Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN R...

By Bersagliera92

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Alissa Milton una ragazza di 18 anni stronza e ribelle o almeno e ciò che vuol far credere di se stessa da qu... More

PROLOGO
The Start of my Life! ♡
Uno scontro Inaspettato
Mi ritorni in Mente
Un attrazione sbagliata
Un mare in tempesta
I'm here
Una scossa al cuore
Occhi dentro Occhi
Un chiodo Fisso
Tra le tue braccia
Molto più delle mie aspettative
Una bellezza disarmante
Insopportabile
Un senso di colpa
Un bacio inaspettato
sex on love?
Tu sei mia
Senza controllo
Un'amicizia Impossibile
Un vero Coglione
Uno di Troppo
Un gioco sleale
Parole di ghiaccio
Due calamite uguali, a volte si respingono
Ho bisogno che tu Rimani!♡
Se riuscirei ad Odiarti
Inevitabile
Voglia di te
Noi un incastro Perfetto
Un attimo di felicità
La paura a volte può fotterti il cervello
Resta Ancora un Po'
Alcune Mancanze ti soffocano l'Anima
Io e te, il resto del mondo l'ho scordato.
Oltre i Limiti
Quel disperato Bisogno che ho di Te
Un cuore in mille pezzi
Facevano L'amore solo a guardarsi
Ammaliato da tanta Bellezza
"Ciao..River!"
Contro la Tua volontà
Ad un Passo da Te
Se fosse tutto Magnifico
Se solo fossi Mia
Ci perdiamo per poi riprenderci
Sì mangiavano di Desiderio
Un inferno Indimenticabile
Nella Follia più Assoluta.
Baciami! né ho Bisogno!
Per una Volta
Solo per una Notte
Senza te
Una tempesta su di Noi
Un tunnel senza via d'uscita
Un legame indissolubile
Finalmente Qui!
Il confine di un'attimo
Estremamente Complicati
Il nostro perenne Equilibrio
"Alla nostra..River"
Un incessante Desiderio
Tu! la mia unica Forza
Non so Spiegarti il Perché
Finalmente a Casa
Bruciare Per Te
Un'unica Dipendenza
Troppo distanti !
AVVISO
Fuori Controllo
In netta collisione
Sotto il tuo sguardo
Un antidoto Naturale
Tienimi per mano
In continua distruzione
Nonostante tutto
Tu mi appartieni
Mi salvi un attimo prima, che tocchi la terra
Guardami negli occhi, anche quando non parlo.
Siamo Uguali, fatti degli stessi Mali
Come a dirti, io ci sono. Come a dirmi, sarò sempre qua!
Stringimi la mano, portami lontano
Inesorabile
Per la prima volta!
In equilibrio su di Me
Il silenzio è oro, ma se lo sprechi è zero
Copertina
Gli sguardi come oceani, gli abbracci come Ancore.
°Ad un passo da perdere Te°
●Due Puntini Da Lontano●
Cascare nei tuoi occhi
Un respiro si toglie solo se il Cuore ti batte di piu!
Sei la mia Cura, e la mia Dannazione
Dove sei tu, quella è Casa.
Avviso!
Il posto in cui Tornare
Veleno e Antidoto
La ferita che nessuno ha mai curato
Ciao Brother
Un Amore complicato
L'anima in pace.
Mai senza Te
Tienimi con te
Epilogo
Avviso
Avviso!

Un posto per l'eternità

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By Bersagliera92

Non so dove andrai,
ma in ogni parte del mondo lo sai che per Te, io ci Sarò,  fino alla fine, come un ricordo che non se ne và..
.. pensavo che fosse impossibile lasciarti un posto per l'eternità"

L'aria gelida di dicembre si scontrava con violenza sul mio viso, mentre la pioggia non smetteva di bagnare i nostri corpi.

"Muoviti, Al!"
Guardai di sbieco Chriss, che correva in modo fluido sotto quel temporale, come se la cosa non lo infastidisse per niente.
Avrei potuto odiarlo,per quell'idea insensata e al quanto stupida, ma un sorriso avvolse le mie labbra.

"Sei una pippa, Milton" lo raggiunsi al riparo, e iniziai a spostare i miei capelli che ormai erano tutti appiccicati al viso.
"Ti rendi conto che le tue idee fanno schifo?"  strizzai i capelli mentre un brivido di freddo ricoprì tutta la mia schiena e ogni parte della mia pelle.

Ma lui sorrise, spiazzandomi del tutto.
E pochi secondi dopo afferrò il mio polso e mi strattonò tra le sue braccia.

"Chriss..!" mi lamentai per il fatto che stava peggiorando solo la situazione, eravamo due pozze d'acqua.

"Smettila di lamentarti, e guarda il lato positivo"
sollevai le sopraciglia, mentre le sue dita sfioravano lentamente il mio viso.
"perché ne esiste uno?"
Era dannatamente bellissimo, i suoi capelli fradici e al quanto disordinati gli ricadervano sulla fronte dove delle gocce d'acqua scendevano lungo il suo viso, e definivano la forma delle sue labbra umide, che dischiuse prima di portarle a netto contatto con il mio collo.

Una strana sensazione cercò di annebbiare il mio cervello, ma cercai di resisterla e indietreggiai facendo passare la mia mano proprio lì nei suoi capelli, ma un attimo dopo mi ritrovai  con la schiena attaccata al muro e le sue labbra incollate alle mie.

Il sapore della sua bocca, inebriò ogni mio senso, mi era mancato così tanto da non riuscire a crederci, e lui parve pensarla come me, dato che intensificò quel bacio come se non volesse più  staccarsi. Rude, passionale, quel modo che tanto gli apparteneva, e che accendeva quella gran voglia di averlo.

Le sue mani scesero sui miei fianchi, ben salde che potevo sentire la pressione.
Ma d'un tratto tutta quella magia venne sostituita dalle risate di alcuni ragazzi, che si avvicinavano sempre di più, finché spostai la testa contro la sua spalla, quasi a nascondermi.

"Che c'è ?" chiese quasi infastidito.
"Questa era la cosa positiva?" cercai di nascondere il mio imbarazzo.
"assolutamente!" portò le dita sul mio collo in una  presa salda che mi costrinse a guardarlo.
"Il fatto che ti imbarazzi ancora per queste cose,  potrebbe farmi perdere ancora di piu la testa, Milton" sorrisi debolmente, ma non diedi il giusto peso alle sue parole perché i miei occhi erano attratti da altro.

Le sue labbra ancora una volta erano distese a causa di uno strano sorriso che gli formava una fossetta sulla guancia, il suo viso sembrava quasi del tutto rilassato, e i suoi occhi neri avevano assunto una strana sfumatura quasi a sembrare piu chiari.

Era tutto così strano, quasi come se del Chriss di qualche ora fa non né fosse rimasto piu nulla, e per quanto assurdo né fui felice.

Non avrebbe di certo potuto dimenticare tutto ciò che era successo, forse stava fingendo, o semplicemente  quella era la giusta distrazione.

Avvicinò di nuovo le sue labbra alle mie, lasciandomi un bacio veloce, dove fece entrare con urgenza la sua lingua nella mia bocca, prima di stringere leggermente la parte inferiore del mio labbro.

"Andiamo dentro!" 
"Ok"

Afferrò la mia mano e mi spinse dietro di lui, mentre io ero ancora troppo presa da ciò che si era accesso nel mio corpo.

Ma il calore di quel posto, si insinuò subito contro la mia pelle, distraendo ogni mio pensiero.

"Offrirti da mangiare può bastare per farmi perdonare?"  poggiò la sua mano, proprio lì sulla mia schiena ancora bagnata a causa dei capelli che non smettevano di gocciolare.

"Non lo so, dipende"
"Aspetta qua!" mi dedicò un occhiolino, ed io non feci altro che seguire ogni suo movimento, mentre andava ad ordinare dei panini, fino al modo in cui portava indietro i suoi capelli, ma poi i miei occhi scesero dalle sue spalle muscolose dove quella maglia  era aderita fino al suo fondo schiena al quanto tonico, ma non appena mi resi conto di aver improvvisamente caldo a causa di quei pensieri spostai lo sguardo e mi tolsi la felpa di Luke al quanto fradicia.

Ancora una volta ci ritrovavamo in autogrill in modo al quanto strano, a magiare un semplice panino mentre le nostre  vite andavano a pezzi. E per quanto avessi potuto rimpiangere di averlo convinto a non salire su quell aereo, ero felice di ritrovarmi lì con lui.

Dopo un intensa discussione aveva dato retta alla mia idea ( o meglio quella di Jack)  di restare a roma, e un sorriso di soddisfazione disegnò le mie labbra.

Ma non appena mi resi conto di essere da sola a sorridere a qual tavolo, mi alzai e andai al bancone per prendermi un caffè mentre Chriss era sparito.

Il caldo fluido di quel caffe scese per la mia gola, anche se il sapore era al quanto orribile, cercai di bearmi lo stesso di quella sensazione, o almeno fino a che non mi voltai, e i miei occhi si posarono su quelli di Chriss che mi guardavano in modo strano, arrabbiati o qualcosa di molto simile.

"Che ti prende?"
"Che hai sotto quella maglietta?"
"Eeh?" tutto mi sarei aspettata ma non un domanda del genere, credevo si stesse lamentando del fatto che avessi preso un caffè   prima di un panino o che mi fossi alzata da quella sedia, qualsiasi cosa, ma non quello.

"Rispondimi!" si avvicinò, un po troppo.
" Che razza di domnda è Chriss?"
"Hai il reggiseno sotto quella maglia del cazzo di luke?" chiese con un tono più cupo
"Ti pare una domanda da fare qui?" indicai il posto.
"me ne fotto,rispondimi"
"no Chriss, non ti rispondo non sono affari che ti riguardano!"
azzerò le distanze è poggiò la mano sul mio fianco

"non mi riguarda il fatto, che la mia ragazza indossa una maglia che non è la mia, ma del mio migliore amico morto, e che si vedono i capezzoli in un posto come questo?"

sbarrai gli occhi.

"che stai dicendo?"
"Sei tutta bagnata Al perciò smettila di far la cretina e mettiti quella fottuta felpa prima che perda la pazienza"
Ero spiazzata, non avevo pensato nemmeno per un secondo che non avessi addosso il reggiseno, ero stata presa da altro per ricordarmi una cosa del genere.

"Prendi quei panini e piantala!" non avevo intenzione di dar retta alla sua stupida gelosia, e carcai di avviarmi al tavolo ,ma la sua mano afferrò il mio ventre, facendomi sbattere la schiena sul suo petto.
"Non mi hai ancora risposto!"
"Vaffanculo, non voglio risponderti"
"Non mi sfidare"
"Perché sennò che fai, mi spogli?"
Mi voltò in modo brusco

"Mi stai provocando,Milton?"
"No! perché so per certo che non lo faresti"
"tu dici?"
"Sei troppo geloso River, per fare una cosa del genere"
"Per sapere se hai un fottuto reggiseno addosso non ho bisogno di spogliarti Milton, e poi non sono così stupido"
"Aah no?"
Le sue mani si insinuarono sotto la mia maglietta, e non appena le sue mani gelide sfiorarono la mia pelle, un brivido percorse la mia spina dorsale, e lui non fece altro che farle salire, sfiorandole leggermente sul mio corpo.

Trattenni il respiro

Ma al contatio delle sue parole lasciò la presa, e andò  a prendere quei fottuti panini, lasciandomi lì come una cretina.

Piena di desiderio.

Al che io indispettita dal suo modo di fare, mi voltai e raggiunsi il bagno.

E non appena il mio corpo si riflesse allo specchio, mi portai le mani tra i capelli.

"Dannazzione!"

Avevo un aspetto orribile, i miei capelli ancora bagnati avevano creato delle onde che arrivanao fin sotto il mio seno, che notai solo allora come la maglia bianca di Luke aderiva sui miei capezzoli.  Ma fui distratta dal colore dei miei occhi ancora piu scuri del normale a causa della pioggia, e il mio viso troppo bianco, al punto da far evidenziare le occhiaie

facevo al quanto schifo.

Chriss

Mandai giu quella stupida coca cola, mentre addentavo il panino, con un certo fastidio che stava iniziando ad impossessarsi del mio corpo che magicamente né era stato privo per tutto quel tempo.

Ma non appena sollevai gli occhi, e  la vidi uscire dal bagno, in un certo senso mi calmai, o almeno in parte.

Aveva tirato i suoi capelli in una coda alta, arrotolato quella stupida maglia in modo da far vedere  il piercing sul suo ombelico, e mostrando troppo la sua pelle, ma senza far piu notare i suoi capezzoli.

Cristo! non mi ero calmato per niente.

Si sedette lì di fronte a me senza degnarmi di uno sguardo, afferrò il suo panino tra i denti, ed io non smisi di guardarla nemmeno per un fottuto secondo.

Era bellissima, sempre così naturale, quel viso senza un filo di trucco, le sue ciglia nere e i suoi occhioni verdi la rendevano di una bellezza rara.

Quel suo modo di fare così diverso dalle altre, e anche con addosso un enorme tuta di Luke era la ragazza piu bella che avessi mai visto.

"Smettila di guardarmi o finisce male Christian!"
"Qual'è il problema , eeh?"
"Sei tu il problema!"
"Io?"
"Si! È colpa tua se sono tutta bagnata, indosso una cazzo di tuta da maschio, e ho delle occhiaie da far schifo. Ma guarda caso tu ti accorgi solo che mi si vedono i capezzoli" quasi urlò, ed io corrugai le sopracciglia
"Di  cosa avrei dovuto accorgermi?" la stuzziccai.
"Sta zitto!"
"Stavi meglio prima con i capelli!"
Il suo sguardo uccise ogni mia intenzione di stuzzicarla.
"Non parlare o ti arriva qualcosa in faccia" sollevai le mani arreso.

Ma i suoi occhi si spostarono sulla busta che avevo poggiato sul tavolo.
"Cos'e?" indicò con la bocca piena.
"Prima finisci di mangiare prima ti togli quei fottuti vestiti da dosso"
Allungò la mano e apri la busta tirando fuori una tuta della givova, le uniche che avevo trovato.

"Xl?."
"quella è mia stai ferma" gli strappai la busta dalle mani con brutalità.

"Non so perché ti do sempre retta"
"sei solo scesa dalla macchina per venire a prendere un cazzo di panino, per il resto sono  io che ho dato  retta a te Milton"
"Stai cercando di rinfacciarmi il fatto che non siamo partiti?"
"No! ti sto solo ricordando che siamo ancora qui a roma a causa del tuo amichetto, che non smette mai di farsi i cazzi suoi, perciò dalla a lui la colpa di questa fottuta situazione"
"Sei tu che sei voluto scendere in pieno temporale, non JACK"
"Lo stai difendendo?"
"No! sto solo dicendo che lui non c'entra niente... e che.. " non la lascai finire che mi alzai e uscii fuori da quel cazzo di autogrill accendendomi subito una sigaretta.

Tra di noi finiva sempre in quel modo, ero troppo irascibile per stare con una come lei, prima o poi si sarebbe stufata, come ero stufo io del fatto di sentire sempre Jack in mezzo alla nostra storia.

Ma nonostante tutto quasi mi pentì di averla lasciata lì da sola, e non appena vidi solo due ragazzi di quel gruppo che era lì dentro uscire, gettai la sigaretta e mi precipitai dentro.
Ma dovetti spostarmi a causa di una mora incazzata, che mi passò davanti senza nemmeno calcolarmi.

"Cazzo!" la sentii imprecare
"al?" mi avvicinai.
"non parlarmi!" alzò la mano, ma io la voltai contro ogni suo volere.
"Mi dispiace ok? non volevo dire quell.."
"Si certo!..se ti dispiace non essere salito su quel cavolo di aereo allora fai una cosa vai all aereporto e prendi il volo piu lontano che ce, è sparisci dai coglioni." un sorriso avvolse le mie labbra.
"Che cazzo mi ridi?"mi spinse dal petto ma io la strinsi, mentre lei non smetteva di oppore resistenza senza successo ovviamente

"Smettila!" mi tirò un pugno ed io sollevai il suo viso.
"Sei bellissima quanto ti incazzi, Milton"
"Vaffanculo!" poggiai le mie labbra sulle sue e la bloccai al muro

"Levati!" cercò di dire piu volte ma io non mi allontanai nemmeno di un centimetro e pochi istanti dopo dischiuse le sue labbra e mi persi nel suo sapore.

Uno di quei baci che mi faceva dimenticare perfino dove cazzo mi trovassi, affondavo sempre di piu la mia lingua nella sua,  e le mie mani salirono sotto la sua maglietta.

La sua pelle umida, le mie dita fredde fecero rabbrividire la sua pelle, e non appena arrivai a toccare il suo seno privo di quel fottuto reggiseno,lei indietreggio..
."Christian!"
"che ce?" .
"sei uni stronzo! l'hai fatto apposta per vedere se avevo addosso.."
"sschhh!" accarezzai le sue labbra al quanto perfette.

"Non toccarmi!" schiaffeggio la mia mano, ed io senza dargli nemmeno il tempo di respirare afferrai le sue gambe, e la sollevai al mio bacino.

"Che cazzo fai?" vidi il suo sguardo deviare dal mio fino a finire su quei ragazzi che erano stati  bloccati anche loro dal tempo, e stavano lì a fumare le loro sigarette, e ovviamente ad assistere a tutta la scena.
"Prendi la felpa e mettila in testa!" dissi sposando le mani ben salde sotto il suo sedere. 
"Che vuoi fare, mettimi giu"

Il suo odore si impossesso nelle mie narici, la pioggia batteva sui nostri corpi mentre io correvo per raggiungere la mia macchina.
 
E non appena fui vicino, feci scattare la sicura e aprii la porta posteriore prima di entrare dentro.

Odiavo sentirmi cosi, privo di ogni controllo. La mia merda di vita stava andando a puttane, ed io non avrei potuto farci un cazzo di niente, mi ero voluto allontanare per distrarmi e non pensare a tutta quella merda, e lei doveva essere il mio effetto positivo.
Ma come ogni volta finivamo per litigare a causa di stonzate, e la maggior parte delle volte era colpa mia.

Mi soffermai a guardarla per alcuni secondi, lì a pochi centimetri dal mio viso, sotto il mio corpo che iniziava ad ardere di desiderio.

Alissa
Una strana sensazione aveva preso possesso del mio corpo, sentivo il battito accellerato, le guance che quasi prendevano fuoco, mentre le mie labbra venivano assaporate dalla sue infinite volte.

La pioggia ancora batteva interpida contro i vetri della sua macchina, che erano completamente appannati dal nostro respiro, lì dentro dove avevamo appena fatto l'amore, dove mi ero sentita viva dopo un bel po di tempo, dove ero stata completamente senza pensieri, dove avevo assaporato di nuovo la felicità.

Nonostante tutte quelle sensazioni positive, una parte di me si sentiva sporca, sbagliata, colpevole di aver commesso un infrazione, di essermi fatta lasciare andare fino a non pensare di trovarmi in mezzo ad una strada dove...

"Hey?" sentii il pollice della sua mano sfiorare le mie labbra.
"Non farti tremila problemi adesso!" Quel ragazzo aveva la capacità  di leggermi nel pensiero.

Accarezzò la mia schiena nuda, ed io bloccai il suo polso.
"Solo io e te, non ce nessuno Al. Rilassati per favore"

Annuii,  ma incapace di farlo davvero.

Le sue labbra si avvicinarono alle mie.
"È  stato bellissimo, tanto che ricomincerei subito. Ma ti amo troppo per farti congelare dal freddo!"
finalmente sorrisi, rilassando ogni muscolo.

"Ti amo anch'io River!" lasciai un piccolo bacio sulle sue labbra.
"questo e per dirmi che ti è piaciuto?"
"Era per dire che sei stato romantico, far l'amore sotto la pioggia, non me l'aspettavo River!" lo stuzzicai cambiando tono di voce, e non appena lo vidi in difficoltà saltai nel sedile posteriore, accendendo la macchina con solo dell intimo addosso.

Faceva freddo sul serio, era dicembre e noi ci eravamo avventurati a fare i cretini.

"Abbiamo scopato, che è diverso!" sorrisi di fronte al suo tentativo di non farmi credere che non fosse una cosa romantica.
Ma un attimo dopo sentii lo sportello aprirsi e Chriss piombare dentro, costringendomi a passare sull'altro sedile, ma la cosa piu assurda era sceso da quella macchina a petto nudo.

Aveva smesso di piovere solo da alcuni minuti, l'aria era gelida, e lui si comportava come se fosse in piena estate.

"Che vuoi?" mi guardò per un secondo  prima di accendere l'aria calda, che sembrò invadere subito il mio corpo, e tornai a vestirmi.

*
...Un fastidioso ronzio non smetteva di   entrare nelle mie orecchie, e contro ogni mia volontà aprii gli occhi, e afferrai quel maledetto cellulare.

Jack: Sei completamente sparita. Mi dici dove cazzo sei?

Dieci chiamate perse

jack:rispondi o ti giuro che ti prendo a calci quel cazzo di culo Alissa. 😡😡😡

Mi voltai per un attimo, e mi soffermai a guardare Chriss che dormiva al mio fianco in tutta la sua bellezza, capelli disordinati ,viso contratto, e le sue labbra dischiuse.

Dopo ciò che era successo nella sua auto avevamo parlato poco, giusto il minino e indispensabile.
Eravamo andati in albergo, fatto una doccia e messi nel letto.

Due cretini che non riuscivano nemmeno a dire che dopo tutta la merda che ci circondava per una dannata volta eravamo stati bene, era come se ci stessimo evitando per paura di un qualcosa che non sarebbe mai potuto accadere.

Come perderci.

spostai leggermente i suoi capelli, e mi alzai dal letto a causa del mio cellullare che aveva ripreso a vibrare.

Mi chiusi in bagno, e aprii l'acqua.
Come se Chriss avesse potuto sentirmi.

"Mi dici che cazzo vuoi?" Sussurrai.
"Cristo santo Al, perche cazzo non mi rispondi?"
"prova ad immaginare genio!" dissi sarcastica
"dove cazzo siete, Chris sta bene? Cazzo dovevi tenermi aggiornato"
"Sembra che stia bene... siamo in hotel qui a Roma"
"Perché non siete andati a casa mia?"
"Pensi che Chriss sia cosi stupido?"
"Cazzo! Dobbiamo risolvere questa cosa al più presto, qui ce un'aria tesa al quanto insopportabile"
"Jack non adesso, io e Chriss dobbiamo affrontare un paio di discorsi prima.."
"Si occhi verdi, discorsi su come vuole entrarti nelle mutande, ancora e ancora. "
"Jack!" quasi urlai.
"smettila di fare l'idiota. Sua mamma è ancora lì?"
"e dove senno? non lascia Christopher per  nessun motivo, sembra davvero intenzionata a fare la brava nonna.."

Un forte rumore di qualcuno che bussava bruscamente alla porta del bagno mi fece trattenere il respiro  mentre Jack continuava a parlare dall'altra parte del telefono.
"Al, esci da lì dentro devo pisciare!"
.."Si un attimo!"
chiusi quella conversazione e nascosi il cellulare nella tasca di quei pantaloncini del pigiama.

Cercai di evitare di guardarlo in faccia, mi sentivo una merda, odiavo nascondere le cose, ancor di più se lo facevo con lui.

Lo sfiorai di striscio, e andai sul terrazzo, il più lontana da quella stanza.

Il cielo era azzurro, ma l'aria così gelida da far rabbrividire la mia pelle.

Strinsi le braccia intorno al mio corpo, e iniziai a guardare lo skyline di quella città.
Meravigliosa, roma ormai mi apparteneva piu di quanto avessi potuto immaginare, lì mi sentivo a casa e lì molto probabilmente avrei vissuto la mia vita.

I miei occhi si focalizzarono su un punto ben preciso, dove intravidi un albero di Natale al.quanto gigante posto al centro di una piazzetta, era giorno non potetti ammirare le sue luci, ma nonostante tutto un groppo alla gola mi fece deglutire a fatica.

Erano due Anni che non festeggiavo il natale, e mi mancava terribilmente tanto.

L'atmosfera natalizia, l'odore del pino che mio padre comprava ogni anno, i preparativi, le infinite tavolate piene di roba che la mamma cucinava, tutto mi mancava..

Anche la neve.

Ma un forte profumo fece dilatare le mie narici, e mi distrasse da quei pensieri.

Le sue braccia si avvolsero sul mio petto, ed io voltai leggermente la testa verso la sua direzione.

"Ti sei svegliato di buon umore?"
"Forse. Che stai facendo qui mezza nuda, ti ricordo che siamo a dicembre"
sorrisi
"Detto da te!" indicai il suo petto nudo.

mi strinse ancora di più, fino a posare le sue labbra sul mio collo dove lasciò un bacio.

"dove si trova quella piazzetta, Chriss?" cercai di fermare ogni sua intenzione.
"che ne devi fare?"
"lo sai oppure no?" chiesi acida
"Stai scherzando? conosco ogni singolo muro di questa città Milton"
"ok, allora vestiti e portami là"
sollevò le sue sopracciglia

"Dimmi che cazzo ce in quella piazza di così interessante?"
"Sono due anni che non festeggio il natale, voglio solo vedere quell'albero" uno strano luccichio invase i miei occhi, al solo ricordo di quanto io kevin e i miei genitori eravamo così felici mentre addobbavamo il nostro Albero.

Ma Chriss sembrò non capire, si passò una mano sul viso quasi infastidito.

"Vediamo! ora facciamo colazione?"
"ce qualcosa che non va?"
"No! solo.che io odio il natale!"
Trattenni il respiro.

"Perché?"
si staccò dal mio corpo, ed entrò dentro senza darmi nessun tipo di risposta.

"Christian!" lo chiamai.
"Sei così coraggiosa da andare sulle montagne russe?" buttò lì quella domanda priva di significato molto probabilmente per deviare un discorso che non voleva di certo affrontare

"Questo sarebbe il tuo modo di distrarti?"
"Esatto, vieni oppure no?"
"E molto matura come idea!" si voltò e mi lanciò un volantino che presi al.volo, dov'era pubblicata quella stupida idea che aveva appena espresso.

"Va bene! ma ad una condizione"
"Ti pareva!" si lamentò
"Vuoi che ti dica perché odio il natale, e bla bla bla.." ruotò le sue mani come a mimare un disco, ed io mi poggiai allo stipite della porta a braccia conserte.

"Non so che cazzo ci trovate di bello in quel giorno, è solo un fottuto giorno del cazzo dove la gente si scambia regali senza alcuna importanza."
"Christian!" cercai di fermarlo ma lui continuò

"..l'ho festeggiato una o forse due volte quando ero un ragazzino del cazzo, il resto era solo un giorno che mi ricordava che si avvicinava sempre di piu il primo dell'anno ed io mi sarei divertito alla grande e scolato quantità di alcool infiniti" si voltò verso di me.
"..ora andiamo oppure no su quelle giostre?"

"Andiamo alla spa di questo hotel.  Questa è la condizione!" sbarrò i suoi occhi
"A fare cosa?" sembrò quasi stupito
"un massaggio, una sauna quello che vuoi"
"questo sarebbe il tuo modo di distrarti?"
"Rilassarmi e più appropriato"
sbuffò infastidito, è afferrò la sua maglietta che fece scivolare sul suo corpo prima di tornare a guardarmi.

"Dovrei farmi tocccare da non so chi, e sai quanto mi da fastidio"
"Davvero? non sembrava quanto ti facevi toccare da Olly, Lisa..o" alzò le mani in segno di resa.

"Dai andiamo, e piantala di rompermi il cazzo."
un sorriso si soddisfazione avvolse le mie labbra.

Chriss

Una lenta musica del.cazzo riempiva a stento le mie orecchie, mentre una ragazza faceva scorrere le sue mani sulla mia schiena, e non che la cosa non mi piacesse, perché ci sapeva fare  al punto che ero quasi riuscito a rilassare i miei muscoli, ma i miei  occhi non smettevano di fissare il corpo di Al disteso su un lettino alla mia destra, completamente ricorperto di olio al punto da far accentuare la curva del suo sedere, e ogni centimetro della sua pelle che richiamava la mia.

"Cerchi di rilassarsi!"
Col cazzo che sarei riuscito a farlo,  avevo i boxer che stringevano sui fianchi a causa dell'erezione che cresceva sempre di piu, ed ero sicuro che quel massaggio non né era la causa.

I suoi occhi verdi si voltarono, fermandosi nei miei.

"Rilassati!" sussurrò a pena.
Non risposi, mi limitai solo ad allungare la mano fino a toccare la sua che strinse tra le mie dita.

Avrei voluto mandare a fanculo quelle ragazze, e scopare Alissa su quel cazzo di lettino, ma piu lei accarezzava la mia mano piu io mi rilassavo come un coglione del.cazzo.

E quindici minuti dopo mi sentii del tutto meglio, sentivo ogni muscolo sciogliersi fino a darmi una strana sensazione di piacere mai provata prima.

Ma non appena aprii i miei occhi trovai quelli di Al puntare su di me, mentre a braccia conserte aspettava qualcosa che ancora non avevo capito.

"Ti muovi, o ti lascio qui nei tuoi pensieri erotici?" mi accorsi solo allora che il massaggio era finito, e che io a pancia sù avevo portato una mano sui miei boxer.

"Che stai dicendo?"
"Se vuoi ti chiamo la ragazza, e continui ciò che stavi facendo?"
"Sarebbe?" corrugai le sopracciglia
"Godere come un ragazzino!"
scoppiai a ridere di gusto e mi alzai dal lettino.

"L'idea è stata tua, ora non fare la gelosa Milton"
"Io non sono Gelosa!" sottolineò rabbiosa.

Ma io mi avvicinai attratto dal suo corpo, e in un unico gesto la sollevai contro i miei fianchi, stringendo le mani sul suo.sedere con possesso.

"Non ti fa incazzare che una ragazza che non sia tu, mi toccava ogni centimetro di pelle.. facendo.."
"Hey sta zitto!" le sue labbra afferrarono le mie con possesso, ed io indietreggiai fino a far scontrare  le sue spalle al muro.

Da quando eravamo saliti su quella macchina, ero stato così preso da lei da ciò che inevitabilmente succedeva quando stavamo insieme da distrarmi completamente dal motivo che ci aveva portati lontano dalla mia vita.

Feci risalire la mano sulla sua schiena fino a fermarla tra i suoi capelli che strinsi appena.

Lei era tutto ciò che volevo, il resto poteva andarsene a fanculo.

Spinsi l'erezione proprio lì nel suo punto piu sensibile.

Le mie labbra non smettevano di cercare le sue, mentre la mia lingua né assaporava ogni centimetro.

Il desiderio di averla mi fece perdere ogni ragione, tanto da dimenticare per fino dove ci trovassimo, e pochi minuti dopo spostai il suo costume ed entrai dentro di lei.

I suoi gemiti soffiavano sul mio collo, le sue mani stringevano le mie spalle, ed io bruciavo sempre di piu dalla passione, spingendo sempre di piu.

Era stata sempre lei l'antidoto al male che c'era nella mia vita, era stata lei a salvarmi infinite volte da quando la conoscevo, era lei lunica cosa che mi dava un motivo per non sprofondare.

Alissa
Uscii dalla doccia e strinsi l'asciugamano al mio corpo, quasi del tutto rigenerato.
Mi sentivo bene, rilassata e quasi del tutto serena.

Dopo tutto ciò che era successo nelle nostre vite, staccare e accantonare ogni tipo di problema era stata la scelta migliore.
Restare da soli, estraniati dal mondo intero era la cosa piu giusta che avessimo potuto fare, perché proprio quando eravamo soli che raggiungevo quello stato di felicità che mai avrei creduto di avere, e Chriss mostrava quella parte di lui che quasi nessuno conosceva.

No, non era dolce e nemmeno romantico. Ma era passionale geloso protettivo, buono, senza nessuna corazza, al punto che iniziavo a capire ciò che provava per me, perché quello era l'unico modo un cui si lasciava andare.

Presi il mio cellulare nella borsa, e andai a sedermi sulla panca che era posizionata accanto ad una vetrata, e che mi dava l'intera visuale di quella città.

Due messaggi

Sam: Devo dire che le tue promesse valgono poco quando sei insieme al tuo fidanzato. Spero stai bene, ti voglio bene.
una strana sensazione alla gola, mi fece respirare lentamente.

Ero un amica di merda, al punto da essermi dimenticata anche di lei. 

Jack: Spero il tuo culo stia bene 🤣. Qui procede tutto di merda, lo stronzo manca a tutti

Un sorriso avvolse le mie labbra, e inevitabilmente non riuscii a non notare l'enorme differenza di sensazioni che mi avevano lasciato quei messaggi.

"Che ce il mondo non va avanti senza di te?" sobbalzai al suono della voce di Chriss, che era dietro di me con addosso solo i suoi boxer, e ancora i suoi capelli bagnati.

"Direi che sei tu che manchi all'universo" sollevò le sue sopraciglia, e si sedette al mio fianco portando subito una sigaretta tra le labbra.

"Ce qualche problema?"
"No! solo Sam che mi ricorda quanto faccio schifo nel mio ruolo di amica"
"Sei invasa dalla mia vita e dai miei infiniti problemi, che è diverso"
"Non dirlo in quel modo"
"Non devi accollarti sempre tutto Al. pensa alla tua vita, a Sam kevin tuo padre che hanno più importanza di una mamma ricomparsa dal nulla, e un fidanzato psicopatico"

Mi avvicinai a lui, cosi tanto che lo costrinsi a far cadere le se sue gambe al lato della panca in modo che io lo guardassi in faccia, lì a pochi centimetri di distanza.

"Ciò che succede nella tua vita mi riguarda più di quanto pensi Chris. Per me non è un peso, devi toglierti dalla testa quest'idea."
"Se sarei stato un ragazzo normale, senza tutti questi cazzo di problemi, e magari anche piu calmo,tu saresti molto più serena Al" finì quelle parole facendo uscire il fumo dalla sua bocca.

"Se saresti stato in quel modo, sicuramente non saremmo fidanzati River" sollevò le sopracciglia
"Aah no?"
"No! non mi saresti piaciuto in quel modo"
"Il mio corpo ti sarebbe piaciuto lo stesso!" cercò di stuzzicarmi.
"Forse!"
Spense la sua sigaretta e con brutalità uno di quei modi che tanto gli apparteneva, afferrò le mie gambe e le portò al lato dei suoi fianchi.

Vicini, senza piu alcuna distanza.

"Togliendo il fatto che ora sei mia, e lo saresti in qualunque caso. Non dimentico quello che hai fatto e continui a fare per me ,Al. " sospirò

"Ti sei avvicinata a me quando io ti trattavo di merda, hai capito chi ero meglio di chiunque mi sia stato vicino, senza che io ti avessi detto nulla. Mi tiri fuori dalla merda ogni volta, e dopo la morte di Luke credevo che quello sarebbe stato il mio posto per l'eternità."
"chriss.."
"Lasciami finire!.. Non pensavo che avrei trovato la felicità in un paio di occhi verdi che conoscevo da una vita, e tanto meno che avrei provato ciò che provo adesso Al.
Ma è successo, ed io voglio far di tutto pur di tenere stretto questo rapporto, senza di te non sarei quello che sono di questo né sono sicuro."

Intrecciai le mie mani nelle sue.

"ma sono troppo irascibile, faccio cazzate in continuazione, e se mai tutto questo dovrebbe finire sappi che ovunque andrai io ci sarò per te"
"Chriss.. perché dici queste cose?"
"Al, per me sei importante, lo dico davvero!"

portai le mani sul suo viso
"Anche tu lo sei per me, ma non immagino la mia vita senza di te. Nemmeno io sarei quel che sono se tu non fossi qui con me"
"Non lo so, in fondo io non porto niente di buono a chi mi sta vicino"
"Non per me, Chriss!"

Annuì appena, ed io accarezzai il suo viso al quanto perfetto.

"Come stai?" chiesi incerta di quella mia stessa domanda, che avrei voluto fargli da ore ormai.
"Così bene, che invece di approfittare del fatto che sei qui a un millimetro dal mio cazzo con solo una mutanda addosso, ti porto in un posto!"

Sentii le guance diventare fuoco, quella mia reazione non sarebbe mai cambiata di fronte al suo modo cosi sfacciato di parlarmi
"Che posto? aah si le montagne russe!"
Avrei preferito altro a quello, e non perché non mi volessi divertire o avessi paura, ma quella strana atmosfera che si era creata iniziava a piacermi, e se l'avremmo lasciata sapevo bene che non sarebbe tornata.

Era già tanto che Chriss si fosse aperto così tanto.

"No! quello lo faremo un'altra volta.
Ora vestiti!"
si allontanò da me, senza mai guardarmi negli occhi, mentre io ero restata lì immobile a cercare di capire cosa avesse in mente.

"Ti muovi?"
"Dimmi che vuoi fare"
"Tu vestiti!"

Mi alzai incrociando le braccia al petto.

"Certo, una tuta tanto per cambiare" gli ricordai che non avevo nessun dei miei vestiti e quella era solo colpa sua.

"Esatto! quella che ho comprato è perfetta"
"vaffanculo!"
"Ti amo anch'io Milton"

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