Capitolo 12

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Con la testa in subbuglio ripercorsi i miei passi, lasciando il piccolo paesino umano per recarmi nuovamente nella brughiera. Ripensai alle parole di Axel, alla sua mano che si posava sulla mia guancia ed ai suoi occhi che mi guardavano imperscrutabili nascosti appena da una delle sue ciocche ribelli. Come se perfino i suoi capelli non accettassero il volere della messa in piega.

"Lya puoi pensare a qualcosa di più costruttivo?"

Io non stavo assolutamente pensando ad Axel, figuriamoci! No, stavo semplicemente ricordando le sue parole. Si, si, ecco cosa stavo facendo. Insomma lui aveva detto che suo padre conosceva mia madre e che lei aveva in qualche modo tradito il loro popolo.

"Lo sai? Sei fra il ridicolo ed il pietoso"

Cercai di ignorare le parole del mio Istinto e lasciai che esso prendesse lentamente possesso del mio corpo. Quando mi ritrovai nuovamente a quattro zampe, nascosta dalla fitta e verdeggiante vegetazione della mia terra mi diressi lentamente verso il punto più alto della foresta, sotto allo sguardo preoccupato delle stelle che splendevano come diamanti nel limpido cielo notturno. Quando finalmente la vegetazione si diradò lasciando spazio ad un'alta rupe rocciosa mi fermai, cercando di fare mente locale su ciò che avrei dovuto dire a Becken. Ero decisa ad affrontarlo, volevo sapere la verità, volevo dargli modo di spiegarsi, e soprattutto volevo conoscere mia madre, la mia vera madre, e questa volta volevo comprendere ogni singolo e minuscolo dettaglio.
Osservai il meraviglioso panorama che mi si parò dinnanzi ai miei occhi gialli, presi coraggio e volsi il muso alla luna, emettendo un lungo e melodioso ululato. Chiamavo mio padre, chiamavo il mio capobranco, ma più che un richiamo, il mio era un pianto, un lamento, un triste gemito di una creatura che non sapeva più cos'era.
Pochi secondi dopo egli rispose, il suo canto sembrava provenire dal cuore della foresta, probabilmente era a caccia con il resto del Clan, ma sapevo che quella volta avrebbe messo da parte i suoi doveri di Alpha per svolgere quelli di padre.
Mi accomodai sulla roccia, con lo sguardo volto ad osservare la mia amata terra, attendendo l'arrivo del temuto Becken Wolf.
Dopo aver atteso per lunghi ed interminabili minuti, un candido bagliore illuminò la vegetazione dietro di me. Quando mi voltai scorsi fra i tronchi degli alberi lo splendente manto immacolato di mio padre, che con i suoi brillanti occhi azzurri da lupo, camminava verso di me con passo lento, ma elegante, come solo un vero re della foresta sa fare.
L'osservai di sottecchi, mentre questo si accomodava al mio fianco <<Stai bene?>> chiese la sua voce rimbombando nella mia testa con il suo tono possente ed autoritario. La risposta mi sembrava talmente ovvia che evitai di dirla.
Il grande lupo allora volse il muso verso di me e per brevi attimi scorsi nelle sue iridi color del cielo la preoccupazione, la tristezza e la malinconia, del suo fiero e minaccioso sguardo di Alpha era rimasto poco e niente <<Mi hai fatto preoccupare ... temevo avessi nuovamente sconfinato nel territorio dei vampiri>>
<<Eri a caccia>> affermai evitando un contatto visivo con il maestoso lupo bianco <<Se uno di noi avesse infranto le regole lo avresti sicuramente percepito>>
<<No, non ero a caccia, ero a cercare te ...>>
A quelle parole sobbalzai sul posto. Papà aveva abbandonato il branco per cercare me? La cosa mi sembrava assolutamente impossibile.
<<Perdonami>> sibilai posando il muso fra le zampe emettendo un lungo ed estenuante sospiro <<Avevo bisogno di fare un giro, ma ora voglio delle risposte papà ... voglio la verità. Tutta la verità ...>>

Il grande Alpha sospirò affranto, volgendo lo sguardo al cielo <<Quando conobbi tua madre ero Capobranco già da una buona ottantina d'anni. Un battito di ciglia per noi Sangue Di Lupo ... per questo non sentii mai il bisogno di avere una regina. Me la cavavo bene da solo e pensavo di avere ancora centinaia e centinaia di anni per accompagnarmi. Poi, per la bellezza di duecentocinquanta anni fa, conobbi tua madre. Sai all'epoca le terre non erano ancora state ufficialmente divise, vampiri e Sangue Di Lupo, vagavano indisturbati per la brughiera ed era facile imbattersi in uno di loro, comunque nessun immortale aveva mai osato avvicinarsi al nostro popolo. Finché un giorno una vampira, una purosangue, osò addirittura entrare all'interno del nostro amato paesino ...>>
<<La mamma ...>> indovinai ascoltando incuriosita la storia.
<<Elise era un diavolo di donna, letteralmente. Più le dicevi di non fare qualcosa più lei la faceva, era terribile e non scherzo>> ridacchiò papà fra se e se <<Era astuta, furba, intelligente, e bella. Bella quanto un sogno. Inevitabilmente ci scontrammo, ma per qualche strano motivo non chiamai a raccolta il branco, no, lottammo semplicemente io e lei. Quella fastidiosissima spina nel fianco era riuscita a convincermi a battermi alla pari con lei. Alla fine riuscii a respingerla, ma tua madre tornò il giorno dopo, sempre alla stessa ora, e poi quello dopo, e quello dopo ancora. Iniziavo davvero ad odiarla ... un giorno colto dall'ira stavo quasi per ucciderla, ma lei aveva qualcosa di diverso dagli altri vampiri ... lei sorrideva! Lei trovava divertente la mia compagnia. Ogni volta che mi vedeva, per un motivo che non riuscivo a comprendere lei era felice. Così la lasciai andare. L'odio a poco, a poco, si trasformò in ammirazione per un'avversaria tanto caparbia e tenace, l'ammirazione in amicizia, e l'amicizia in amore ...>>
Quelle parole mi lasciarono di sasso. Non sapevo bene come reagire a tutte quelle informazioni, sentivo solo la necessità di urlare ed urlare ancora <<E il branco?>>
<<Il branco? Io non potevo assolutamente permettere ad una vampira di diventare mia regina! Era fuori discussione. Sia io che Elise sapevamo che il nostro sarebbe stato un amore senza futuro. Non potevamo stare insieme, io ero il figlio di Black Wolf, colui che fu scelto dalla Dea Luna per difendere l'umanità dai vampiri! Non potevo sposarne una! Inoltre ... Elise stava per convogliare a nozze con ... un altro>> a quelle parole un lieve ringhio fuoriuscì dalle zanne del lupo.
<<Cosa? Mamma doveva sposarsi?>>
<<Si. Non ho mai capito come funzionasse l'amore per i vampiri, ma a quanto ricordo ormai lui doveva sposarla ad ogni costo ... anche se lei era innamorata di me>> lo vidi chiudere gli occhi, come se ricordare simili dettagli fosse troppo doloroso per lui <<Quando me lo disse ... quando mi confessò i suoi sentimenti ... che la Luna mi perdoni per quello che le urlai pur di allontanarla da me. Litigammo e per anni non ci vedemmo più, poi arrivò il giorno del suo matrimonio. Vampiri da tutto il mondo giunsero nella nostra terra pur di assistere all'evento, ed ovviamente noi lupi restammo di guardia nel caso in cui qualche Senza Anima avesse avuto voglia di fare lo spiritoso ed attaccarci. Non era in programma vedere tua madre, ma il destino volle che ci incontrassimo. Quando scorsi i suoi occhi gonfi e pieni di lacrime, capii che non era giusto. Lei era mia, ed io ero suo, non potevamo essere separati, era sbagliato, io la volevo, io volevo che lei diventasse MIA moglie. Volevo avere l'opportunità di ridarle il suo meraviglioso sorriso, ed asciugarle le lacrime>>
<<Papà, ma com'è possibile!?>> esplosi alzandomi sulle mie grandi zampe nere <<Tutto questo è sbagliato! È contro natura!>>
Il lupo non rispose, si limitò ad osservarmi con sguardo serio, ma comprensivo, per poi farmi segno di accomodarmi nuovamente al suo fianco <<L'amore è la cosa più potente che esista sulla faccia della terra, Lya. Non puoi semplicemente decidere di smettere di amare. Durante i dieci lunghi anni che trascorsi senza vedere tua madre, per me fu come non riuscire più a respirare. In quel momento la tua anima, il tuo corpo, la tua ragione, non ti appartengono più, in quel momento tutto ciò che fai, che pensi, o che dici, è influenzato da quella persona ... Io e tua madre eravamo diversi, sì, io ero un signore della Terra, figlio della Luna, protettore della vita e lei era una creazione del diavolo, un demone, una signora del sangue, ma nonostante queste differenze, per qualche strana ragione le nostre anime si somigliavano. Eravamo due facce di una stessa medaglia. E più stavamo separati, più sentivamo il bisogno di stare insieme. Non credere che per noi fu così facile capirlo, come ti ho già detto ci sono voluti dieci anni per arrivare alla conclusione che non potevamo vivere l'uno senza l'altro, e quando arrivò il giorno del suo matrimonio mi battei per lei, sfidai il suo sposo e fu il caos ...>>
<<I vampiri non la presero bene suppongo ...>> affermai totalmente sconvolta dalle sue parole.
<<No affatto. Stava per scoppiare una vera e propria guerra. Lupi ed Immortali erano come impazziti. Noi eravamo in minoranza, ma tua madre combatté con noi. Se non fosse stato per lei io non sarei sicuramente qui. Molti vampiri si rifiutarono di combattere un loro simile, altri ancora invece se ne andarono indignati, ed i miei uomini nel vedere il buon cuore di tua madre, la fiancheggiarono ...>>
Ecco cosa intendeva dire Axel quando ha affermato che Elise aveva tradito il loro popolo. Era perché si era schierata dalla parte dei licantropi.

"Tutto questo è veramente assurdo ..."

<<E lo sposo della mamma?>> chiesi confusa.
Papà non rispose, si limitò a sbuffare divertito <<Dovevi vedere la sua faccia. Aver strappato Elise dalle grinfie di quel pomposo vampiro con la puzza sotto al naso è senza alcun dubbio la mia vittoria più grande. Tuttavia egli non si arrese facilmente, per anni il mio esercito ed il suo si scontrarono ... ma fortunatamente intervenne Elise, lei dopotutto era anche il suo di amore ...>>
<<Doveva amarla proprio tanto ...>>
<<Te l'ho detto Lya ... i vampiri hanno una concezione strana dei sentimenti...>>
<<E com'è finita?>>
<<Per evitare ulteriori scontri le terre vennero divise, ed Io e tua madre regnammo indisturbati per secoli. Lei era finalmente libera di essere ciò che più desiderava, un essere creato dal demonio, ma in grado di dare amore. Una regina temuta, ma al tempo stesso stimata, su questo punto di vista non ti ho mai mentito. È vero, inizialmente è stato difficile per lei venire accettata dal branco, ma con il passare degli anni riuscì a conquistare anche il più burbero e conservatore dei Sangue Di Lupo ...>>
La cosa mi mise stranamente di buon umore <<Beh, è riuscita a conquistare te...>>
Le nostre malinconiche risate si accavallarono, e per brevi secondi riuscii a ritrovare un briciolo di pace e serenità, ma ben presto quella piacevole sensazione sprofondò in un baratro infinito di rimorso e rancore <<Mi spiace papà>> riuscii soltanto a dire <<È colpa mia se lei non c'è più ...>> mi venne nuovamente da piangere, ma questa volta non mi trattenni, posai il muso sul suo soffice manto candido, e mi lasciai andare alla disperazione, aggrappandomi alla mia unica ancora di salvezza, Becken.
<<Lya ... ne io, ne sicuramente tua madre ti diamo la colpa. Lei si è sacrificata per te, perché ti amava più di ogni altra cosa al mondo. Lei credeva in te. Ricordi? Due facce di una stessa medaglia. Tu sei la dimostrazione più pura del vero amore che nonostante le diversità e riuscito a generare una creatura incredibile: forte, ribelle, generosa, caparbia ... un po' prepotente>> ridacchiò l'animale rallegrandomi <<Tu sei la dimostrazione che in realtà non esistono differenze, l'amore è amore. Che si abbiano gli occhi rossi o gialli, non fa differenza. Era questo a cui puntava tua madre. Lei voleva solo vivere in pace ... ma ovviamente non tutti i vampiri sono come lei. Il mio unico rimorso è non essere riuscito a salvarvi entrambe ... per questo non ti ho mai detto niente Lya. Avevo paura, senza Elise temevo che non sarei riuscito a gestirti, a gestire entrambe le tue parti .... In quanto il tuo Istinto è obbligato a sottomettersi al mio volere, ma non posso nulla contro la tua parte vampira. Speravo che con tutti quegli allenamenti, con la tua forza e la tua ferocia il lupo che è in te se la sarebbe divorata, ma a quanto pare non è stato così ... spero tu possa accettare il mio silenzio riguardante questa faccenda>>

Oh papà ... quanto devi aver sofferto in questi lunghi anni. Quanto dolore e quanto peso hanno sorretto le tue spalle?
Mi strinsi sempre di più lui, lasciandomi inebriare dal suo profumo d'erba, di terra, di fresco, di natura <<Perché nessuno mi ha mai detto niente? Nemmeno Jagho ...>>
<<Perché io ho proibito loro di farlo ...>>

Certo, la verità era che avevano tutti troppa paura, e non li biasimo. In quel momento compresi così tante cose su di me, sul mio animo ribelle, sulla mia voglia di stare sola, perfino sul mio manto nero, il sangue vampiro deve aver sicuramente corrotto la purezza di un Sangue Di Lupo.
<<Rivedo molto di lei in te, sai?>> disse osservandomi con i suoi brillanti occhi azzurri <<Stesso caratterino, stesso sorriso. Ricordo che quando sei nata mi rimproverava continuamente di averti lasciato in eredità il mio burbero sguardo da cattivo capobranco, o almeno così lo definiva lei>> ridacchiò il lupo, con la mente persa nel passato.
In quel momento una frase iniziò a rimbombare nella mia testa "Hai lo stesso sguardo di tuo padre ..." queste furono le parole che mia madre mi pronunciò in sogno. Ciò significava che era vero, insomma, era la prima volta che sentivo un simile dettaglio da una fonte reale e concreta. Ero convinta fosse solo frutto della mia immaginazione, ma Becken mi aveva dato prova che c'era un fondo di verità ... ma i sogni sono solo sogni, giusto?
<<Padre, forse c'è una cosa che dovrei dirti ...>> così gli raccontai tutto, del mio incubo, delle parole che mamma mi aveva detto, e di come "magicamente" ero riuscita a svegliarmi, omettendo sulla presenza di Axel nella mia stanza <<Credi fosse davvero lei?>>
Il suo sguardo perplesso e preoccupato mi fece intuire che probabilmente la cosa era più grave di quanto pensassi <<I vampiri hanno capacità occulte con il mondo dei morti, non dimenticare che i loro poteri discendono dal sangue di Lucifero ... non sappiamo cosa accada loro quando gli viene sottratta l'immortalità, ma le coincidenze sono notevoli. La tua parte vampira è qualcosa che non possiamo assolutamente ignorare. Se non riuscirai a controllarla rischiamo che il passato si ripeta>>
Il solo pensiero bastò a terrorizzarmi. No, non l'avrei permesso. Mai.
<<C'è un vampiro a scuola ...>> incalzai facendomi coraggio <<Che si è offerto di aiutarmi ...>>
<<No>> mi interruppe bruscamente mio padre <<Non puoi fidarti di uno qualsiasi, sono pur sempre creature tentatrici che farebbero di tutto pur di mettere le grinfie su una creatura come te ... temo di non avere altra scelta ... Devo portarti da Vladimir>>
<<Chi?>>

Il grande lupo fece per rispondere, ma un coro di ululati proveniente dal cuore della foresta bloccò le sue parole sul nascere. Compresi che il grande Alpha si era assentato per troppo dal branco e che per quanto avrei voluto riposare ancora sul suo morbido petto bianco capii fosse il momento per entrambi di andare <<Questo dettaglio non è così importante, diciamo solo che questo vampiro ha un grosso debito verso di me ...>> disse il grande animale, alzandosi controvoglia dalla roccia sulla quale era comodamente sdraiato, per poi rispondere agli ululati con un lungo e melodioso canto, degno di un vero Alpha. Lo vidi allontanarsi da me, ma in quel momento l'ultima cosa che volevo era restare sola. Sapevo che se fossi rimasta in silenzio con i miei pensieri mi sarei persa dentro la mia stessa testa e l'unica cosa che non volevo in quel momento era sentir nuovamente litigare le due parti di me.
<<Padre>> incalzai alzandomi sulle mie possenti zampe <<Posso venire con te?>>
Forse fu gioia quella che lessi nel suo sguardo, difficile a dirsi, ma la sensazione che mio padre fosse stato orgoglioso di me anche solo per pochi secondi, mi regalò nuovamente forza ed energia.
Io sono Lya Wolf, io sono la futura Alpha e questa è una verità che nessuna parte vampira potrà mai mutare.
Il grande lupo bianco annuì senza pensarci troppo ed insieme ci dirigemmo verso il resto del branco, correndo fra alberi e cespugli, con il vento che mi accarezzava il manto nero come le tenebre, ed i miei occhi gialli che splendevano come stelle nel firmamento.

Quando raggiungemmo il piccolo torrente nel quale ci radunavamo prima della caccia, mi focalizzai sugli altri sangue di lupo presenti. Fra di loro percepii l'aura di Murlo e di suo figlio Harax, affiancato da Mirva e Samuel con i quali scambiai un veloce sguardo. Trovai strano che i commilitoni di Jagho fossero lì senza di lui, ma poi riflettei sul fatto che suo padre viveva nel mondo umano e che probabilmente, di tanto in tanto, andava a fargli visita. Così, mi unii silenziosamente al resto del gruppo, sotto lo sguardo incuriosito dei presenti, per poi osservare mio padre salire sopra ad una roccia per essere visto ed ascoltato da tutti.
<<Sapete come funziona, non mi piace perdermi in chiacchiere, perciò sarò rapido e veloce. Nessun spreso, cacciamo solo gli animali necessari alla nostra sopravvivenza, se vedo qualcuno uccidere anche un semplice coniglio per puro divertimento ...>> ringhiò guardandoci uno ad uno <<Farà i conti con me>> affermò minaccioso, costringendo i più giovani a chinare la testa in segno di rispetto <<Lode alla Luna>> concluse, mentre noi ripetevamo le sue ultime parole.

"Lode alla Luna"

Iniziammo a correre veloci come il vento, sotto ad un manto di splendenti stelle con mio padre in testa e noi poco dietro. La valle dei cervi era a pochi minuti dal nostro territorio, e quando lo raggiungemmo ci disponemmo in posizione d'attacco e con il segnale di Becken, ci fiondammo sulle nostre prede.
Tutto procedeva per il meglio, ogni gruppo si occupava di un determinato elemento, e nessuno sembrava in seria difficoltà. Ammiravo il modo in cui mio padre gestiva la caccia, ammiravo che prima di ogni altra cosa si preoccupasse di sfamare il branco e lo invidiavo, invidiavo il modo in cui tutti lo ascoltavo, il modo in cui tutti lo ammiravano, perché sapevo che non sarei mai stata alla sua altezza.
Con il mio aiuto la caccia non durò molto, in fin dei conti, dopo di Becken, sono pur sempre il lupo più veloce e forte del branco, ma nessuno sembrava veramente grato del mio aiuto, più che altro erano spaventati da me. I più giovani ammiravano la mia ferocia, ma gli anziani, loro probabilmente c'erano quando da cucciola persi il controllo dei miei poteri.
Il bello di sentire i pensieri degli altri è che nulla ti viene nascosto, ed io percepivo perfettamente quel velato astio che ogni Sangue Di Lupo aveva nei miei confronti.

"Da quando il parere degli altri è così importante?"

Da quando non so più nemmeno io cosa pensare di me stessa.
Conclusa la caccia, facemmo per tornare nuovamente verso il nostro territorio, ma la voce di Harax poco dietro di me, rallentò il mio passo <<Quella lì non mi piace per niente>>
<<Perché?>> chiese Mirva, camminando con le sue zampette dal pelo rossiccio al fianco del grande lupo dal manto grigiastro, simile a quello del padre Murlo, che stava affiancando mio padre.
<<Troppo feroce. Prima regola: avere controllo delle proprie azioni>>
<<A me sembra una valida guerriera>>

"Glielo dò io il controllo delle proprie azioni"

Al mio orecchio giunge un verso familiare, ed in una rapida mossa mi volto in direzione dei due ragazzi facendo per attaccare, ma invece di fiondarmi sul lupo dal manto grigiastro, le mie fauci addentano il collo di un orso poco dietro di loro, probabilmente intento ad attaccarli.
La bestia si dimena con gli artigli, ma rapidamente riesco ad atterrarlo e dopo avergli mostrato le lunghe zanne, lascio andare l'animale che con il corpo pieno di ferite scappa via zoppicando.
Mirva indietreggia spaventata, mentre Harax rimasto immobile per tutto il tempo, mi osserva con gli occhi spalancati, mentre io riprendo la mia marcia verso casa <<Pensa più a salvarti la pellaccia invece di badare al mio autocontrollo>> ringhio al lupo scomparendo fra la fitta vegetazione, assieme a mio padre ed il resto del branco.

La ragazza Lupo [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora