Life

بواسطة nikita82roma

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È la mattina del funerale di Montgomery. Kate si sta preparando per andare al distretto dove si incontrerà co... المزيد

UNO
DUE
TRE
QUATTRO
CINQUE
SEI
SETTE
OTTO
NOVE
DIECI
UNDICI
DODICI
TREDICI
QUATTORDICI
QUINDICI
SEDICI
DICIASSETTE
DICIOTTO
DICIANNOVE
VENTI
VENTUNO
VENTIDUE
VENTITRÈ
VENTIQUATTRO
VENTICINQUE
VENTISEI
VENTISETTE
VENTOTTO
VENTINOVE
TRENTA
TRENTUNO
TRENTADUE
TRENTATRÈ
TRENTAQUATTRO
TRENTACINQUE
TRENTASEI
TRENTASETTE
TRENTOTTO
TRENTANOVE
QUARANTA
QUANTANTUNO
QUARANTADUE
QUARANTATRE
QUARANTAQUATTRO
QUARANTACINQUE
QUARANTASETTE
QUARANTOTTO
QUARANTANOVE
CINQUANTA
CINQUANTUNO
CINQUANTADUE
CINQUANTRÈ
CINQUANTAQUATTRO
CINQUANTACINQUE
CINQUANTASEI
CINQUANTASETTE
CINQUANTOTTO
CINQUANTANOVE
SESSANTA
SESSANTUNO
SESSANTADUE
SESSANTATRE
SESSANTAQUATTRO
SESSANTACINQUE
SESSANTASEI
SESSANTASETTE
SESSANTOTTO
SESSANTANOVE
SETTANTA
SETTANTUNO
SETTANTADUE
SETTANTATRE
SETTANTAQUATTRO
SETTANTACINQUE
SETTANTASEI
SETTANTASETTE
SETTANTOTTO
SETTANTANOVE

QUARANTASEI

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بواسطة nikita82roma

Kate ricordò esattamente il momento il cui gli aveva detto che le sarebbe piaciuto andare in montagna e ricordava la sua promessa: andarci dopo quella visita di controllo che non c'era mai stata. Rimase interdetta quando glielo propose: voleva andarci? Non lo sapeva. Certo, le sarebbe piaciuto qualche giorno fuori con lui, lontani da New York e dalla loro routine, però...

- Perché me lo chiedi adesso? - Gli chiese prendendo tempo.

- Mi piacerebbe portarti in un posto. Solo io e te, un posto... speciale.

- Un posto speciale? Non nella baita di mio padre? - Kate era perplessa, non capiva cosa avesse in mente Castle.

- No... pensavo in un altro posto, ma se vuoi andare lì, ok.

- No, no, Castle, va benissimo quello che hai in mente tu, solo che... sono sorpresa.

- Ti assicuro, ti piacerà. - La baciò dolcemente lasciando che poi come di consuetudine, si addormentasse sul suo petto.

Rick passò i successivi tre giorni ad organizzare qualcosa che Kate non aveva capito bene cosa fosse, visto che come lei si avvicinava lui chiudeva tutto perché doveva essere una sorpresa. Le disse solo che sarebbero partiti quel martedì e sarebbero rimasti fuori una decina di giorni, tornando in tempo per il Natale. Kate credeva che il loro soggiorno sarebbe durato molto di meno, qualche giorno, solo per staccare un po' dalla città, ma certo non poteva dire che la cosa le dispiaceva anche se era un po' agitata all'idea di tutti quei giorni sola con Rick in un posto che non sapeva dove fosse e dal quale probabilmente non aveva possibilità di allontanarsi. Lui, forse avvertendo questo suo nervosismo le aveva chiesto più volte se fosse sicura, altrimenti potevano annullare tutto o rimandare, ma Kate ogni volta che sentiva la dolcezza nelle sue parole non poteva dirgli di no e non voleva farlo. Voleva quei giorni insieme, le servivano anche per capire molto di se stessa e di loro, perché fino a quel momento non avevano mai definito la loro relazione, non avevano mai stabilito nulla. Ripensandoci, in realtà non lo avevano mai fatto. Nemmeno prima. Pensava sempre che ne avrebbero avuto il tempo e con il bambino in arrivo, in fondo, potevano definirsi qualcosa di molto simile ad una famiglia. Ma ora... Ora non c'era nulla che li legava diverso da quello che provavano uno per l'altra. Era tanto, era forte, ma non sapeva ancora quanto. Sapeva solo che con Castle stava bene, che con lui era riuscita a ridere di nuovo, che lui sapeva farle vedere quel futuro che non pensava di avere più, che era l'unico che sapeva tirarla fuori dal baratro nel quale ancora crollava nei momenti più impensabili, che la rassicurava nei momenti di panico. Castle era stata la persona che più aveva allontanato da se stessa ed invece era l'unica che in fondo avrebbe sempre voluto vicino. L'aveva capito tardi, solo quando era riuscita a piangere tra le sue braccia e quando lei recriminava per il tempo che lo aveva allontanato facendo soffrire entrambi in modo fuori dal normale, Rick le diceva che era necessario toccare il fondo per risalire e che lui era solo arrivato nel momento in cui lei lo aveva toccato ed era pronta per riprendere in mano la sua vita e lui non aveva fatto altro che prenderla ed accompagnarla. Kate sapeva che lui era molto di più e che quello che aveva fatto era molto più importante: quelle erano solo parole per darle fiducia, perché lui era così, la metteva sempre prima di tutto e non sapeva se avrebbe trovato mai il modo di sdebitarsi, di fargli capire quanto gli era grata che era nella sua vita, in tutti i molteplici modi in cui era presente.

A Beckett sembrava di essere dentro ad un film. L'interno di quel jet privato era semplicemente strepitoso con le grandi poltrone di pelle bianca una davanti all'altra. Avevano occupato due dei quattro posti disponibili di quello che più che l'interno di un aereo sembrava un comodo ed elegante salotto. Rick aveva chiesto di servire due flûte di Champagne per brindare con lei. Kate vi appoggiò appena le labbra assaporando il gusto dolce e delicato, lasciandolo poi scivolare sulla lingua venendo investita da quei sapori fruttati e leggermente aciduli che creavano in bocca una piacevole armonia. Le piaceva osservare come Castle fosse perfettamente a suo agio in quel posto dove lei, invece si sentiva così fuori luogo e lui doveva aver capito le sue titubanze, perché si sporse oltre il tavolo in radica che li sperava per prenderle le mani. Si ritrovarono così, ognuno proteso verso l'altro con le mani unite a guardarsi negli occhi, scambiandosi un bacio dal sapore di Champagne e tutto per Kate sembra aver perso di importanza, avrebbero potuto essere anche in un treno di terza classe, andava ugualmente bene.

Arrivare in Vermont fu breve, un'ora e mezza di volo, senza turbolenze e complicazioni. L'aeroporto nei pressi di Stowe era poco più di una pista in mezzo alla neve dove atterravano solo voli privati o di una piccola compagnia locale. Era, però, il più vicino a dove erano diretti.

Hyden era un giovane della zona, con una lunga barba un po' rossiccia e gli occhi azzurri che gli illuminavano il volto: io suoi anni erano probabilmente molti meno di quelli che dimostrava, Kate lo aveva capito dalla voce che era quella di un ragazzo molto giovane. Prese i loro bagagli e li fece salire nel grande suv nero che li aspettava fuori dalla piccola costruzione che era quell'aeroporto. Durante il tragitto scoprì che era il figlio di un certo Sam che non era potuto andarli a prendere perché doveva aiutare un amico a spostare dei tronchi. La sua era una famiglia di boscaioli della zona ma ancora non capiva perché fosse così in confidenza con Rick. Ogni tanto vedeva che la osservava dallo specchietto retrovisore, mentre chiacchierava con Rick seduto al suo fianco. La guardava con curiosità, non capendo per quale motivo, ma non se ne curò, attenta a guardare il paesaggio innevato che stavano attraversando. Dopo circa una mezz'ora avevano lasciato la strada principale per inoltrarsi in una piccola strada di campagna secondaria, non aveva più visto indicazioni per resort o baite e non capiva dove fossero diretti, forse era qualche scorciatoia nota agli abitanti del posto, pensò. Hyden guidava sicuro anche quando dovette affrontare un tratto più in salita che il potente mezzo non fece fatica a percorrere. Poco prima che iniziasse il bosco, poi, capì quella che era la loro destinazione: uno chalet su un'altura da dove era certa ci sarebbe stata una vista mozzafiato sulla valle che avevano attraversato. Parcheggiò proprio davanti al viottolo ripulito da poco dalle neve che portava fino all'entrata.

- Lascio qui la sua auto Signor Castle? - Chiese Hyden a Rick mentre metteva i loro bagagli nel portico.

- Sì, lì va benissimo, grazie.

- Dentro c'è tutto quello che ha chiesto a mio padre. Per qualsiasi cosa poi, basta chiamarci.

Il giovane diede una vigorosa stretta di mano a Rick e poi salutò con un cenno Kate. Prese un vecchio pickup parcheggiato lì vicino e percorse al contrario la strada che avevano appena fatto.

Kate si guardò intorno prima di entrare. Non si era sbagliata, dal patio la vista era splendida.

- Dalla vetrata la piano superiore è ancora più bella. - Gli disse Rick portandosi dietro di lei, abbracciandola e dandole un bacio sul collo. La differenza tra le labbra calde di Castle e il freddo che c'era fuori le provocò più di qualche brivido.

- Cos'è questo posto, Castle?

- Il mio rifugio.

- Beh, direi che è molto più di un rifugio. - Beckett osservò la struttura a due piani interamente in legno con delle grandi vetrate che lasciavano intravedere gli interni molto curati.

- Nel senso che è il posto dove vengo a rifugiarmi quando voglio stare solo.

La prese per mano e la condusse all'interno. Kate si guardò interno sentendo lo scoppiettio del fuoco nel grande camino che dominava stanza: era un enorme ambiente unico e l'arredamento le ricordava molto quello del loft, con i mobili di legno scuro, i divani in pelle, le stoffe dai colori caldi ed i grandi tappeti chiari. La cucina con il grande tavolo da pranzo era nella parte posteriore ed il resto dell'ambiente ruotava intorno al camino ed alle imponenti vetrate da dove si poteva ammirare il paesaggio. Rick poggiò le valige in un angolo e poi la raggiunse.

- Ti piace qui, Beckett?

- Sì è... stupendo...

- Vieni, ti faccio vedere il pezzo forte...

La condusse al piano superiore, salendo velocemente la scalinata in legno ed anche qui rimase sorpresa nel trovare ancora un'unico grande ambiente al centro del quale c'era il letto e poi, davanti alla vetrata delle poltrone di pelle bianca ed un tavolo.

- Da qui c'è la vista migliore, nei giorni che il cielo è limpido si riesce a vedere quasi fino al paese.

Non le diede il tempo di catturare ogni dettaglio che continuò a trascinarla nel suo giro e passando davanti ad un altro caminetto, andarono dalla parte opposta dove, su una pedana rialzata c'era una grande jacuzzi e due lettini. Kate era letteralmente senza parole.

- Laggiù - le disse indicando l'unica porta presente nell'ambiente - c'è il bagno. Che te ne pare?

- Quante donne hai conquistato con questo posto? - Sorrise guardandosi ancora intorno.

- Una, spero.

- Non fare il modesto, Castle! - Lo punzecchiò.

- Non ho mai portato nessuna donna qui, Kate. Non c'è mai stata nemmeno Alexis. Te l'ho detto, è il mio rifugio. Dove vengo quando voglio allontanarmi da tutto e da tutti. Dove venivo quando avevo bisogno della massima concentrazione per scrivere. Alcuni miei romanzi sono nati tutti laggiù, su quelle poltrone, guardando fuori il panorama. Hyden ti osservava, so che lo hai notato, proprio per questo, perché mi avevano sempre visto da solo e quando gli ho detto di procurarmi cibo e scorte per due, si sono stupiti.

- Perché hai voluto portarmi qui, allora, se è il tuo rifugio?

- Perché tu non sei come le altre, non sei come nessuna. Forse da quando ho comprato e fatto sistemare questo chalet, ho sempre aspettato per condividerlo con qualcuno di speciale. E quel qualcuno sei tu.

Beckett gli prese il volto tra le mani e lo baciò sfiorandogli le labbra in un bacio che diventava man mano sempre più intenso. Lo abbracciò, infine, lasciandosi cullare da lui, con la testa poggiata sulla sua spalla. Adorava stare lì, adorava quando lui l'abbracciava così, la sensazione di essere nel posto più giusto del mondo. Lo baciò ancora sul collo lambendo la sua pelle con insistenza.

- Ti piace, Beckett?

- È perfetta, Castle. - Lo era, veramente. Era tutto troppo perfetto e come tutte le cose troppo perfette le facevano paura. Si strinse a lui ancora un po' chiedendogli implicitamente quella protezione di cui aveva bisogno. Avrebbe avuto il disperato bisogno di sapere che i suoi sogni, quelli che erano rimasti e si erano salvati dalla devastazione della sua anima, fossero al sicuro, lì tra la neve e le montagne, protetti da Rick.

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