Capitolo 3

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Ho sempre amato il profumo del mio letto, perché era lo stesso di mia madre. Ogni volta che cambiavo le lenzuola, spruzzavo sopra di esse la stessa fragranza all'acqua di rose che la donna utilizzava quando era ancora in vita.
Buffo, lei era l'unica Sangue Di Lupo a fare uso di prodotti cosmetici, la compagna dell'Alpha.
Strofinai la faccia nel cuscino, assaporando quel meraviglioso momento di calma e tranquillità, ma ecco che il pensiero della mattinata che avrei dovuto affrontare in compagnia di Jagho mi scosse le viscere dello stomaco, causandomi un leggero sbuffo.

Ma chi me lo fa fare di lasciare il mio caldo e profumato nido, per recarmi in una stupida scuola mortale!
Chi me lo fa fare!?
Si sta così bene qui.
Mentalmente maledissi mio padre per la punizione che mi aveva inflitto.

"Basta io rimango a letto! Me ne infischio!"

Decisa a disobbedire all'ennesima regola impostami dal mio Alpha, mi volto dall'altro lato del letto in cerca di una posizione più comoda, ma invece di avvertire il dolce profumo all'acqua di rose di mia madre, un altro odore molto più forte e pungente si fa strada nei miei polmoni. Un aroma di muschio, di terra bagnata e piante in fiore, che scaturiscono in me una sensazione che conosco fin troppo bene.
Apro gli occhi di soprassalto e vedo davanti a me due grandi pozzi blu che mi fissano con ardito interesse. Jagho è sdraiato vicino a me, con la larga schiena muscolosa poggiata al parapetto in legno del mio letto, le gambe accavallate ed una candida rosa bianca fra le ruvide mani, che il giovane si passa delicatamente sotto al naso. I ricci capelli biondi gli cadono ribelli davanti agli occhi, nascondendo appena il suo sguardo dolce ed ammaliante. Come la maggior parte dei Sangue Di Lupo, la sua pelle è leggermente abbronzata, ma non scura quanto la mia e quella di mio padre che sembra reduce da mesi e mesi di cocente sole.

"Grandioso ci mancava solo lui!"

Mi giro dall'altra parte del letto coprendomi la testa con le coperte <<Sai che si bussa prima di entrare?>> brontolo scocciata ed assonnata.

<<L'ho fatto!>> risponde lui con fare ovvio e leggermente irato, anche se penso non volesse darlo a vedere <<Più e più volte! Ma dormivi così pesantemente che non mi hai sentito>>

"O forse ti ho sentito, ma non volevo risponderti!"

Sopposi che fosse stato mio padre a consigliarmi di venirmi a svegliare. Essere costretta a sorbirmi la sua presenza durante tutta la mattinata per il grande Alpha, evidentemente, non era una punizione sufficiente.
Ci fu un momento imbarazzante di silenzio, in cui feci finta di dormire, ma quella tattica l'avevo usata fin troppe volte con lui.

<<Sai che significa la rosa bianca per noi Sangue di Lupo?>> mi domanda lui.

"Dovrebbe interessarmi?"

Sperai che il mio silenzio lo scoraggiasse dal volermi parlare, ma così non fu. <<Vuol dire: "Ho bisogno del tuo cuore!">> mi sussurra in un orecchio, facendomi spalancare improvvisamente gli occhi.

Perché sentirlo parlare di tali sentimentalismi mi fa venire la pelle d'oca?
Forse è ribrezzo? Forse è fastidio? E dire che sono spesso stata alquanto sincera con lui in passato.
Io non intendo innamorarmi. Io non avrò mai e poi mai un re.

"Bisogna ammettere che è un giovane assai caparbio"

Fin troppo per i miei gusti, la mia testardaggine fa per tre, non mi serve anche quella di un uomo.

<<Cosa vuoi Jagho?>> cambio discorso, ancora più infastidita, ma smossa da un'insolita voglia di parlare con lui.
A quel punto il ragazzo viene dalla parte del letto in cui mi ero girata, sdraiandosi affianco a me, appoggiando la rosa sopra al mio comodino.

"Beh!? Chi gli ha dato tutta questa confidenza!?!"

Per quanto cercassi di non dare importanza ad un simile gesto, i miei occhi verdi si incantarono ad osservarlo.
I suoi lineamenti sono aggraziati e delicati, quasi paragonabili a quelli di un innocente bambino. Il suo sorriso è dolce, ma il suo sguardo, il suo sguardo ha qualcosa di strano, di vuoto, di spento, per quanto egli si stesse sforzando di persuadermi con le sue iridi color del mare.

Ci conosciamo da più di dieci anni, precisamente ho fatto la sua conoscenza il giorno del mio quinto compleanno, e d'allora non mi ha mai lasciata sola neanche per un secondo.
Sotto ordine di papà, divenne per me una specie di guardia del corpo che mi deve controllare e seguire ovunque io vada, per poi riferirgli tutto ovviamente, ma io ovviamente avevo un notevole esperienza nello sfuggirgli da sotto il naso.
Supposi che il severo Becken Wolf se la fosse presa anche con lui ieri sera, dato la mia guardia del corpo non aveva impedito che mi allontanassi dal branco e che sconfinassi nel territorio dei vampiri.
Non capisco perché mio padre si ostini a pensare che Jagho sia la cosa migliore per me. Siamo così diversi; lui è sentimentale, affettuoso, ma soprattutto serio e rigido, il classico soldatino che rispetta sempre le regole e guai a chi non lo fa. Cosa abbiamo in comune noi? Forse il fatto di essere due Sangue di Lupo? Forse aver perso entrambi le nostre madri da giovani?
Ma per quanto la lista fosse lunga io non riuscivo a pensare a me e Jagho come ad una coppia.

La ragazza Lupo [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora