Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN R...

By Bersagliera92

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Alissa Milton una ragazza di 18 anni stronza e ribelle o almeno e ciò che vuol far credere di se stessa da qu... More

PROLOGO
The Start of my Life! ♡
Uno scontro Inaspettato
Mi ritorni in Mente
Un attrazione sbagliata
Un mare in tempesta
I'm here
Una scossa al cuore
Occhi dentro Occhi
Un chiodo Fisso
Tra le tue braccia
Molto più delle mie aspettative
Una bellezza disarmante
Insopportabile
Un senso di colpa
Un bacio inaspettato
sex on love?
Tu sei mia
Senza controllo
Un'amicizia Impossibile
Un vero Coglione
Uno di Troppo
Un gioco sleale
Parole di ghiaccio
Due calamite uguali, a volte si respingono
Ho bisogno che tu Rimani!♡
Se riuscirei ad Odiarti
Inevitabile
Voglia di te
Noi un incastro Perfetto
Un attimo di felicità
La paura a volte può fotterti il cervello
Resta Ancora un Po'
Alcune Mancanze ti soffocano l'Anima
Io e te, il resto del mondo l'ho scordato.
Oltre i Limiti
Quel disperato Bisogno che ho di Te
Un cuore in mille pezzi
Facevano L'amore solo a guardarsi
Ammaliato da tanta Bellezza
"Ciao..River!"
Contro la Tua volontà
Ad un Passo da Te
Se fosse tutto Magnifico
Se solo fossi Mia
Ci perdiamo per poi riprenderci
Sì mangiavano di Desiderio
Un inferno Indimenticabile
Nella Follia più Assoluta.
Baciami! né ho Bisogno!
Per una Volta
Solo per una Notte
Senza te
Una tempesta su di Noi
Un tunnel senza via d'uscita
Un legame indissolubile
Finalmente Qui!
Il confine di un'attimo
Estremamente Complicati
Il nostro perenne Equilibrio
"Alla nostra..River"
Un incessante Desiderio
Tu! la mia unica Forza
Non so Spiegarti il Perché
Finalmente a Casa
Bruciare Per Te
Un'unica Dipendenza
Troppo distanti !
AVVISO
Fuori Controllo
In netta collisione
Sotto il tuo sguardo
Un antidoto Naturale
Tienimi per mano
In continua distruzione
Tu mi appartieni
Mi salvi un attimo prima, che tocchi la terra
Guardami negli occhi, anche quando non parlo.
Siamo Uguali, fatti degli stessi Mali
Come a dirti, io ci sono. Come a dirmi, sarò sempre qua!
Stringimi la mano, portami lontano
Inesorabile
Per la prima volta!
In equilibrio su di Me
Il silenzio è oro, ma se lo sprechi è zero
Copertina
Gli sguardi come oceani, gli abbracci come Ancore.
°Ad un passo da perdere Te°
●Due Puntini Da Lontano●
Cascare nei tuoi occhi
Un respiro si toglie solo se il Cuore ti batte di piu!
Sei la mia Cura, e la mia Dannazione
Dove sei tu, quella è Casa.
Avviso!
Il posto in cui Tornare
Un posto per l'eternità
Veleno e Antidoto
La ferita che nessuno ha mai curato
Ciao Brother
Un Amore complicato
L'anima in pace.
Mai senza Te
Tienimi con te
Epilogo
Avviso
Avviso!

Nonostante tutto

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By Bersagliera92

"Non avevo mai sentito di appartenere ad un posto.
Ma TU mi facevi sentire, fottutamente bene, da credere che ci fosse un posto anche per ME".

La mia mente si era rifiutata categoricamente, di accettare la situazione, e il mio corpo si muoveva in quella maledetta stanza, ad una velocità fuori dal normale, in modo da evitare che la mia testa accendesse qualsiasi interruttore, e cosa più importante, volevo uscire il prima possibile dalla sua camera, dove il suo dannato profumo non smetteva di insinuarsi nelle mie narici.

Strinsi i lacci delle mie converse, con talmente tanta forza che quasi sentii le vene del mio piede esplodere
"Cazzo!"

"Mi vuoi dire che stai facendo, Aly?"
Mi alzai di scatto, e trascinai il mio trolley fino all'uscio della porta, dove un jack a braccia conserte, non smetteva di fissarmi.

"Sto cercando di uscire dalla sua vita, non lo vedi?"
"No! Vedo solo una cretina, che sta facendo di tutto per non affrontare l'argomento"
Le mie dita, strinsero il bordo della valigia, e cercai di superarlo, ma la sua mano aderì perfettamente al mio braccio, facendo bloccare ogni mio movimento.
"Credi che lasciare la sua stanza, o uscire dalla sua vita, basterà a non farti sentire di merda?"

Corrugai le sopracciglia

"Ma tu da che parte stai?"
"Parliamo di te! Cazzo Aly, devi sfogarti. Piangi, urla, oppure vai da lui e tiragli due schiaffi, ma non puoi ignorare ciò che provi"
"Jack, prima di tutto toglimi queste mani di dosso, e poi so bene cosa devo fare, e parlare di quel cretino, non risulta nei miei piani, perciò spostati"
"No!" Il suo tono di voce salì di qualche ottava, mentre la sua presa ferrea non sembrava aver nessun intenzione di lasciarmi.
"Posso sapere che vuoi da me?" Mi lamentai esasperata.
"Voglio solo aiutarti"
"Direi che questo non è il modo migliore" indicai la sua mano, la quale spostò immediatamente, lasciandomi un leggero dolore al braccio.

"Scusa non volevo farti male, e che sono abituato ad avere a che fare con il tuo ragazzo, e con lui funzionano solo certi modi"
"Non è più il mio ragazzo"
Gli puntai un dito contro, ma lui sorrise debolmente, prima di alzare le sue sopraciglia.
"Dacci un taglio jack, parlo sul serio, è finita"
"Se lo dici tu"

Cercai ancora una volta di passare quella soglia, ma lui mi sbarrò la strada.

"Non esci da qui, finché non mi dici almeno come stai, senza prendermi per il culo"
"Jack, la tua ragazza s incazzera' a morte se non ci vede arrivare, ed io in questo momento è l unica cosa che voglio evitare. Il resto può andarsene a fanculo chiaro?"

"Forse sto iniziando a capire perché quello stronzo si sia innamorato di te"
Alzai gli occhi al cielo, prima di tirare fuori una risata al quanto sarcastica.
"Innamorato? Certo perché lasciarmi è stata la sua miglior dichiarazione, non e vero?"
"Non voglio parlare di quanto sia coglione Chriss, o stupida tu, a credere alle sue parole. Ma voglio solo sapere come stai, ti è cosi difficile ammetterlo?"
Sbuffai, di fronte alla sua insistenza al quanto snervante.

"Non voglio ammettere un bel niente, sto bene cazzo. Ora muovi quel culo, prima che jessica s'incazzi sul serio"
"Porta quella valigia nella stanza degli ospiti, perché non ti cederò il mio posto, occhi verdi"
"Sei un amico di merda JACK"

**
Il tragitto in macchina era stato abbastanza breve, ma una vera tortura per la mia mente. Avevo provato in tutti i modi, a non pensare a quello che era successo, a come mi sentivo, ma era inevitabile.
Jack aveva ragione, dovevo accettare la realtà dei fatti, ma quello voleva dire soffrire e ritornare in quell'abisso, che solo poco tempo fa avevo lasciato, ed io non ero ancora pronta.

Dovevo cercare in tutti i modi di non cadere, di non perdere il controllo, perché c'era qualcuno che aveva bisogno di me, ed io avevo solo quel opportunità per dimostrargli quanto gli volessi bene, perciò non avevo la minima intenzione di deludere l'unica persona, che mi era stata sempre fedele.

Ma tutto quel controllo che sembravo avere, doveva essere solo un'illusione. Perché dentro mi sentivo morire.

Erano passate solo due fattute ore del cazzo, e lui mi mancava terribilmente, mi sentivo completamente vuota, come se avessi scollegato una parte di vitale importanza dal mio corpo.
E forse quella fu l'unica cosa che mi permise di capire quanto quello schifo, fosse reale.

L'avevo perso ancora, e non riuscii a non darmi delle colpe.
Forse aveva ragione, non saremmo mai potuti stare insieme, non due caretteri come i nostri, pronti a scannarci al primo ostacolo.

E poi il suo atteggiamento combinato alle parole che mi aveva rivolto, avevano fatto finire definitivamente ogni cosa ci legasse.

Tutti quei pensieri, insieme al suo ultimo sguardo, che non riuscivo a mandar via, mi portarono a sentire di nuovo quel dolore.
Quella sensazione inspiegabile, ma dannatamente straziante, si era di nuovo impossessata del mio corpo, e sentivo come se il mio cuore venisse trafitto ripetutamente in mille pezzi.

Cercai di trattenere le lacrime, ma l'unica cosa che mi ritrovai a fare, fu stringere il suo maledetto percing tra i denti.
Forse stavo esagerando, ma il solo pensiero di passare il resto della mia vita senza di lui, mi devastava.
Era tutto ciò di cui avevo bisogno, e mi era impossibile rinunciarci.

"Alissa?" Jack mi riportò alla realtà, e lo guardai attraverso lo specchietto, incontrando i suoi occhi già fissi nei miei, molto probabilmente sapevano cosa stessi passando.
"Siamo arrivati"

..Cercai di camminare qualche passo indietro a quei due, per evitare che vedessero il mio stato. Ma non appena arrivammo nella sala d'aspetto, Jessica mi trascinò al suo fianco, su una stupida sedia verde.

"Aly, c'è qualcosa che non va?"
Deglutii, e fissai jack, oltre le sue spalle.
"Non sono stupida voi due mi state nascondendo qualcosa, hai litigato con Chriss? Dimmelo!"
Jack annuii, in segno d'incoraggiamento, ma io riportai lo sguardo sulla sua pancia, e persi ogni buon proposito, non potevo ronivargli quel momento, non per un mio problema. Così mentii.

"No jessy, sai com'è fatto tuo fratello, niente d'irreparabile"
"Lo spero, altrimenti userà questo pretesto per non presentarsi"
Poggiai una mano sulle sue spalle
"Non ti farebbe mai una cosa del genere. Verrà!" Dissi poco convinta.
"Mio fratello lo farebbe" forse aveva ragione.

I minuti passavano, la gente diminuiva. E il ticchettio dell'orologio, non faceva altro che aumentare il mio nervosismo, facendomi cambiare continuamente posizione.

"Fra poco sarà il mio turno, non vedo l'ora di sapere il sesso del bambino, dovrò comprare così tante cose di quel colore..oddio! spero sia una femminuccia non mi andrebbe di vedere tutto quel celeste in giro"
"Piccola, abituati all'idea perché ho il presentimento che sarà quello il colore del resto della tua vita"
"Jack sono io che la porto in grembo, non credi che saprei se mi stessi sbagliando?"
"Stai mettendo in dubbio le mie abilità di padre? E poi non né hai avuto abbastanza di quel rosa shock della tua stanza?"
"Sei solo un maschilista del cavolo, che per altro non capisce un cazzo in fatto di colori"

"La smettete voi due? Mi stete mandando in fuoco il cervello" intervenni esasperata, di fronte a quei litigi da neo genitori.

"Dillo alla mamma qui presente, sta facendo di tutto per non ammettere che ho ragione, e la cosa non sai quanto m'infastidisce"
Sorrisi debolmente, e notai Jessica spostare il suo sguardo verso il corridoio, molto probabilmente aspettava di vedere arrivare suo fratello, ma come ogni volta, lui la deludeva.

Dovevo evitare che accadesse, così cercai lo sguardo di jack, e non appena fissò stranito la mia faccia, cercai di mimargli piu volte di chiamare Chriss.

Per fortuna mi diede retta, e si allontanò da noi.

Avevo l'ansia a mille, e sperai che avesse almeno la decenza di rispondere, ma da uno come lui, potevi aspettarti qualsiasi cosa.

E infatti, jack portò il cellulare vicino all'orecchio, per l'ennesima volta, e una rabbia improvvisa, attraversò il mio corpo, facendomi alzare di scatto.

Dovevo allontanarmi.

Odiavo quel ragazzo, come non mi era mai successo prima. Odiavo il potere che aveva sulle persone che gli volevano bene, le stesse che avrebbe fatto soffrire, con troppa facilità.
E forse, odiavo averlo incontrato ancora una volta nella mia vita.

Un forte movimento mi fece ritrovare con le spalle al muro, e dimenticai ogni ragionamento contorto che aveva appena attraversato il mio cervello.
'Jack!" la mia voce rotta non diede l'impressione che volevo.

"Dove cazzo stai andando? Ti ricordo che mi hai appena costretto a mentire alla mia ragazza, perciò annulla i tuoi piani"
"Sto andando in bagno, la smetti di starmi addosso?"
"No!"
Lo sentii sospirare, mentre le sue mani erano ancora ancorate sulle mie spalle.
"Jack.. senti mi dispiace avergli mentito, ma è così felice che non si merita che qualcuno gli rovini questo momento"
"Quel qualcuno, è quello stronzo che non si degna di rispondere alle mie chiamate, e che non si presenterà facendo soffrire sua sorella, NON TU!"
"Lo so, ma non poss..
"No Aly, smettila di pensare agli altri, lei è sua sorella cazzo, sa benissimo com'è fatto quel cretino, ma tu non puoi far finta che questo non sia successo. Cristo! Stai male, te lo leggo in faccia. Quindi fammi un piacere, e affronta il problema, o ti giuro che ti rinchiudo in una stanza con lui, finché non vedrò una reazione"
"Smettila di farmi da baby sitter, non né ho bisogno. E non dirmi continuamente cosa devo fare.
Io sono qui solo per jessica, lei mi vuole al suo fianco, ed io ci sarò, al contrario di quel pezzo di merda, che continui a difendere.. Che c'è vuoi vedermi star male, per soddisfare il suo ego? Bhe scordatelo"

Assottiglio' il suo sguardo, quasi ad imitare una mossa di Chriss.

"Che cazzo dici? sto solo cercando di far la cosa giusta, di starti vicino, dato che sono l'unico a sapere quello che è successo. Ma cristo, sei peggio di lui.
Cosa dovrei fare, fottermene?"
"Si credo che quella sarebbe la cosa migliore, e ora togliti"
"No, non posso"

Avevo ben capito le sue buone intenzioni,e il fatto di essermi sempre vicino, mi fece legare ancora di piu a quel ragazzo.
Anche se cercavo di nasconderlo.

I suoi occhi fissarono i miei, con la stessa intensità di un vero amico, mentre la sua mano sfiorò la mia guancia in segno d'affetto.

Molto probabilmente era incazzato per il comportamento del suo migliore amico, dello stronzo che reputava suo Fratello.

"Jack, levagli quelle mani di dosso"
Alzai la testa al suono di quella voce cosi roca, e mi trovai il suo magnifico corpo a pochi passi dal mio. Era maledettamente bellissimo, vestito totalmente di nero, e le sue mani nelle tasche a renderlo ancora più stronzo di quello che fosse.

Jack spostò le sua presa dal mio corpo, ed io notai solo allora, i capelli di Chriss ancora bagnati, che gli ricadevano disordinati sul viso, e gli davano quell'aria da Bastardo sexy, qual'era.

Chriss.
Incontrare nuovamente i suoi occhi, era tutto ciò di cui avevo bisogno, ma quell'attimo durò troppo poco, perché lei sparì oltre la porta del bagno, ed io dovetti controllare i miei istinti, o sarei entrato in quel bagno, anche con la forza sé fosse stato necessario, per risolvere l'ennesima cazzata che avevo combinato.

Jack mi passò da vicino, non spostando nemmeno per un secondo il suo sguardo nel mio.

Finché non avvicinò le sue labbra al mio orecchio.

"Sei un coglione Bro!" Mi sussurrò, un istante prima che io mi voltassi per trucidarlo con lo sguardo.

Si stava intromettendo un po troppo nella mia vita, soprattutto si stava affezionando decisamente troppo ad Alissa, più di quello che avrebbe dovuto, e che io stesso gli avrei concesso.

*
Mi avvicinai a mia sorella, ignorando totalmente Jack. E quei occhi scuri, così simili ai miei, si riempirono di gioia non appena mi videro, al punto che si alzò, e mi venne incontro con un gran sorriso stampato in faccia.
"Chris, pensavo non venissi"
Disse con un estremo sorriso sul volto.

"Mantengo sempre le promesse, dovresti saperlo"
In modo inaspettato si fiondo' tra le mie braccia, ed io la strinsi al mio petto, lasciandogli un leggero bacio sulla testa

"Dovresti far piano, ora che hai quella cosa" indicai la sua pancia.
"Cosa? È un bambino Chriss" puntualizzò
"Come sei divertente.
Vogliamo andare, prima che ci ripensi?"
"Alissa dov'è?" Chiese, facendo scomparire il suo sorriso.

"Piccola, aveva bisogno di un minuto, vai pure con Chris, l'aspetterò io"
Jack si avvicinò a jessica, fissandomi intensamente negli occhi, ma io ancora incazzato non percepii il messaggio.
"Non ha bisogno della guardia del corpo, conosce benissimo la strada" di fronte alle mie parole, il suo sguardo cambiò, ma non ebbi tempo di capirlo, che mia sorella iniziò a spingermi, ed io cedetti.
"Andiamo, e non fare storie"

"Signorina River, la trovo in ottima forma. Lui chi è?"
"Suo fratello" risposi cupo.
"Bene, non si potrebbe dire il contrario"
"Oggi è un giorno speciale, spero non le dispiaccia se ho portato anche mio fratello e la mia migliore amica, che arriverà a momenti con Jack"

"Anche se fosse..?" La mia lingua era partita, come sempre, senza che io mene accorgessi.
"Chriss!" Mia sorella non perse tempo per rimproverarmi, e il dottore gli fece segno di sdraiarsi, Prima di sparire.

"Non rovinare tutto con il tuo modo da stronzo"
"Non ho fatto niente"
"Né sei sicuro?"
Non risposi, ma i miei occhi seguirono ogni suo movimento, finché non si ritrovarono ad ammirare per la prima volta la sua pancia nuda, che si era trasformata in una piccola rotondità al quanto evidente.
"Che c'è?"

Spostai lo sguardo verso la porta, non sapendo che altro fare, ma non vedendo quei due arrivare, iniziai ad innervosirmi.
"Vuoi parlarmi di qualcosa Chriss?"
"Di che dovrei parlare?"
"Forse di quel che succede tra te e Aly"
"Non succede niente'"

Dovevo assolutamente evitare quell'argomento, e per fortuna ci pensò lei, afferrando la mia mano, che delicatamente portò sulla sua pancia.
Trattenni il respiro, quel contatto fu cosi strano che non sapevo nemmeno cosa fare, ero nel panico più totale.
"Ho sempre desiderato che lo facessi, non puoi immaginare quanto sia felice. Per me è davvero importante che tu sia qui"
"Lo so" quelle furono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca, prima che trovassi il coraggio di muovere lentamente le mie dita. Avevo paura di far qualcosa di sbagliato, di farle del male. In fondo era così strano credere che lì dentro ci fosse una vita, e che in parte mi appartenesse.

Ero stato così concentrato ad essere incazzato, che non mi ero reso conto, quanto tutto quello potesse essere magnifico.

Sentii qualcosa premere contro il mio palmo, e mi irrigidii all'istante.
"Cristo, cos'era?"
"Oddio, non ci credo l'ho sentito anch'io"
"E positivo? cioè stai bene?:
"Si chriss..sto benissimo, e la prima volta che lo sento muoversi in quel modo"

I suoi occhi s'illuminarono, ed io mi ritrovai a sorridere come un'idiota, prima che quel bambino tornasse a premere contro il mio palmo.

"Tutto bene piccola?" Jack arrivò spedito in quella stanza, affiancandomi in pochi secondi.

Ed io mi voltai, incontrando i suoi occhi verdi, fissi sulla mia mano che ancora era poggiata sul ventre di mia sorella.

La ritrassi, e lei finalmente mi guardò negli occhi, facendomi ben notare come erano lucidi. Forse aveva pianto, o molto probabilmente era emozionata dal mio gesto, e non poteva nemmeno immaginare quanto lo fossi io.

"Ha appena calciato, al contatto con Chris. È stato bellissimo" esclamò mia sorella.
"Né sono sicura" Sussurrò lei ad un palmo dal mio viso, prima di prendere il mio posto e stringere la mano a jessica.

"Sono felicissimo che abbia riconosciuto lui, e non me"
"Jack, non prendertela. E pur sempre suo zio"
Alissa lo prese in giro, ed io iniziai ad odiare quella situazione, eravamo troppo distanti, proprio a pochi centimetri di distanza.
Ed era tutta colpa mia, lei era incazzata è né aveva tutte le ragioni, ma io non riuscivo ad accettarlo. La volevo mia, piu di quanto avessi mai desiderato.

Uno strano rumore, mi portò alla realtà, facendomi rendere conto della presenza del dottore, e mi avvicinai alle spalle di Alissa.
"Che succede?"
"E il battito del bambino"
Fissai quello schermo con il cuore il gola, non era possibile come un suono del genere potesse avere quell'effetto su di me. Non riuscii nemmeno più a comandare i miei movimenti, che mi ritrovai ad azzerare ogni distanza, al punto che sfiorai con il bacino il sedere di Alissa, e poggiai il mio mento sulla sua spalla.

Lei s'irrigidi, ma non ebbe modo di replicare o rifiutarmi data la situazione, ed io né approfittai, per inebriarmi del suo profumo.

"Ditemi che è un maschietto"
"Questa volta riusciremo a vederlo?'

Approffittai di quella distrazione, dei due piccioncini e feci scorrere le mie dita sul suo braccio,molto lentamente, fino ad intrecciarle nella sua mano, dove teneva stretta quella di mia sorella.

A quel punto, si voltò trucidandomi con lo sguardo, ma io l'ignorai.

"E un bellissimo maschietto"
La voce del dottore fece trasalire Jessica, che strinse la sua presa, prima di scoppiare a piangere, e poi sorridere.

Jack le lasciò un bacio al quanto passionale fottendosene altamente della nostra presenza, ed io rimasi lì a fissare quello schermo, completamente imbambolato.

Ma d'un tratto sentii Alissa staccarsi dal mio corpo, e uscire da quella stanza.

E una sensazione di vuoto mi attraversò in pieno.

Alissa

Non appena chiusi quella porta alle mie spalle, mi poggiai sulla prima sedia libera, e finalmente respirai.
Sopportare tutto quello stava diventando troppo anche per me, la sua presenza, il suo contatto, e il suo maledetto profumo del cazzo, mi avevano destabilizzato, al punto da non riuscire più a fingere che la cosa non m'interessasse.
Ero arrabbiata con me stessa, per essermi fatta coinvolgere ancora una volta dai suoi modi di fare,e dal suo continuo possesso su di me.

Mi trovavo lì per una sola e unica ragione, dovevo essere una buona amica, e dimostrare a Jessica tutta la mia felicità, ma lui aveva mandato a rotoli anche quello, ed io da egoista quale stavo diventando, non avevo fatto altro che uscire da quella stanza.

Sentii qualcuno sedersi al mio fianco , mentre un profumo virile si faceva spazio nelle mie narici, facendomi capire subito a chi appartenesse.

Strinsi le dita contro il bordo della sedia, e lui si avvicinò maggiormente, poggiando i suoi gomiti sulle ginocchia.

"Che vuoi?" Dissi, senza guardarlo.
"Voglio solo parlare"
"Io no!" mi alzai e andai verso la finestra, dovevo evitarlo, o ci sarei caduta di nuovo.

Ma vidi le sue mani posarsi al lato della mia testa, dove fece scontrare il suo anello contro il vetro, e il suo fiato accarezzo' dolcemente il mio collo.
"Devi farmi spiegare Al, ho bisogno che tu senta il perché mi sono comportato in quel modo"
Mi voltai, e fu un grosso errore, dato che lo trovai a pochi centimetri dal mio viso.
"Ho capito tutto alla perfezione, non c'è bisogno che ti ripeta"
"Non hai capito un cazzo, non penso ad una cosa di quello che ti ho detto, tu..
"Fermati, siamo qui per jessica non per parlare di noi, quindi lascia perdere"
"No. Non lascio perdere, questa volta non farò passare delle settimane, ma risolvero' la cosa Adesso"
"Io non voglio ribolvere un bel niente!"
Cercai di passare da sotto il suo braccio, ma lui mi afferrò per la vita, riportandomi contro la finestra.
"Ho fatto una cazzata okey? Ma ora tu mi lasci spiegare senza obbiettare chiaro?"
"No Chriss, tu fai cazzate di continuo, ed io delle tue inutili spiegazioni non me né faccio nulla, è finita l'hai detto tu"
Poggio' la sua fronte sulla mia, portando quei due occhi pece nei miei.
"Non sarà mai finita, dovresti saperlo. Vieni con me e ti spiegherò ogni cosa"
"No! Smettila di usare quella prepotenza, ne sono stanca! "
"Per favore, Al!
Te lo sto chiedendo gentilmente!"
"No Chriss, non voglio. Lasciami in pace"

Sentii la testa girarmi, e non ero piu così sicura, che fosse dovuto alla sua presenza.
Ma forse il fatto che mi stava pregando,e che era troppo vicino al mio viso, poteva benissimo aver mandato a puttane quel poco di cervello che mi restava. Così lo spinsi dal petto, ma in un attimo i miei occhi annebbiarono la sua visuale, e persi del tutto conoscenza.

*
"Alissa cazzo apri questi dannati occhi, o m incazzo sul serio"
Sentivo la sua voce arrivare lieve alle mie orecchie, finché la sua mano strinse violentemente le mie guance.
"Ho detto svegliati, ADESSO"

Lentamente li riaprii e non appena vidi delle luci offuscare la mia vista, mi alzai di scatto, e mi ritrovai il suo viso a bloccare il mio movimento.
"Che successo?"
Strinse la presa sul mio viso, tirando un lungo sospiro.
"Non farmi più una cosa del genere, cazzo"
Corrugai la fronte, e lui
mi riportò giù, spingendomi dalle spalle.
"Mi sei svenuta tra le braccia, sapevo di farti effetto ma non fino a questo punto"
"Smettila di fare l idiota, e fammi scendere" ero distesa ancora una volta su un lettino d'ospedale.
"Non vai da nessuna parte, dobbiamo aspettare il dottore"
"Non aspetterò un minuto di piu, levati"
"Stai ferma, o ti costringero' con la forza"
"Certo, come sempre!"
Sbuffai, e per fortuna una voce mi distrasse.

"Come si sente signorina?"
"Bene, posso andarmene?"
Si avvicinò, e senza rispondermi puntò una lucetta nei miei occhi, per poi scrivere qualcosa sulla sua cartella.
"Sta bene, ha avuto solo un calo di pressione. Da quant'è che non mangia?"
"Ehm, oggi a pranzo"
"Non è vero, non ha toccato niente" trucidai con lo sguardo, quello stronzo, che sene stava a braccia conserte a godere della mia trappola.

"Dovrebbe mangiare se non vuol cadere tra le braccia del suo fidanzato più spesso"
"Non è il.. " rinunciai a finire quella frase, e mi alzai da quel maledetto lettino, che ultimamente sembrava voler far parte a tutti i costi della mia vita.

"Stai bene?" Chriss mi afferrò, dal braccio, ma io mi divincolai.
"Si! Non toccarmi" Dissi acida e lui alzò le mani.
"Allora andiamo!"
"Andiamo dove? Jessica e jack dove sono?"
"Devi venire con me!"
"Chriss..dove.. sono?" Alzai il tono della voce.
"A casa, rilassati!"
"Quello stronzo mi ha lasciato qui con te? Non posso crederci"
"Non aveva molta scelta, muoviti"

Contrariata, seguii il suo corpo possente, ma non appena si fermò davanti ad una moto blu, mi bloccai.
"Questa cos'è?"
"Una moto"
"Questo lo vedo, idiota! Ma io non saliro' su quella cosa, con te. Ma poi dove cazzo l'hai presa?"
"E di jack, puoi smettertela di lamentarti?"
"E perché ce l'hai tu? Avete chiarito?"
Mi afferrò bruscamente dal polso, fino ad avvicinarmi al suo petto.
"Glielo rubata, oggi ho voglia di staccare la spina, e prendermi tutto ciò che voglio, a partire da questa meraviglia"
"Sei completamente impazzito? Non puoi far sempre tutto ciò che vuoi, diamine"
"Tranquilla il tuo amico non s'incazzera', anche perché sarà mia entro domani"
"Sei il solito presuntuoso del cazzo"
"Prima che inizi con i tuoi infiniti e dolcissimi insulti, potresti salire, avrei un po di fretta"
"Come puoi solo pensare che verrò con te? Ti rendi conto o no di quello che è successo un paio d'ore fa?"
"Certo che lo so, ma cazzo Al è solo un giro"
"Andare in giro, con un mio ex non è quello che voglio fare. Perciò chiamerò Mike, tu va pure, non vorrei trattenerti"

La sua reazione improvvisa, sorprese anche me. In un secondo, inverti le posizioni facendo scontrare il mio bacino contro la moto, e i suoi occhi divennero più scuri del normale.

"Prima di tutto non definirmi piu in quel modo, o potrei incazzarmi sul serio"
"Chriss"
"Sta zitta, ora parlo io.
Hai due possibilità Principessa, o sali su questa cazzo di moto con le tue gambe, o mi costringerai ad essere prepotente al tal punto che ti ci metta io, e credimi non avrai nessuna possibilità per scendere"
"Oppure chiamo Mike, e torno a casa" dissi sarcastica, facendo oscillare il mio cellulare contro il suo viso. Mossa al quanto sbagliata, dato che me lo tolse con violenza, merda.

"Tu ora salirai su questa moto, ed io ti porterò in un posto stupendo, dove non faremo altro che stare bene, senza un minimo accenno dei nostri problemi.
Accetta, e ti prometto che domani faremo tutto ciò che vuoi, potrai persino assillarmi con le tue infinite domande. Ma oggi si fa a modo mio, ci stai?"

Non risposi, e lui mi sorrise perfidamente, prima di passarmi di nuovo quel casco. Sapeva bene che non avrei mai rifiutato una cosa del genere.
"Mi faresti l'onore di salire, Principessa?"
"Avrei dovuto prenderti a schiaffi, non cadere nelle tue braccia cazzo"
"Alissa, ti prego!"
"Tu non fare il prepotente, non toccarmi e non fare niente che io non voglia!"
"Sali!"

Chriss
Non appena salii in sella a quella moto, iniziai a dimenticare tutto il resto, ogni problema, venne subito sostituito dal rombo che facevo sentire sempre più forte.
Quel rumore si insinuo' nelle mie vene, dove iniziò a scorrere adrenalina pura.

Ma due piccole mani si poggiarono sulle mie spalle, ed io mi voltai, trovando quel viso imbronciato a pochi centimetri dal mio.
"Potresti essere meno teatrale? Ci stanno guardando tutti"
"Forse guardano il tuo meraviglioso culo, che hai appena messo in mostra"
Alzò i suoi occhi al cielo, da sotto quel casco, ed io afferrai le sue mani, che feci intrecciare sul mio ventre, facendo aderire perfettamente i nostri corpi, petto contro schiena.

"Dimentica un attimo ciò che provi per me, e non muovere le tue mani da qui, hai capito?"
Sorrise, e sapevo per certo che quella sarebbe stata la mia condanna.

Più accelleravo, più sentivo le vene pomparsi di adrenalina, il vento, il rombo, il pericolo, e il potere che avevo, mi era mancato cosi dannatamente, che mi sentii quasi rinascere, e libero da tutto quel peso che mi portavo continuamente sulle spalle.

La mia t-schirt svolazzava contro il suo petto, e sentii le sue gambe stringere contro i miei fianchi.
Non era paura, ma la voglia che aveva di sentirmi di nuovo suo, né ero più che certo.

Sorpassai ogni macchina, finché non scalai la marcia e svoltai a destra dove imboccai una discesa al quanto ripida, alla massima della velocità.
Da buon presuntuoso, sapevo bene quello che facevo, e anche se poteva risultare al quanto irresponsabile, non avrei messo mai in pericolo Alissa, o almeno gli avrei fatto provare il brivido, ma sapevo bene quanto fermarmi.
Il controllo su un certe tipo di situazione era l'unica cosa che avevo imparato, dopo la scomparsa di Luke.

Stranamente, mi fermai ad uno stop, poggiando il piede a terra, e mi voltai verso di lei, la quale vidi sorridere.
"Tutto bene?"
"Stavo meglio con i piedi a terra" Ritornò seria, ma ero assolutamente certo che mentiva.
"Hai paura?"
"Risponditi da solo"
Sorrisi, aspettandomi una risposta del genere
"Bene, tra una ventina di minuti arriveremo, quindi abituati all'idea"
"Siamo ancora qua?"

Sopreso dalla sua reazione, ma felice di aver carta bianca, passai l'incrocio e mi diressi in una stradina, che percossi per piu di dieci minuti.
Non appena fui alla fine, accellerai e la moto sobbalzo' data la pendenza in cui ero piombato volutamente.
Lei dietro di me, non emise un fiato, ed io iniziai a fare il cretino finché non frenai bruscamente, e sterzai in un viale al quanto disastrato, e per altro pieno di pozzanghere.

Cercai di evitarle il piu possibile, ma quello mi portava a sfiorare di pochissimi centrimetri i tronchi degli alberi, e l'adrenalina saliva sempre piu.
Finché un'idea insana attraversò il mio cervello, e mi spostai su una salita ripida.

Sgasai il motore, e ci ritrovammo di nuovo sull"asfalto, dove feci roteare la moto per poi ritornare giù.
Mi cimentai in una sorta di slalom, dove deviavo ogni tronco, facendo quasi toccare il ginocchio a terra, ma non appena sentii le sue mani stringere sul mio ventre, cercai di resistere all'impulso, e decellerai.

Non riuscivo a credere che dopo tutto quel tempo sarei tornato in quel posto, lì dove avrei sempre voluto essere.
Così solo per il gusto di farlo, data la mia strana felicità, attraversai in pieno quelle pozzanghere.

"Dove siamo?" Notai il suo immenso sorriso contornare il suo volto, e imitai i suoi stessi gesti, poggiando il casco sulla moto.
Stranamente non era incazzata, ed io mi avvicinai alle sue spalle, avvolgendola nelle mie braccia.
"Benvenuta in una delle proprietà di Jack"
"Leva le mani da qui! E non c'era un'altra strada per arrivarci?"
"No!" Mentii, ammirando il suo corpo.
"Vuoi per caso appropiarti della sua vita?"
"No, voglio solo approfittarmi di lui, e vivere una giornata bellissima"
"S'incazzera"
"Ooh credimi non lo farà"
"Qualcosa mi dice che contratterai la vostra amicizia"
"Ha intuito signorina Milton"
"Comunque al ritorno chiamerò un taxi, ti rendi conto che ero appena svenuta, e tu mi hai portato su una moto, al massimo della velocità?"
"Cazzo, non ci ho pensato. Stai bene?" Dissi spostando i miei capelli indietro.

"Spero hai qualche idea, per farti perdonare"
"Venga, le faccio strada"

Mi avviai verso il viale che conduceva a quella villetta del quale ero stato sempre innamorato, fin da bambino. E saltai su un cornicione, dove mi sollevai sulle braccia, finché non afferrai la chiave, e saltai giù.

"Ti rendi conto di non essere normale, vero?"
"Sei solo invidiosa delle mie abilità"

Aprii la porta e mi misi da parte, per dargli lo spazio per passare
"Signorina"
Mi chiusi la porta alle spalle e iniziai ad aprire le finestre, mentre Alissa si guardava intorno estasiata.
"Ti piace?"
"Da morire, jack non ci viene mai?"
"No, ama stare a casa mia, non lo vedi?"
"Ma è abbastanza pulita, per essere inabitata"
"Sarà passata sua madre. Vuoi mangiare? O fare il tour della casa?"
"Vada per la seconda"

Afferrai la sua mano, intrecciandola nella mia, e la trascinai in cucina dove rovistai nella dispensa, finché non gli lanciai un busta di patatine.
"Mangia"
Cercò di replicare ma la trascinai dietro di me, fino a portarla nella parte che piu amavo.

Apri la veranda, e davanti ai nostri occhi si presentò un'immenso prato ,decorato alla perfezione, e un gazebo bianco posto al centro.
Bellissimo.

La sentii sgranocchiare quelle patatine, e quello mi evito' di perdermi nei ricordi, anche perché iniziò a trascinarmi dalla parte opposta.

Il sole accarezzava i nostri corpi, facendo riflettere la nostra ombra, ed io mi sentii davvero felice, come forse non lo ero da troppo tempo ormai, anche se la nostra situazione non era ancora risolta, e non sapevo definirla, non m importava. Eravamo insieme e quello mi bastava.
"Ooh mio dio Chriss"
Alzai lo sguardo, e notai quel lago, proprio sotto i nostri occhi.
"E stupendo"
il verde del prato, rifletteva con il colore limpido dell'acqua, ed io non riuscii più a trattenermi.

"Spogliati"
"Cosa?"
In un secondo mi sfilai la t-schirt, per poi lanciargliela su quella faccia, che aveva assunto un espressione al quanto terrorizzata.
"Voglio fare il bagno, non violentarti, rilassati"
Abbassai la cerniera del mio jeans, per poi farli cadere ai miei piedi, tutto sotto il suo sguardo.

"Ti muovi? O ti ci porto vestita?
Scegli pure Milton"
I suoi occhioni verdi, risalirono lentamente dal mio corpo, fino a posarsi nei miei. Ed ero piu che sicuro, non avesse tralasciato nemmeno un dettaglio della mia pelle.

"Ricordami il perché sono qui"
"Perché ami il sottoscritto, e non vedevi l'ora di vederlo completamente nudo"
Feci passare le mie dita, sull'orlo dei miei boxer, per stuzzicarla ulteriormente, ma lei bloccò il mio gesto.
"Fermo, non farlo!"
"Perché, mi hai gia visto infinite volte, e non mi sembra che non ti sia piaciuto"
"Vuoi farti o no, questo bagno?"
"Ma ricordo ancora i tuoi gemiti, del tipo. 'Dai Chris, non fermarti"
"Bene, fattelo da solo"

"Daj scherzavo, non fare il broncio"
"Vaffanculo"
Si voltò di spalle, ed io credevo davvero che andasse via, ma
inaspettatamente, iniziò a far scivolare i suoi jeans lungo le sue gambe, e la mia erezione iniziò a farsi spazio tra i miei boxer, era fottutamente bella, il suo sedere sempre così rotondo veniva definito da uno slip a dir poco seducente porca puttana, al punto che le mie voglie iniziarono ad annebbiarmi il cervello, e così per rimanere controllato mi tuffai in acqua, prima di perdere ogni buon proposito.

Come riemersi, vidi il suo intimo di pizzo nero, aderire alla perfezione sulla sua pelle, così in contrasto con la sua carnagione chiara, che iniziai a dubitare del mio controllo.
Quel reggiseno, stringeva il suo seno quasi a farlo esplodere fuori, cazzo, ero nella merda di fronte alla sua bellezza.

In un attimo si tuffo', ed io ebbi l'opportunità per distrarmi. Ma non appena riemerse, portò i suoi capelli all'indietro, e i suoi occhioni magnetici, avevano assunto un'intensità diversa, quasi a sembrare più scuri, che catturarono ogni mia attenzione.

Mi avvicinai cauto, ma non riuscii ad evitare di toccarla, cosi l'afferrai dai fianchi e la sollevai in aria.
"Ora dimmi che avresti preferito Mike"
"Chriss, mettimi giù! Ti avevo detto nessun contatto!"
Le sue mani si ancorarono sulle mie braccia, e il suo seno si trovava a pochi centimetri dal mio viso, troppo vicino per restare lucido.
"Chriss?"
Gli rivolsi un'occhiolino prima di lanciarla letteralmente in acqua.

"Questa me la paghi, Stronzo"
"Stronzo per cosa, ho fatto ciò che volevi no?"
Non rispose alla mia provocazione, ma s'immerse nuovamente sott'acqua, facendomi ben notare la sua schiena tatuata, e il suo magnifico sedere, troppo scoperto per rimanerne immune.

Una strana presa attorno alla mia gamba mi costrinse ad andare giù, data la mia distrazione. Ma non appena cercai di risalire, le sue piccole mani afferrarono i miei capelli e iniziarono a spingere sott'acqua.
Bene, voleva giocare, ed io l'avrei accontentata contro ogni rischio.

Afferrai la sua caviglia e la tirai giù, ma lei spinse il suo piede contro il mio basso ventre per liberarsi, ed io con tutta la forza ritornai su, trascinando anche lei.

"Vuoi per caso affogarmi?" Dissi, spostando i miei capelli indietro, ma lei non sembrò arrendersi. Approfittò della mia resa, e in un attimo mi saltò addosso, facendomi oscillare per poi cadere in acqua, ma prontamente tirai ancora una volta, lei giù con me, e la trascinai dove l'acqua era più bassa.
"Chiedimi perdono"
"Non ci penso proprio"
Ribalto' la situazione, ed io glielo lasciai fare. E mi ritrovai disteso, con il suo piede sotto il mio collo.
"Ora chi è che deve chiedere perdono?"
Sorrisi, e in una sola mossa allargai le sue gambe che si ritrovarono a cavalcioni sulla mia erezione.

"Vedi che sei uno stronzo"
"Attenta a quelle parole"
"Perché altrimenti che fai?"
"Chissà, potresti ritrovarti il mio cazzo nelle mutande, nel giro di secondi"
"Christian!" Si lamentò.
"Che c'è, non lo vorresti?"
"Ti affogo in questo preciso istante, se dici un'altra parola di questo tipo."
Portò le sue mani nei miei capelli, ma al contrario delle sue parole, li spostò delicatamente indietro facendo muovere involontariamente il mio bacino dal piacere.

"Smettila Chriss"
Si alzò sulle ginocchia, privandomi di quel contatto, ma io la tirai dalle braccia, le quali ancoro' sul mio petto, senza però ritornare in quella posizione.

"Ho detto smettila"
Feci scorrere le mie dita sulle sue gambe, per poi risalire dai suoi fianchi fino a rallentare per tutta la sua spina dorsale.
"Rilassati, non farò niente"
Irrigidita dal mio tocco, spostò la mia mano.
"Allora Non toccarmi"
Ma io mi divincolai dalla sua presa, e portai le mie dita sul suo seno, ma ancora una volta lei bloccò i miei movimenti, facendo schiacciare completamente il suo seno nel mio palmo.
Ovviamente non erano quelle le sue intenzioni.

"Leva quella mano" dissi con tono autoritario.
"No!"
"Mi dici perché non ti fidi di me?"
"Perché dovrei?"
"Guardami negli occhi, e dimmi perché sei venuta qui con me?"
Abbassò lo sguardo, evitando di incontrare il mio.

"Forse, per la soddisfazione che avrò domani, nel vederti fare ogni cosa io vorrò"
"Ma questo è ancora il mio turno, e ti ricordo che ho ancora un premio da ritirare"
"Sarebbe?"
"Ho ottenuto quel posto, quindi ho vinto la scommessa, e ora ti tocca pagare Milton"
"Lo sapevo, lo sapevo"
Disse euforica, muovendo il suo corpo, e posando le sue labbra sulla mia guancia.
"Trattieni i tuoi impulsi, principessa"

"La sig.Brawn né sarà felice, averti tutto per sé, è il suo obbiettivo"
"Niente lavoro adesso. E poi non sarai mica gelosa di un tuo ex?"

Allento' la presa sulla mia mano, ed io delicatamente spostai il suo reggiseno, per coprire il suo capezzolo che quasi fuoriusciva.

"Vieni ti portò a far qualcosa che non hai mai fatto"
Alzò le sue sopraciglia, ed io Sorrisi di frone alla sua espressione.
"Seguimi" dissi, tirando una pacca sul suo sedere.

Nuotammo per un po, e lei mi stava vicino con molta naturalezza, era più brava di quel che voleva far credere, ed io la portai fino alla parte opposta del lago, dove sperai di trovare ancora le funi che avevamo ben attaccato io e jack, qualche anno prima. Anche perché era l'unico pretesto che avevo in mente, per distrarmi.

Mi aggrappai al tronco dell"albero, e mi sporsi per aiutarla.
"dammi la mano"
L'afferrai, e la feci risalire, in quel modo il suo viso quasi sfiorò il mio, ma cercai ancora una volta, di mantenere quel controllo, che non avevo mai avuto, solo per non fare l'ennesima cazzata.

"Che ci facciamo qua?" Ignorai le sue parole, e mi arrampicai all'albero, poggiando i piedi su delle tavole che secondo Luke dovevano essere fondamentali.

"Dove vai?"
Arrivai fino in cima, e per mia fortuna trovai ancora le corde, che avevamo saldamente legato, e le tirai giù.

"Con quelle che dovremmo fare?"
"Troppe domande Milton, non voglio ammazzarti"
Mi piegai sulle ginocchia, e gli porsi la mano.
"Vieni"
"A fare cosa?"
"Fidati,e sta' zitta"
"Prova a dirmi di nuovo di star zitta, ehh.."
"Okey Principessa, metti i piedi su quelle tavole, e vieni qua. O ti perderai tutto il divertimento"
"Perché non sei come tutti i ragazzi? E per una volta facciamo qualcosa di normale?"
"Muoviti"

Come mi aspettavo, salì fino in cima, dove l'afferrai per il braccio e la portai contro il mio petto.

I nostri corpi bagnati, la mia erezione poggiata contro la sua gamba, e il suo seno spiaccicato sul mio petto, mi fecero stringere maggiormente quella corda tra le mani, cazzo non avrei resistito, le sue labbra rosee mi avrebbero portato lì dove, lei non voleva.
Così mi voltai.

Ma nel modo più inaspettato, le sue dita, sfiorarono la mia schiena seguendo una traiettoria ben precisa. Quella che aveva lasciato lei sul mio corpo pochi giorni prima, con le sue unghie, in quel maledetto stanzino dell'ospedale, ma pensarci in quel momento, non fu molto prudente, dato lo stato in cui ero messo.

"La visuale da qui, è bellissima"
Sussurrò quelle parole al mio orecchio, prima di allacciare le sue braccia alla mia vita.
Del quale rimasi del tutto stupito.

"Cos'è questo contatto Milton?"
I miei occhi furono catturati da quel panorama al quanto bellissimo, come sosteneva lei. Ma non riuscii a non voltarmi, e afferrarla per la nuca in modo poco delicato, e avvicinarla al mio viso.

"Hai ragione , non dovevo farlo. Ma è stato spontaneo, credimi"
"Al, la cosa più bella in questo momento sei tu, ed io sto facendo una fatica assurda nel trattenermi. Perciò se mi tocchi in quel modo, finiremo per scopare, né sono sicuro"
Sfiorò il suo naso sul mio collo, ed io chiusi gli occhi dal piacere di sentirla di nuovo così vicina.
"Non per forza, devi finire sempre nelle mie mutande"
"Allora non provocarmi"
"Sto cercando solo di rilassarmi, e vivermi il momento"
"Attenta a ciò che desideri, potrebbe essere pericoloso"
"Piu di essere qui con te?"
"Mi stai per caso stuzzicando, Milton?"
"No!"
"Allora suppongo che il pericolo ti sia sempre piaciuto"
"Forse perché sei stato tu a farmelo provare"
"Ooh credimi, non ci sono andato nemmeno vicino"
"Dovrei aver paura?"

Poggiai una mano sul tronco, sopra di noi, e la spinsi con il bacino sull'estremità dell'albero, lei guardò giu impaurita e si avvinghio' al mio corpo.
"Chriss, sei impazzito?"
Sorrisi, imitando la sua stessa espressione, mentre con l'altra mano la tenevo ben salda sul suo fondo schiena, in modo da evitarle qualsiasi pericolo.

"Christian!"
"Hai paura?"
"Tu che dici?"
"Non guardare giù, guarda me. Fidati"
"Chriss stai cercando di ammazzarmi, come potrei fidarmi?"
"Ecco il punto, non riesci mai a fidarti abbastanza di me"
"Sono sospesa a metri di altezza su un albero, dammi un buon motivo per cui farlo.Cazzo" era agitata, potevo sentire i battiti del suo cuore, scontrarsi sul mio petto.
E quello bastò per far uscire fuori dalla mia bocca, quelle parole.

"Perché Ti amo, come non ho amato mai nessuno in vita mia, e non ti farei mai del male"

La sua espressione cambiò radicalmente da terrorizzata a sorpresa, nel giro di secondi.

Forse l'avevo Spiazzata, tanto quanto me stesso. Dato che non avrei mai creduto di pronunciare una parola del genere, ma ciò che provavo per quella ragazza, iniziava a essere così forte, che non potevo tenerlo dentro. Cazzo, Lei mi stava cambiando, e non poteva che essere positivo.

D'un tratto fece leva sulla mia nuca, in modo da avvicinarsi maggiormente al mio viso, e fece sfiorare le nostre labbra. Io cercai di resistergli, il piu possibile, ma né fui incapace, e mi persi nella sua bocca, in quel dannato sapore che mi era mancato cosi terribilmente tanto.

La riportai indietro, mentre le nostre labbre non smettevano di cercarsi, e feci aderire la sua schiena al tronco.

I nostri corpi troppo poco vestiti, e dannatamente vicini, fecero innescare in me una gran voglia di farla mia, di dimostrargli in tutti i sensi che non sarebbe stata mai di qualcun'altro.

Ma prorpio in quell'istante lei si staccò dalle mie labbra, e riportò i miei capelli ancora bagnati, indietro.
Per poi focalizzare il suo sguardo nel mio.

"Ti amo Anch'io Chriss, ma non credo di potermi mai fidare di te"
Corrugai la fronte, immaginando già dove volesse andare a parare, e senti una morsa nel petto al solo pensiero di ciò che sarebbe successo, a non averla più mia.

"Sei così presuntuoso da credere di non potermi mai fare del male, ma continui a mettermi in pericolo, a spezzarmi il cuore e poi riaccenderlo, e questo non cambierà mai. Perché tu sei fatto così, un perfetto bastardo senza regole. "

"Al, smettila non è il momento di provocarmi"

"Devi sapere che stare con te comporta delle conseguenze, avere a che fare con quel carattere e davvero impossibile, non so' mai come andrà a finire , perché potresti ribaltare le cose in un solo secondo, per poi pentirtene uno dopo.
Chriss sei irrecuperabile, e lontanamente quello che potrei definire Giusto, perché sei solo un ragazzo che non farà altro che farmi dannare.
Ed io non mi sono mai sentita..."

Sapevo bene cosa voleva dirmi, con quel suo discorso del cazzo, ma io non glielo avrei permesso.
"Alissa basta, non dire qualcosa di cui potresti pentirti, ti avevo detto che né avremmo parlato domani"
Aveva ragione ero un presuntuoso bastardo del cazzo, ma per la prima volta avevo avuto paura di ciò che sarebbe potuto uscire dalla sua bocca, e da egoista la strattonai, ad un palmo dal mio viso.
"Puoi anche ignorare la situazione, prendere per culo jack e tutti gli altri, ma non me. Tu ami ciò che sono, il pericolo, l'avventura, e non avere nessuna certezza ti eccita da morire, vuoi un amore che ti consumi, uno che ti farà dannare, uno che ti sbatta al muro e ti dica che sei sua come non lo è stata mai nessuna, e che nonostante il suo carattere di merda, sarà sempre lì cazzo."

Strinsi la presa prima di continuare.

"Perciò non aprire più quella bocca fino a domani, o manderò a puttane le mie buone maniere e mi prenderò ciò che voglio"

"Avresti dovuto lasciarmi finire"

"Non oggi, non adesso. Siamo qui per divertirci, e per darti la possibilità di vedere ciò che posso essere, perché oltre a quelle bellissime parole che hai usato per definirmi, credo ci sia ben altro"

Poggio' le sue mani sul mio viso, per poi farle intrecciare sulla mia nuca.
"Non ho mai avuto dubbi su ciò che sei"

"Non ho detto che potevi parlare, e cosa piu importante non farmi mai innervosire a metri di altezza, perché uno che riesce ad avere il controllo su tutto, tranne che sulla sua rabbia, può essere molto, ma molto pericoloso Principessa"

Strinsi le mie dita su quella corda, e afferrandola saldamente dalla vita mi lanciai fuori da quel tronco.

Dalla sua bocca uscì un urlò quasi fuori dal normale, e il mio corpo si riempì totalmente di adrenalina pura.

Nel giro di pochissimi secondi entrammo a contatto con l'acqua, ed io finalmente mi rilassai completamente, dimenticando ciò che avevo appena provato di fronte alle sue parole.

Non appena salimmo in superficie, lei mostrò uno dei suoi sorrisi della quale sarei potuto anche morire.
"Sei completamente fuori di testa, River. Ma devo ammettere che è stata una figata pazzesca, rifacciamolo"
Mi avvicinai a lei, sfiorando il suo fianco.
"Vedi, non sempre il pericolo e così terribile come credi"
Mi fisso' dritto negli occhi, accarezzando i miei capelli.
Lo faceva continuamente, e mi piaceva da impazzire, anche perché era l'unica a cui avevo concesso di farlo.
"Concordo, a volte puo essere dannatamente eccitante"

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