delle tenebre! Creato dal sangue del principe della menzogna! Cosa ti aspettavi da lui?"

Sento la rabbia assalirmi il cuore, distruggermi lentamente, logorarmi fino al midollo. Che viscido e meschino essere! Come può giocare così con i sentimenti delle altre persone? Come può avermi fatto questo? A me! Alla principessa! Come ha osato?!

"Stronzo!"

Mi guarda divertito per poi scoppiare in una fragorosa risata -Voi donne!Che esseri ingenui e sciocchi che siete. Vi bastano due moine per farvi cedere! Sei davvero prevedibile Lupetta e...- non fa in tempo a finire la frase, che il mio pugno colpisce la sua mascella, facendolo cadere a terra -Prevedi questo!- ringhio io osservando il giovane con i miei occhi gialli.
Avrei voluto trasformarmi, avrei voluto sbranarlo. Ma no! Sarebbe stata una cosa troppo scontata, troppo banale, o meglio troppo veloce. Meglio che patisca un pò di dolore, anche se non è minimamente paragonabile a ciò che sto provando io in questo momento.
Io non sono prevedibile, e credo che lui lo sappia meglio di me.
-Buonanotte...- dico infine, mostrando un finto sorriso, beandomi dell'espressione sbigottita del giovane.

La ragazza Lupo [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora